Parchi, foreste e Natura 2000

Flora

Riserva regionale Fontanili di Corte Valle Re

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Gli alberi e gli arbusti

Ontano neroLa presenza costante dell'acqua e le particolari condizioni microambientali in prossimità dei fontanili favoriscono lo sviluppo di una vegetazione piuttosto varia e rigogliosa, anche quando, come a Corte Valle Re, l'area è di dimensioni modeste. La testa di alcune risorgive è circondata da una fascia boschiva periferica, con ontano nero, salice cenerino, frangola e, in misura minore, spincervino, la cui composizione è parzialmente riconducibile a quella delle foreste che ricoprivano le bassure paludose della pianura.
A queste piante se ne aggiungono altre non strettamente connesse agli ambienti umidi, come sambuco nero, olmo campestre, prugnolo, biancospino e sanguinello, che contribuiscono a creare una cintura vegetale che rende spesso difficoltoso avvicinarsi all'acqua.
Tra le erbacee sono da segnalare la felce palustre (Thelypteris palustris) e la rara vedovina rizomatosa (Succisella inflexa). 

 

Le piante acquatiche e lungo le rive

Iris gialloLa sottile fascia arborea non è presente in tutti gli invasi. Alcuni sono circondati solo dalla vegetazione ripariale, che a volte colonizza anche le rive delle aste di deflusso. Si tratta di specie elofitiche, cioè con apparato radicale costantemente sommerso dall'acqua: varie specie di carici, tra cui la caresina (Carex riparia), e fitti popolamenti di canna di palude e mezzasorda (Typha latifolia). Alcune si manifestano con vistose fioriture tardo-primaverili, come il giaggiolo acquatico (Iris pseudacorus); altre compiono l'intero ciclo vegetativo in maniera piú discreta, tanto da sfuggire a un'osservazione superficiale (biodo o coltellaccio, giunco di palude, Cyperus longus); appena più appariscenti sono i piccoli fiori violetti, macchiettati di bianco e azzurro, di scutellaria palustre. Dove l'acqua si fa più profonda le elofite cedono gradualmente il posto alle idrofite, vere e proprie piante acquatiche che creano affascinanti mondi sommersi. Le idrofite sono sostanzialmente riconducibili a due associazioni vegetali. La prima, il potameto, è osservabile al centro di alcuni specchi d'acqua piú o meno ferma. La specie più rappresentativa è la brasca comune o lingua d'acqua (Potamogeton natans), che forma un compatto tappeto galleggiante di grandi foglie lucenti. La seconda associazione è dominata dalla curiosa callitriche (Callitriche stagnalis), le cui piccole foglie riunite in rosette ricoprono buona parte delle lente acque di deflusso: insieme a sedano d'acqua e nasturzio, contribuisce a rendere la superficie simile a un soffice materasso vegetale. Negli spazi lasciati liberi si insinua la minuscola lenticchia d'acqua (Lemna minor), dalle brevissime radici, che dà vita a distese ben delimitate. Nei punti in cui la copertura è più rada, poco sotto la superficie si distinguono dense colonie di una pianta originaria del Nordamerica ma ormai abbondantemente naturalizzata, la peste d'acqua comune (Elodea canadensis), e un po' più in profondità spesso mascherato una sottile patina di fanghiglia, si intravede il millefoglio d'acqua (Myriophyllum verticillatum). Quando la corrente si fa più rapida, prevalgono popolamenti di idrofite dai lunghi fusti sommersi che l'acqua fa ondeggiare: la filiforme zannichellia e poi Potamogeton pectinatus, P. trichoides, Groenlandia densa, tutti esemplari di un perfetto adattamento alle acque correnti.

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ultima modifica 2012-05-28T18:59:00+01:00
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