Parchi, foreste e Natura 2000

IT4050016 - ZSC - Abbazia di Monteveglio

Superficie: 881 ettari
Province e Comuni interessati: BOLOGNA (Valsamoggia)

Il sito include il Parco naturale regionale Abbazia di Monteveglio

Formulario

Formulario Natura 2000 del sito IT4050016 (pdf139.26 KB)

Note esplicative al formulario (pdf1.26 MB)

Enti gestori

Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità - Emilia orientale

Strumenti di gestione

Misure Specifiche di Conservazione (pdf381.19 KB) 

Misure Specifiche di Conservazione - Quadro conoscitivo (pdf12.47 MB)

Misure Specifiche di Conservazione - Progetto LIFE EREMITA

Seleziona dal Riepilogo le Misure regolamentari del settore agricolo previste nel Sito e cartografate (visualizzabili in formato KMZ e scaricabili in formato SHP) 

Descrizione e caratteristiche

Prati presso l'Abbazia di Monteveglio. Foto Maurizio Sirotti Ecosistema, archivio Servizio Sistemi informativi geografici della Regione Emilia-RomagnaSituato sulle prime colline a ridosso dell'abitato di Monteveglio, nella valle del Samoggia, vicino a Bologna, il sito è pressochè coincidente con l'omonimo Parco Regionale. Geologicamente la situazione è abbastanza complessa: l’aerea rupe di Monteveglio alto, poggiante con l’adiacente gola del Rio Ramato su substrati arenacei, è circondata a monte da colate di argille scagliose dall’aspetto calanchivo (Sant’Antonio, Montefreddo) e lambita da argille e marne plioceniche più arrotondate (Pian Perso). Prevalgono arbusteti, macchie , boscaglie e boschi di latifoglie (55%) in un dinamismo vivace, in parte limitato dall’instabilità là dove il substrato argilloso incontra forti pendenze, habitat rocciosi (20%) e impianti forestali (15%). Sono di interesse ambientale le praterie mesofile e xerofile (5%) e i corpi d’acqua stagnante e corrente (5%), in particolare nel Rio Ramato, con vegetazione nitrofila di sponda melmosa. Un tempo più diffusamente abitata e coltivata, tutta la zona rivela profonde antropizzazioni, ma anche una fase di generale naturalizzazione. Molto frequentato per grande interesse storico-monumentale, oltre che per interessi naturalistici, il sito gode di facile accessibilità, con le necessarie regolamentazioni operate dal Parco. 8 habitat di interesse comunitario, dei quali due prioritario, coprono circa il 15% della superficie del sito: roverelleti, formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli, formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) con stupenda fioritura di orchidee, percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea, prateria con Molinia su terreni calcarei, torbosi o argilloso-limosi (Molinion caeruleae).

Vegetazione

Il paesaggio vegetazionale del sito, variamente mosaicato intorno a situazioni tipiche delle aree di media collina, è analizzabile attraverso la Carta della vegetazione del parco. I boschi veri e propri non sono molto estesi e sfumano spesso in arbusteti e cenosi di neoformazione. Sui versanti ripidi ed esposti a Nord alligna un ostrieto collinare a Carpino nero e Orniello, quest’ultimo diffuso anche nei pendii soleggiati, per esempio lungo il versante sinistro del Rio Ramato, dominati dalla Roverella in formazioni xerofile con ricco corteggio di arbusti (Citiso, Vescicaria, Coronilla, Lantana e Pungitopo). Si tratta di cedui più o meno densi, ampiamente sfruttati in passato, localmente invasi dalla Robinia. Nelle zone più fresche del Rio Ramato compaiono specie di sottobosco marcatamente mesofile, più frequenti ad alta quota, come Aegopodium podagraria, varie felci e Galanthus nivalis. Prati e coltivi abbandonati sono stati invece progressivamente invasi da rovi, vitalba e da una tipica compagine di arbusti pionieri (Ginepro, rose selvatiche, Ginestra, Sanguinello, Prugnolo, Biancospino, Olmo campestre) Ai margini del querceto e nelle praterie sono comuni diverse specie di orchidee tra le quali Orchis purpurea, Orchis simia, Limodorum abortivum, Ophrys apifera, O fuciflora, O. fusca, O. morio. Picchio verde (Picus viridis). Foto Luca Maraldi, Mostra e Catalogo Biodiversità in Emilia-Romagna 2003Sugli affioramenti argilloso-calanchivi si trova probabilmente la forma di vegetazione più caratteristica del sito, una cenosi xero-alofitica di specie erbacee perenni ed annuali, a dominanza di Agropyron pungens e di Podospermum canum, con Aster linosyris, Inula viscosa, Rapistrum rugosum. E’ presente Ononis masquillierii ed è diffusa una componente arbustiva pioniera con Ginestra odorosa e Ginepro.

Fauna

E’ nota la presenza di specie ornitiche nidificanti di interesse comunitario (Falco pecchiaiolo, Succiacapre, Martin pescatore, Averla piccola, Ortolano) e rare e/o minacciate a livello regionale (Assiolo, Torcicollo, Pigliamosche). Tra gli Anfibi, sono segnalati il Tritone crestato (Triturus carnifex), specie di interesse comunitario, e la Raganella (Hyla intermedia). Tra i Rettili è presente il Saettone o Colubro di Esculapio (Zamenis longissimus) e, tipica delle argille a distribuzione submediterranea, la Luscengola (Chalcides chalcides). Tra i mammiferi è nota la presenza di Pipistrello di Savi (Hypsugo savii), Serotino (Epseticus serotinus) e Pipistrello albolimbato (Pipistrellus khulii) mentre è da confermare quella dell’Istrice. Presente anche il Coleottero (Lucanus cervus), specie di interesse comunitario.

Per saperne di più

Parco naturale regionale Abbazia di Monteveglio

Cartografia

Carta di dettaglio (pdf3.47 MB)

Inquadramento territoriale

Azioni sul documento

ultima modifica 2022-09-08T17:25:20+02:00
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