Geologia, suoli e sismica

La cartografia dei Corpi Idrici Sotterranei dell’Appennino emiliano-romagnolo (2009)

Sono consultabili le elaborazioni sull’individuazione delle zone di protezione delle sorgenti predisposte per il settore montano delle Province di Piacenza, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna.

Nella sezione di questo sito dedicata alla cartografia interattiva, sono consultabili le elaborazioni sull’individuazione delle zone di protezione delle sorgenti  predisposte per il settore montano delle Province di Piacenza, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna nel periodo 2005-2008.

Tali cartografie sono state consegnate alle rispettive Province, che hanno provveduto in autonomia ad utilizzarle nel Quadro Conoscitivo dei propri strumenti di pianificazione territoriale (PTC).

Analoghe cartografie, sono state predisposte per le Province di Forlì-Cesena e Rimini nel periodo 2009-2012, durante il quale erano in fase di elaborazione i rispettivi PTC, di cui concorrono a formare il quadro conoscitivo.

Nel 2009 il Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua, competente per l’attuazione della Direttiva Quadro sulle Acque e successive, ci ha chiesto di procedere anche nel settore montano all’individuazione dei Corpi Idrici Sotterranei (CIS), cioè delle unità geologiche sede di acquiferi che soddisfano i requisiti specificati nella Direttiva 2000/60/CE. Tale cartografia ha contribuito alla formazione del quadro conoscitivo dei Piani di Gestione, strumento di pianificazione nel settore acque da applicarsi all’area compresa nei Distretti Idrografici, previsti dalla stessa Direttiva e definiti per l’ambito nazionale dalla Parte Terza del Dlgs. 152/2006.  Si ricorda come la Regione Emilia-Romagna sia suddivisa in tre Distretti, di tali suddivisioni la più estesa coincide con la porzione ricadente entro i confini dell’Autorità di Bacino del Fiume Po; per maggiori dettagli si rimanda al sito del Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua.

L’individuazione dei CIS montani è una componente di tali analisi ed è il fondamento, tra le altre cose, della progettazione della prevista rete di monitoraggio quali-quantitativa, altrimenti mancante nel settore montano della Regione.

Dal nostro punto di vista, la cartografia così predisposta rappresenta anche la chiusura di un ciclo di elaborazioni territoriali sul tema degli acquiferi montani iniziato con il Piano di Tutela delle Acque (PTA, per il quale è stata utilizzata la prima approssimazione in ambito regionale derivata dallo Schema Direttore della Pericolosità Geoambientale di Viel et alii, 2003) e proseguito con l’attuazione di quest’ultimo attraverso l’adeguamento dei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale (PTCP).

Le cartografie sulle zone di protezione delle sorgenti predisposte per l’adeguamento dei PTC sono infatti il riferimento principale utilizzato per l’individuazione dei CIS montani, considerato che:

  • sono state semplificate, escludendo le coperture detritiche di versante, data la necessità di ottenere delle elaborazioni confrontabili in ambito sovraregionale;
  • Cartografia corpi idrici sotterranei 2009sono state sintetizzate attraverso criterio geologico, ottenendo quarantotto CIS “finali” oggetto di schedatura e sede di opportuni punti di monitoraggio della rete, in corso di definizione.

La cartografia risultante è schematizzata nella relazione illustrativa allegata. Nel rispetto delle scadenza fissate dalla normativa per la conclusione  del primo ciclo di pianificazione di Distretto Idrografico,  l’elaborazione non ha potuto comprendere il territorio dei sette comuni della Valmarecchia, passati nel 2009 dalla Regione Marche all’Emilia-Romagna. Per questi ultimi, l’aggiornamento della cartografia verrà svolto per il secondo ciclo della pianificazione di Distretto,  sulla base dell’individuazione delle zone di protezione delle sorgenti per la variante al PTC della Provincia di Rimini effettuata nel 2012. 

 

 

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