Parchi, foreste e Natura 2000

Fauna

Riserva regionale Cassa di espansione del Fiume Secchia

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L'avifauna delle zone umide

Le ampie superfici d'acqua della riserva, alternate a lingue di terra e isolotti rivestiti di vegetazione arbustiva e arborea, e la buona disponibilità alimentare, dovuta anche alle ripetute immissioni di pesce per la pesca (carpa, scardola,luccio, pesce gatto), favoriscono la presenza di un buon numero di specie ornitiche tipiche delle zone umide, che costituiscono la componente faunistica di maggiore rilievo.
In ogni momento dell'anno il volo dei germani reali, a volte in stormi numerosi, accoglie il visitatore che si affaccia all'improvviso sugli specchi d'acqua. A queste ben note anatre, durante i mesi freddi se ne aggiungono altre di superficie, come marzaiola, fischione, mestolone, e tuffatrici, come alzavola, moriglione e moretta. Presenti tutto l'anno sono folaghe e gallinelle d'acqua, mentre all'inizio dell'estate si fanno più numerosi tuffetto e svasso maggiore, che in profondità si lanciano in veloci inseguimenti a caccia di pesci; altri abili pescatori sono cormorani, gabbiani e sterne. Le macchie di salici che crescono sulle lingue di sabbia in inverno diventano posatoi per i cormorani e in primavera permettono la nidificazione agli aironi cenerini, che vi formano animate colonie, le cosiddette "garzaie". Aironi cenerini, garzette e nitticore frequentano le zone tranquille del fiume e i bassi fondali della cassa, ritrovandosi in gran numero attorno alle pozze dove i pesci rimangono intrappolati dopo una piena. Nelle aree di greto sassoso si può avvistare il corriere piccolo, mentre si sposta con brevi corse alla ricerca degli invertebrati nascosti sotto la ghiaia. Osservando con un binocolo dall'alto degli argini o al riparo della vegetazione elofitica può capitare di intercettare i voli rapidi e radenti del coloratissimo martin pescatore o di scorgere qualche limicolo, come il beccaccino e il cavaliere d'Italia, che con le lunghe zampe si muove tra il fango delle rive affondando il becco sottile per catturare anellidi e altri invertebrati. Il canneto è l'habitat preferito da aironi come tarabuso e tarabusino, dagli assai mimetici cannaiola e cannareccione, che vi nidificano durante l'estate, e da altri piccoli passeriformi come pendolino e basettino. Il falco di palude e il falco pescatore sono i predatori più adattati a questi ambienti, frequentati anche dall'albanella minore e, occasionalmente, da altri rapaci diurni e notturni. Nei periodi di passo primaverile e autunnale non sono infrequenti gli avvistamenti di specie più rare, che scelgono gli specchi d'acqua e i boschi della riserva, abitati stabilmente da picchi, ghiandaie, cince, capinere e altri uccelli silvani, per compiere una sosta prima di riprendere il lungo volo migratorio. Per questo la riserva è una delle stazioni regionali dove si compiono ricerche e inanellamenti assai importanti per comprendere i fenomeni migratori e verificare l'andamento di popolazioni di uccelli a rischio di estinzione.

Mammiferi, rettili e anfibi

Tra i mammiferi sono presenze comuni il toporagno e l'arvicola dei prati e anche carnivori come volpe, tasso e donnola frequentano l'area protetta: le loro abitudini notturne li rendono però difficilmente avvistabili. Due specie legate in maniera particolare all'acqua sono l'arvicola terrestre, la cui presenza negli ultimi decenni si è molto ridotta in pianura anche a causa della competizione con il surmolotto (o ratto delle chiaviche), e la nutria, che è invece in netta espansione e provoca ormai gravi danni alla fauna locale. La nutria è un grosso roditore di origine sudamericana, con muso arrotondato, zampe posteriori palmate e coda scagliosa, che è stato importato in Italia negli anni '60 come animale da pelliccia e si è poi diffuso in molte zone umide in seguito alle incaute liberazioni seguite al rapido abbandono di questo allevamento. La nutria, attiva anche durante il giorno, è una buona nuotatrice, che nelle sponde sabbiose costruisce tane dotate in genere di più accessi subacquei; si nutre in prevalenza di erbe, ma non disdegna uova e molluschi.
Le scarpate assolate degli argini e le radure cespugliate sono ambienti adatti alla presenza dei rettili, tra i quali la lucertola campestre e il ramarro, dalla livrea verde brillante, tendono a spingersi anche in prossimità dell'acqua, dove si lasciano sorprendere mentre si espongono al sole tra le erbe alte delle rive. Un rettile dalle abitudini acquatiche segnalato di recente all'interno della riserva è la testuggine palustre, predatrice di molluschi, lombrichi, vari invertebrati acquatici e a volte anche giovani pesci o anfibi (piuttosto diffusi sono purtroppo anche esemplari esotici, distinguibili per le macchie rosse ai lati del capo, incautamente liberati negli specchi d'acqua). Facili da incontrare vicino all'acqua, perchè abili nuotatrici, sono anche la natrice tassellata e la natrice dal collare, che abita anche zone più asciutte frequentate con regolarità da biacco e saettone (tutti serpenti innocui per l'uomo). Le raccolte d'acqua ferma sono l'habitat d'elezione per gli anfibi ma la voracità dei pesci ne limita spesso la potenziale abbondanza. All'interno della riserva sono presenti le comuni rane verdi e il rospo smeraldino; meno frequente è il rospo comune, mentre in vari specchi d'acqua si incontra la rana toro, un anfibio di quasi 20 cm di lunghezza originario degli Stati Uniti, la cui presenza è dovuta a immissioni iniziate negli anni '30.

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ultima modifica 2016-03-08T17:19:00+01:00
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