Parchi, foreste e Natura 2000

IT4090001 - ZSC - Onferno

Superficie: 273 ettari
Province e Comuni interessati: RIMINI (Gemmano)

Territorio confinante con IT5310025 ZPS "Calanchi e praterie aride della media Valle del Foglia" della Regione Marche

Il sito coincide con la Riserva naturale regionale Onferno

Formulario

Formulario Natura 2000 del sito IT4090001 (pdf192.67 KB)

Note esplicative al formulario (pdf1.26 MB)

Enti gestori

Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità - Romagna

Strumenti di gestione

Misure Specifiche di Conservazione (pdf452.92 KB)

Misure Specifiche di Conservazione - Quadro conoscitivo (pdf8.4 MB)

Misure Specifiche di Conservazione - Realizzazione (pdf830.42 KB)

Misure Specifiche di Conservazione - Progetto LIFE EREMITA

Seleziona dal Riepilogo le Misure regolamentari del settore agricolo previste nel Sito e cartografate (visualizzabili in formato KMZ e scaricabili in formato SHP) 

Descrizione e caratteristiche

Colonia di Myotis myotis. Foto Antonio Ruggeri, Mostra e Catalogo Biodiversità in Emilia-Romagna 2003Il sito, estremo lembo sud-orientale della regione non lontano dal mare e dal bioclima mediterraneo, è localizzato sulle colline tra il Conca e il Ventena, nell'entroterra riminese ai confini con il Montefeltro marchigiano. Comprende un mosaico di ambienti nel quale, alla moderata pendenza dei versanti collinari argillosi, fanno contrasto le adiacenti e scoscese pareti arenacee della Ripa della Morte e un minuscolo quanto orrido e significativo (il toponimo è illuminante) affioramento gessoso messiniano, il più isolato della regione (anche se nel riminese, dislocati dalla spinta della colata del Marecchia, si trovano altri minuscoli e caratteristici affioramenti gessosi come a Sassofeltrio, Montescudo e Faetano). Tale affioramento è costituito da una lunga e profonda forra che origina dalla rupe del Castello di Onferno, traforata dall’omonimo sistema carsico completo di inghiottitoio, ipogei idrologicamente attivi e risorgenza. La natura accidentata dell'area e la varietà di habitat e microhabitat legati alla morfologia carsica hanno consentito lo sviluppo di una ricca e varia flora che comprende elementi termofili e mediterranei, quali Leccio (Quercus ilex) ed alcune specie di liane (Smilax aspera, Rubia peregrina) nelle stazioni più calde ed aride, associate a specie tipiche di quote più elevate quali il Bucaneve ed il Borsolo in situazione eterotopica determinata da condizioni di marcata freschezza. La principale emergenza ambientale è data dalla grotta che si apre sotto l'antico bordo di Onferno e dall’adiacente vallone carsico. La grotta, turisticamente visitabile in alcuni settori più accessibili, presenta particolarità geomorfologiche e una ricca fauna ipogea tra cui, in particolare, si distingue la ricca comunità di Chirotteri svernanti, che comprende importanti colonie riproduttive e annovera sei specie diverse per alcune migliaia di individui. Il sito coincide con l'omonima Riserva Naturale Orientata Regionale e l’apertura della grotta al turismo avviene in modo semiesplorativo, contenuto per limitare l’impatto antropico. Si ritrova una sintesi delle unità di paesaggio della media e bassa collina riminese: foreste (12%) e arbusteti (20%), variamente punteggiati da stazioni rupestri, si alternano a praterie variamente antropizzate (oltre il 15%) e a vaste zone agricole (45%), prevalentemente cerealicole estensive, concentrate sulle pendenze più dolci. Undici habitat d’interesse comunitario, dei quali cinque prioritari, ricoprono poco più di un terzo della superficie dell’area. Si tratta, per quanto riguarda i più caratterizzanti, di 4 tipi di prateria e arbusteto, 2 tipi rocciosi e 3 tipi forestali.

Vegetazione

Pungitopo (Ruscus aculeatus). Foto Stefano Mazzotti, Mostra e Catalogo Biodiversità in Emilia-Romagna 2003Composizione e distribuzione di formazioni vegetali notevolmente differenziate sono il risultato della dinamica di fattori fisico-geografici, climatici e antropici che si sono susseguiti in epoche diverse, dando vita ad un mosaico complesso e variato, sorprendentemente ricco di contrasti. Prevalgono situazioni submediterranee con diffusione di boschi termofili caratterizzati da Roverella e Orniello, che divengono Ostrieti nei settori più freschi, talora caratterizzati dalla presenza dell’Acero d’Ungheria (Acer obtusatum). Nella forra gessosa di Onferno la copertura arborea è arricchita da presenze schiettamente mesofile quali Tiglio, Olmo montano e il raro Borsolo (Staphylea pinnata), con ricchissimo sottobosco di nemorali dell’alto Appennino, introvabili a queste quote, tra le quali Mercurialis perennis, Arisarum proboscidaeum, Galanthus nivalis, Cardamine bulbifera e Phyllitis scolopendrium, nonché termofile supramediterranee legate alla presenza di persistente umidità quali Ornithogalum pyrenaicum e Polypodium cambricum. Molto variati sono anche gli arbusteti, generalmente ginestreti e aggruppamenti dei Prunetalia, con Pyracantha coccinea, Osyris alba e, sulle argille, Ononis masquillierii. Nei displuvi franosi si rinvengono salici arbustivi tra i quali l'interessante Salix apennina. Numeroso è il corteggio floristico di orchidee, nelle praterie e margini, ma anche nei boschi con Epipactis helleborine ssp. muelleri, E. microphylla e Neottia nidus-avis.

Fauna

Ululone dal ventre giallo (Bombina pachypus) elusivo abitatore di pozze limpide, in preoccupante regresso soprattutto per una patologia fungina, la chitridiomicosi, alla quale la specie non riesce ad opporsi. Foto Stefano Bassi, archivio personaleDi assoluto rilievo è la presenza di colonie riproduttive in siti di riposo e svernamento per Chirotteri legati ad habitat di grotta. La locale comunità di pipistrelli comprende sette specie, delle quali sei di interesse comunitario (Ferro di cavallo minore, maggiore, euriale; Vespertilio maggiore e di Monticelli, Miniottero) più Hypsugo savii. Tra i mammiferi, occorre segnalare almeno l’Istrice. Per quanto riguarda l’avifauna, si rileva la nidificazione di Albanella minore, Averla piccola e Ortolano, specie legate all’ambiente calanchivo. In periodo invernale è presente anche Albanella reale. Sono inoltre segnalate sedici specie di uccelli migratori, tra cui spiccano la Quaglia ed i Silvidi legati agli ambienti arbustivi termofili e mediterranei. Grazie alla presenza di un differenziato mosaico ambientale sono presenti anche specie antropofile o legate agli ambienti coltivati e di ecotono. Tra i vertebrati minori di interesse comunitario sono segnalati il Tritone crestato (Triturus carnifex) e l’Ululone appenninico (Bombina pachypus); sono presenti inoltre il Colubro di Esculapio (Elaphe longissima), la Luscengola (Chalcides chalcides), entità olomediterranea a distribuzione frammentata e la Raganella (Hyla intermedia). Tra gli invertebrati di interesse comunitario, oltre al Gambero di fiume, sono presenti Vertigo angustior, piccolo gasteropode minacciato a livello europeo, ed il Lepidottero Callimorpha quadripunctaria.

Per saperne di più

Cartografia

Carta di dettaglio (pdf1.5 MB)

Inquadramento territoriale

Azioni sul documento

ultima modifica 2022-09-08T17:24:13+02:00
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