Indagini geologiche al Lago Moo per studiare le variazioni della precipitazione nel tempo
Il progredire del cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti: la siccità prolungata e alte temperature stanno influendo sull'approvvigionamento idrico e favoriscono il divampare di incendi, le poche precipitazioni che hanno interessano il territorio italiano assumono una violenza crescente.
Negli ultimi anni in Emilia-Romagna sono state evidenti grandi oscillazioni del ciclo idrologico con siccità molto marcate e eccezionali, come quella del 2012, del 2007 e 2015 alternate ad annate più piovose come il 2014. La regione in 3 anni è stata da colpita da 3 macro-eventi di intensità eccezionale. Il 20 settembre 2014 una piena lampo del fiume Santerno, con ponti abbattuti nell’alto corso del fiume e allagamenti a Imola, il 13 ottobre 2014 un nubifragio devastante nell’alta valle del Parma e Baganza, il 13 e 14 settembre 2015 l’alluvione dell’alta val Trebbia e Nure.
Nell'contesto attuale diventa fondamentale descrivere al meglio il cambiamento in atto, indagando anche il passato, possibilmente andando oltre la “breve” storia dei dati strumentali, affiancando all’approccio statistico anche studi multidisciplinari che riguardano l’indagine storica e geologica.
Il Comune di Ferriere, fortemente colpito dall'alluvione del settembre 2015, ha sostenuto l'iniziativa di AERAe e Servizio Geologico sismico e dei suoli regionale (SGSS) di svolgere indagini multidisciplinari presso il Lago Moo, una torbiera d’alta quota.
L’iniziativa ha visto la partecipazione del Dipartimento Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale dell’Università di Parma e il contributo del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Bologna e dell’Agenzia di Protezione Civile Regionale.
Per approfondire vi invitiamo a leggere l'articolo:
1.56 MB)