Luce, rumore, elettrosmog e rischio industriale

Le attività di competenza della Regione

Le funzioni che il DLgs 105/15 (confermando comunque anche tutte le funzioni già attributite dal DLgs 334/99) assegna formalmente alle Regioni (art. 7) sono:

  • predisporre il Piano regionale delle ispezioni ordinarie relativo agli stabilimenti di soglia inferiore che in Emilia-Romagna ha durata quinquennale, ma la cui revisione ha cadenza annuale. Il Piano attualmente in vigore è relativo agli anni 2021-2025, ed è disponibile- su richiesta da inoltrare agli Uffici regionali competenti- insieme all'aggiornamento 2022;
  • programmare e svolgere le ispezioni ed adottare i provvedimenti conseguenti ( o designare un soggetto incaricato). In Emilia-Romagna il soggetto deputato alla programmazione annuale è Arpae;
  • esprimersi ai fini dell'individuazione degli stabilimenti soggetti all'effetto domino e delle aree ad elevata concentrazione (o designare un soggetto incaricato);
  • fornire al Ministero dell'Ambiente le informazioni necessarie allo scambio di informazioni nell'ambito dell'Unione Europea. In particolare è previsto per l'anno 2023 la compilazione da parte delle Regioni del Primo questionario da presentare alla Commissione europea, ai sensi del DLgs.105/15 articolo 5, comma 2, lettera e);
  • fornire al Ministero dell'Ambiente le informazioni relative alla pianificazione, programmazione, avvio e conclusione delle ispezioni;
  • disciplinare le tariffe e le modalità contabili al loro versamento per quelle di competenza regionale.

Dalla lettura del decreto però, si evidenzia che la Regione è di fatto "coinvolta" in altre attività. Le principali sono:

  • ricevere la Notifica (o designare un soggetto incaricato);
  • partecipare al Comitato Tecnico regionale (CTR);
  • dare l'intesa alla Prefettura, al Piano di Emergenza Esterno;
  • designare ARPA a partecipare (insieme alla Regione) al Coordinamento per l'uniforme applicazione del Decreto sul territorio nazionale;
  • svolgere diverse attività in caso di accadimento di incidente rilevante (o designare un soggetto incaricato);

Gli "strumenti operativi " con cui la Regione Emilia-Romagna si coordina per meglio esercitare le competenze assegnate sono fondamentalmente:

  • partecipazione alle riunioni Interregionali la cui finalità è il coordinamento con tutte le altre Regioni per stabilire e seguire, ove possibili, elementi e criteri comuni per l'applicazione della Norma;
  • partecipazione ai Tavoli di lavoro tecnici interministeriali, per l'elaborazione delle proposte di nuovi decreti;
  • attività di coordinamento degli enti delegati nonché dei diversi soggetti coinvolti nell’istruttoria tecnica e nei controlli anche attraverso i lavori di un Gruppo di coordinamento appositamente istituito dalla Regione nell’anno 2004 e composto da Regione (presenti anche il Servizio pianificazione territoriale e quello Sanitario), direzione regionale dei Vigili del fuoco, Province (servizi pianificazione) e Arpae, che rappresenta un tavolo permanente di discussione e confronto sulle principali problematiche relative all’applicazione delle norme nazionali e regionali, nonché di proposta di soluzioni integrate per realizzare una migliore gestione dei rischi e garantire la sicurezza della popolazione e la tutela dell’ambiente;
  • partecipazione alla attività istruttoria degli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale previsti dalla LR 24/2017 al fine di assicurare il rispetto di quanto previsto dalla normativa e dal  Decreto ministeriale 9/5/2001.

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ultima modifica 2023-02-10T14:59:38+01:00
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