Parchi, foreste e Natura 2000

Storia e sviluppo della Rete Natura 2000

L'evoluzione del progetto di conservazione della natura

Doronicum columnae su praterie d'alta quota. Foto archivio Parco Nazionale Appennino tosco-emilianoIn Emilia-Romagna un primo censimento delle specie e degli habitat finalizzato all'individuazione dei SIC è stato avviato nell'ambito del progetto Bioitaly (1995). A seguito di tale rilevazione, furono individuati per il territorio regionale 111 pSIC (Siti di Importanza Comunitaria proposti) contenuti nel Decreto del Ministero dell'Ambiente del 3 aprile 2000. Con Deliberazione della Giunta Regionale n. 2042 del 21.11.2000 viene però segnalata l'opportunità di ritirare la proposta di istituzione per 7 di questi siti, in quanto si riteneva non fossero effettivamente idonei.

Nel 2002 la Regione riprese la perimetrazione delle aree pSIC esistenti, ravvisando la necessità di provvedere ad una migliore definizione cartografica delle aree sulla base di motivazioni tecnico-scientifiche e, contemporaneamente, all'individuazione di ulteriori territori da sottoporre a tutela: fu approvato un nuovo elenco di 113 pSIC attraverso le deliberazioni della Giunta Regionale n. 1242 del 15.7.02, n. 1333 del 22.7.02 e n. 2776 del 30.12.03, per una superficie complessiva di quasi 195.000 ettari, con un incremento di circa 12.000 ettari.

La Commissione Europea, con la Decisione 2004/798/CE del 7 dicembre 2004, ha confermato tutti i 113 siti proposti in Emilia-Romagna individuandoli come SIC (Siti di Importanza Comunitaria). Analogamente, ai sensi della Direttiva n. 409 del 1979, l'individuazione delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) inizia nel 1988 con la designazione di 11 aree, l'elenco si è poi arricchito negli anni successivi fino ad arrivare alle 41 ZPS riportate nell'allegato al già citato D.M. 3 aprile 2000. La richiesta dell'Unione Europea nei confronti dello Stato italiano di incrementare le aree ZPS, ha portato il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio ad avanzare alle Regioni ulteriori proposte di Zone di Protezione Speciale.

La Regione Emilia-Romagna ha quindi attivato nel corso dell'anno 2003 un'ampia consultazione con gli Enti locali interessati e, partendo dalle proposte avanzate dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio ha individuato, attraverso la deliberazione n. 1816 del 22.9.03, un nuovo elenco, portando le ZPS da 41 a 61 ed incrementandone la superficie di circa 58.000 ettari, fino a raggiungere una superficie complessiva di oltre 155.000 ettari.

Il 25 marzo 2005 il Ministero dell'Ambiente ha pubblicato due Decreti, uno contenente l'elenco dei SIC, l'altro l'elenco delle ZPS nazionali: a tale data, i 113 SIC e le 61 ZPS dell'Emilia-Romagna si estendevano per 236.500 ettari. A seguito della successiva fase di aggiornamento delle perimetrazioni dei siti Natura 2000, la Regione Emilia-Romagna ha approvato con deliberazione n. 167 del 2006, integrata dalla 456, alcune modifiche ed ha individuato ulteriori nuovi siti, fissando la Rete Natura 2000 in Emilia-Romagna intorno a 146 aree estese: i SIC sono 127, mentre le ZPS sono 75 (è da rimarcare che ben 56 di queste aree sono coincidenti, SIC e ZPS).

Con la deliberazione n. 512 del 20 aprile 2009 vengono proposti ulteriori aggiustamenti ma alcuni di essi verranno poi  respinti dalla Commissione Europea con la Decisione 2011/64/UE del 10 gennaio 2011. 
Con le deliberazioni 145 e 242 del febbraio 2010 la Regione ha proposto anche l'istituzione del sito marino "Relitto della piattaforma Paguro" al largo della costa ravennate e di quattro siti che contengono la Rete Natura 2000 dei sette Comuni transitati nel 2009 dalla provincia di Pesaro-Urbino (Regione Marche) a quella di Rimini. Il tutto è stato ratificato dalla Commissione Europea che si è positivamente espressa attraverso la propria Decisione del 18 novembre 2011 notificata con il numero C 8278 e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea del 13.01.2012 nell'ambito del quinto elenco dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografica continentale.

In seguito all'ingresso in Emilia-Romagna dei nuovi 7 comuni e all'individuazione del sito marino "Relitto della piattaforma Paguro" i SIC diventarono 139, le ZPS 87 (68 le aree coincidenti su 158 complessive) per un totale di 269mila ettari, pari al 12% della superficie regionale. Dal 2019 si è proceduto alla designazione dei SIC in ZSC (Zone Speciali di Conservazione) dotate di idonee misure di conservazione specifiche. Dal 2020 la rete è assestata su 159 aree, compreso il grande sito marino al largo del Delta del Po e gli aggiustamenti del 2021 riguardanti, tra gli altri, l'accorpamento dei siti e del Parco interregionale Sasso di Simone Simoncello nel comune di Montecopiolo, per complessivi 301.761 ettari e, considerando anche le altre aree protette, la Regione Emilia-Romagna ha raggiunto i 400.766 ettari, ovvero il 16,2% di territorio designato per la tutela della natura.

Storia e sviluppo dei Siti di Rete Natura 2000 dell'Emilia-Romagna (pdf257.76 KB)
Riepilogo di date e atti d'individuazione dei siti dalla prima istituzione all'ultima modifica territoriale

Presenza naturali in contesto rurale: rupi calanchive e formazioni boschive relitte in abito invernale. Foto Stefano Bassi, archivio personale

Lo strumento di cofinanziamento europeo per l'ambiente, mirato alla conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario è il LIFE Natura, al quale si deve aggiungere la quota dei Fondi Strutturali del Piano Regionale di Sviluppo Rurale dedicati alla Rete Natura 2000.

Il Programma per il sistema regionale delle Aree protette e dei siti Rete Natura 2000 a sua volta interpreta ed estende il concetto di rete ecologica, creando i presupposti per un suo ampliamento e una miglior tutela attraverso l'individuazione delle Aree di Collegamento Ecologico

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ultima modifica 2023-03-08T16:25:10+02:00
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