Parchi, foreste e Natura 2000

IT4030004 - ZSC-ZPS - Val d'Ozola, Monte Cusna

Superficie: 4873 ettari
Province e Comuni interessati: REGGIO EMILIA (Ventasso, Villa Minozzo)

Territorio confinante con IT4030005 ZSC-ZPS, con IT4030006 ZSC-ZPS e con IT5120001 ZSC 'M. Sillano - P.so Romecchio' della Regione Toscana

Il sito ricade per tre quarti nel Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano

Formulario

Formulario Natura 2000 del sito IT4030004 (pdf210.74 KB)

Note esplicative al formulario (pdf1.26 MB)

Enti gestori  

Parco nazionale Appennino Tosco-Emiliano 

Strumenti di gestione

Misure Specifiche di Conservazione (pdf2.01 MB)

Misure Specifiche di Conservazione - Quadro conoscitivo (pdf8.24 MB) 

Misure Specifiche di Conservazione - Progetto LIFE EREMITA

Descrizione e caratteristiche

Prati di Sara verso il Cusna. Foto archivio Parco nazionale Appennino Tosco EmilianoIl sito si estende sul lato settentrionale del crinale dell'Appennino tosco-emiliano, dal passo della Comunella a S.Bartolomeo, ed include la valle del torrente Ozola, delimitata a Sud dalla dorsale dominata dal Monte Sillano (1.874 m) e a Nord dall’imponente massiccio che dal Monte Cusna (2.120 m) si allunga verso Sud-Est. Nella porzione settentrionale del sito vi sono gli Schiocchi dell’Ozola, ripide pareti arenacee, che superano il centinaio di metri, prodotte dall’erosione dell’Ozola; in una parete rocciosa esposta a Sud, cresce una ridotta popolazione naturale di Abete bianco. Le praterie d’alta quota e i vaccinieti si estendono lungo la dorsale del crinale ed occupano una vasta superficie dal Monte Bagioletto fino al Monte Piella, attraverso la cima del Cusna, caratterizzata da estesi affioramenti rocciosi e con vallette nivali sul versante settentrionale. I boschi sono costituiti prevalentemente da faggete con l'impronta del ceduo (presso i prati di Sara vi è una faggeta con esemplari secolari) con limitate superfici di rimboschimenti a conifere. Sono particolarmente numerosi i ruscelli, gli acquitrini e le pozze alimentati dalle acque di fusione della neve. Il sito ricade per circa il 96% all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.

Habitat e specie di maggiore interesse

Aquilegia alpina. Foto Maurizio Sirotti, Ecosistema - archivio Servizio Sistemi informativi geografici RER Habitat Natura 2000. 19 habitat di interesse comunitario, dei quali 5 prioritari, coprono oltre il 51% della superficie del sito. Prevalgono gli ambienti forestali e suprasilvatici di prateria e brughiera cacuminale, con inclusioni rocciose di ghiaione e falesia: si va dalle formazioni erbose a Nardus, o altre orofite di origine alpina, ai ghiaioni dell’Europa centrale, dai faggeti degli Appennini di Abies alba e caratteristici estesi faggeti acidofili con graminoidi, anche d'alta quota, alle alpine boreali, vaccinieti e formazioni a Juniperus communis o Genista radiata. Le praterie assumono aspetti vari, umide con Molinia su terreni calcarei, torbosi o argillo-limosi (Molinion caeruleae), di margine ad alte erbe o asciutte montane da fieno, di torbiere di transizione e instabili, ridotte ma preziose.
Specie vegetali. Segnalata Primula apennina, specie di interesse comunitario prioritaria. Tra le specie rare e/o minacciate figurano Coeloglossum viride, Empetrum hermaphroditum, Gentiana nivalis, Swertia perennis, Globularia incanescens, Leucantemum ceratophylloides, Vicia cusnae, Ranunculus kupferi, Eriophorum scheuchzeri, Soldanella pusilla, Alopecorus alpinus, Aquilegia alpina, Cerastium cerastioides, Leucanthemum coronopifolium, Linum capitatum, Salix breviserrata, Salix hastata, Omalotheca supina. La ricca lista floristica include tantissime specie d'interesse conservazionistico, da Anemonastrum narcissiflora a eriofori, giunchi e ciperacee di stagno d'alta quota a sassifraghe ed altre specie rupestri come l'arbustivo Sorbo falso nespolo.
Mammiferi. Importante presenza di Lupo (specie prioritaria di interesse comunitario) anche durante il periodo riproduttivo. Sono contattate almeno cinque specie di chirotteri tra le quali i grandi Nottola di Leisler e Molosso del Cestoni. Degna di nota è la presenza dell’Arvicola delle nevi Chionomys nivalis e della Martora Martes martes.
Uccelli. 6 specie di interesse comunitario nidificano nell'area: Falco pecchiaiolo, Aquila reale, Succiacapre, Calandro, Tottavilla, Averla piccola. Durante le migrazioni sono segnalati il Piviere tortolino e la Balia dal collare. Tra le specie nidificanti rare e/o minacciate a livello regionale figurano Assiolo, Culbianco, Codirossone, Beccafico, Luì verde.
Anfibi. Nessuna specie di interesse comunitario. Degna di nota è la presenza di Salamandra pezzata Salamandra salamandra, Tritone alpestre Triturus alpestris e Rana temporaria.
Rettili. Nessuna specie di interesse comunitario. Degna di nota è la presenza di Colubro d'Esculapio Elaphe longissima e Colubro di Riccioli Coronella girondica.
Invertebrati. Sono presenti 2 specie di interesse comunitario prioritarie (il Lepidottero Eterocero Euplagia quadripunctaria ed il Coleottero Rosalia alpina), una specie di interesse comunitario (Gambero di fiume Austropotamobius pallipes) e i Lepidotteri Parnassius apollo e Parnassius mnemosyne, specie relitte di alta quota.

Per saperne di più

Cartografia

Carta di dettaglio (pdf1.43 MB)

Inquadramento territoriale

Azioni sul documento

ultima modifica 2022-09-05T14:30:54+01:00
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