Parchi, foreste e Natura 2000

Fauna

Riserva regionale Sassoguidano

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Gli uccelli e le altre presenze

CuculoLa presenza di pareti rocciose adatte alla nidificazione e di superfici boscate abbastanza estese, come pure l'alternarsi di coltivi, boschetti e ambienti umidi, favoriscono la presenza di una popolazione di uccelli diversificata e numericamente apprezzabile. Gli studi compiuti dagli appassionati locali della Lipu hanno individuato oltre 80 specie, una settantina delle quali non si limitano a frequentare l'area protetta ma vi compiono le delicate fasi della riproduzione. Le zone rocciose e le pareti piú scoscese sono l'habitat preferito di piccoli uccelli come sordone, codirosso, codirosso spazzacamino e del piú vistoso codirossone. Diversi rapaci come gheppio, poiana, sparviero, falco pellegrino, lodolaio e falco pecchiaiolo si possono osservare nei pressi del Cinghio e della rupe di Sassoguidano o mentre sorvolano i boschi e i prati vicini. Al tramonto il loro ruolo di predatori viene proseguito da allocco, civetta, barbagianni e altri rapaci notturni, che cacciano nei medesimi ambienti ma scelgono le aree boscate piú riparate o i fabbricati abbandonati per trascorrere la giornata e nidificare. Nei querceti e nei vecchi castagneti é facile ascoltare il martellare del picchio rosso maggiore e i versi aspri della ghiandaia o quelli dolci e cadenzati del cuculo; tra il fogliame piú fitto si nasconde il frosone, un fringillide dal becco massiccio. Coltivi e zone aperte richiamano upupa, quaglia, averla piccola, sterpazzola, strillozzo, fanello e zigolo nero. Tra i mammiferi sono segnalati vari roditori, dalle piccole arvicole al moscardino e allo scoiattolo ed é stato osservato anche l'istrice. Le aree prative sono frequentate dalla lepre e dal cinghiale, che poi ripara nel bosco; sempre nel bosco puó capitare di scorgere il capriolo. volpe, tasso e donnola sono alcuni dei carnivori che hanno trovato un tranquillo rifugio nella riserva. Il fondovalle umido del Lerna e lo stagno di Sassomassiccio sono invece ambienti adatti alle esigenze degli anfibi che, insieme agli uccelli, sono una delle note di interesse della riserva. Nei boschi piú freschi si incontrano rospo comune e rana agile, mentre nelle acque dello stagno depongono rana verde, raganella e tritoni. Nel sottobosco umido si puó osservare anche la natrice dal collare, mentre altri rettili come biacco, ramarro e lucertola muraiola sono piú frequenti nelle aree assolate, al margine di boschi e arbusteti. 

Lo stagno di Sassomassiccio

Stagno di SassomassiccioQuesta piccola zona umida, situata sul fondo di una erbosa dolina a breve distanza dall'oratorio di Sassomassiccio, é stata acquistata nel 1994 dal Wwf modenese con precise finalità di conservazione e ricerca ed é oggi meta abituale di visite di scolaresche. Lo specchio d'acqua, nonostante si riduca decisamente nel periodo estivo, é un importante biotopo caratterizzato da alcune presenze di rilievo. Lo stagno é infatti una delle poche stazioni regionali di Hottonia palustris, una specie rara in Italia, che qui si incontra abbondante in compagnia di altre idrofite come il miriofillo e di una sottile fascia di tife. Folti cespi di carici formano un cintura che segna il confine della zona umida e si spingono all'interno riducendo la superficie libera dell'acqua, resa verdeggiante in primavera dalla ricca vegetazione acquatica. Lo stagno ospita una moltitudine di organismi acquatici, dalle microscopiche dafnie ai ditischi; diverse specie di libellule vi trascorrono la fase larvale, mentre gli adulti si osservano in volo sull'acqua o posati sulle tife. Favoriti dall'assenza di pesci, molti anfibi frequentano lo stagno durante il periodo della riproduzione; oltre a rana verde, rana agile e raganella, sono segnalate tre diverse specie di tritone: il crestato, il punteggiato e il meno comune tritone alpestre (ssp. apuanus).

  

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ultima modifica 2012-05-28T20:00:00+02:00
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