Geologia, suoli e sismica

Fluidi dal sottosuolo: il dato storico ed il presente, per la pianificazione territoriale

Strato informativo con alcune centinaia di segnalazioni sulle naturali emissioni di idrocarburi e acque salate nell’Appennino emiliano-romagnolo
I dati sono recuperati dalla letteratura storica e, per quanto riguarda il fenomeno delle cosiddette “salse”, verificati con lo stato attuale. Le caratteristiche e le applicazioni alla pianificazione territoriale sono illustrate in un report, articolato in quattro sezioni.

Oltre alle Salse di Nirano, tutelate dalla Riserva Regionale che si stima frequentata da 70.000 visitatori all’anno, l’Appennino emiliano-romagnolo (soprattutto, quello emiliano) conta almeno una quindicina di altri gruppi di emissioni naturali di metano e fango in acqua salata e “fredda”, tutte storicamente documentate,

In occasione di studi precedenti svolti da chi scrive su alcuni siti termali (vedi monografia “Acqua dalle Rocce”, AA. VV. 2016) e del contributo dato ai recenti approfondimenti sulle Salse di Nirano coordinati dall’Università di Modena e Reggio Emilia (Castaldini et alii, 2017a), tali segnalazioni sono state recuperate dalla letteratura storica e trattate con i moderni programmi GIS.

Questo ha permesso di esaminarle in dettaglio, ubicarle geograficamente indicando per ciascuna il grado di affidabilità nella localizzazione, superando (ove possibile) il riferimento al toponimo più vicino. Il risultato è uno strato informativo con alcune centinaia di segnalazioni, confrontabile anche con altre cartografie tematiche di dettaglio, a scale comprese tra 1:10.000 e 1:25.000.

Per ottenere il miglior grado di approssimazione possibile, si è fatto riferimento direttamente alle pubblicazioni originali della letteratura storica, scelte tra le più esaustive e maggiormente citate negli studi successivi.

Nella relazione illustrativa, le salse del settore montano sono descritte attraverso cartografie tematiche:

  • inquadrandole nell’ambito più generale dei fenomeni geologici storici riconducibili alle manifestazioni naturali di idrocarburi e acque salate
  • evidenziandone localizzazione e peculiarità, anche attraverso il confronto tra lo stato attuale  e i dati derivanti dalla documentazione storica
  • individuando dei raggruppamenti riconducibili a comuni caratteristiche geologiche, come stimolo per approfondimenti successivi
  • evidenziano applicazioni e motivi di approfondimento, anche ai fini della pianificazione territoriali

Come rientra nelle competenze del Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli, lo scopo è dello studio è quello di incrementare le informazioni disponibili nelle banche dati regionali, rendendole utilizzabili (tra le altre cose) per la formazione del Quadro Conoscitivo degli strumenti di pianificazione territoriale, nell’area vasta come pure nell’ambito comunale.

Le più spettacolari e meglio preservate tra le manifestazioni censite sono tutelate da aree naturali protette e della Rete Natura 2000; esistono però delle evidenze meno conosciute o note solo localmente, oggetto di frequentazione storica e attuale. Ad esempio, è il caso delle sorgenti di acque salate o sulfuree di antico uso (i dati sulle quali sono in corso di implementazione), che forniscono servizi ecosistemici collegati al valore paesaggistico, storico e culturale della risorsa acqua, i cui benefici si possono tradurre in iniziative di valorizzazione turistica.

Il nuovo strato informativo confluirà nelle banche sulle risorse per la valorizzazione della montagna, e quindi nel Catalogo “minERva” della Direzione Cura del Territorio e dell’Ambiente, “dialogando” con altri starti informativi già presenti (ad esempio, quelli su geositi e patrimonio geologico), come contributo del Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.

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