Geologia, suoli e sismica

I Corpi Idrici Sotterranei e i dati derivanti da analisi chimiche “di routine”

valutazione delle caratteristiche chimiche di massima per ciascun corpo idrico sotterraneo, in base ai dati pregressi e sufficientemente omogenei nell’ambito dell’Appennino emiliano-romagnolo.

La cartografia dei Corpi idrici Sotterranei (CIS) è stata elaborata nel 2009 come contributo di settore al quadro conoscitivo dei Piani di Gestione di Distretto Idrografico e riferimento per la rete di monitoraggio allora in progetto.

Ciò ha permesso di disporre di una base dati utilizzabile per esperienze di studio applicativo che implementano le conclusioni della pianificazione di settore. E’ stata quindi svolta una sperimentazione per valutare le caratteristiche chimiche di massima per ciascun CIS, avvalendosi di dati pregressi e sufficientemente omogenei nell’ambito dell’Appennino emiliano-romagnolo.

I dati scelti per la sperimentazione sono le analisi eseguite “di routine”  per la determinazione della potabilità chimica delle acque sotterranee utilizzate per il consumo umano attraverso acquedotto. Queste analisi sono eseguite o fatte eseguire dai locali Gestori del Servizio idrico Integrato, ottemperando alle disposizioni del dlgs 31/2001.

Grazie alla collaborazione del Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua (si ringraziano i dottori Franco Berrè e Addolorata Palumbo) è stato possibile disporre delle analisi chimiche svolte nel 2007 presso i laboratori delle Sezioni ARPA provinciali.  L’anno è stato scelto come riferimento in relazione alla tempistica di formazione dei Piani di Distretto Idrografico, come indicata della  normativa di riferimento e in attuazione della Direttiva Quadro sulle Acque.

A causa della mancata georeferenziazione dei dati di partenza, forniti in formato Excel, è stato necessario selezionare ciascun punto di prelievo per associare a questo i riferimenti geografici avvalendosi delle indicazioni contenute nel database che riportava indirizzi e località con molto dettaglio. Si è così proceduto con l’ estrazione di più di un migliaio di dati georiferiti, da cui è risultato che la conduttività elettrica (EC) è il parametro più comunemente riportato e rappresentativo della qualità delle acque sotterranee. Dal confronto tra i valori di EC, opportunamente “traslati” come riferimento  dagli acquedotti alle sorgenti che li alimentano e i rispettivi CIS, si ottengono le elaborazioni illustrate nella presentazione allegata, tenuta  presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Bologna, in occasione di una giornata dedicata all’aggiornamento professionale nel novembre 2009 e organizzata dall’Ordine dei Geologi dell’Emilia-Romagna e dall’ “Associazione Fulvio Ciancabilla”.

  • Utilizzo di dati chimici pregressi per lo studio degli acquiferi montani “in area vasta” (pdf4.72 MB)
    Autori: M.T. De Nardo, S. Segadelli, D. Bonaposta e A. Parisi (Servizio Geologico Sismico e dei Suoli, Regione Emilia-Romagna)
    Presentazione tenuta in occasione di una giornata dedicata all’aggiornamento professionale nel novembre 2009, organizzata dall’ Ordine dei Geologi dell’Emilia-Romagna e dall’”Associazione Fulvio Ciancabilla” presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Bologna. ll documento illustra i risultati di una sperimentazione per la caratterizzazione chimica dei CIS.

 

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