Parchi, foreste e Natura 2000

IT4040001 - ZSC-ZPS - Monte Cimone, Libro Aperto, Lago di Pratignano

Superficie: 5173 ettari
Province e Comuni interessati: MODENA (Fanano, Fiumalbo, Montecreto, Riolunato, Sestola)

Territorio confinante con IT5130006 ZSC "M. Spigolino - M. Gennaio" della regione Toscana, con IT5130005 ZSC "Libro Aperto - Cima Tauffi" della regione Toscana, con IT5130003 ZPS "Abetone" della regione Toscana e con IT4050002 ZSC-ZPS

Il sito ricade quasi interamente nel Parco regionale Alto Appennino Modenese

Formulario

Formulario Natura 2000 del sito IT4040001 (pdf258.03 KB)

Note esplicative al formulario (pdf1.26 MB)

Enti gestori

Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità - Emilia centrale   

Strumenti di gestione

Misure Specifiche di Conservazione (pdf566.98 KB) 

Misure Specifiche di Conservazione - Quadro conoscitivo (pdf13.54 MB)

Misure Specifiche di Conservazione - Progetto LIFE EREMITA

Piano di Gestione (pdf506.77 KB)

Seleziona dal Riepilogo le Misure regolamentari del settore agricolo previste nel Sito e cartografate (visualizzabili in formato KMZ e scaricabili in formato SHP)

Descrizione e caratteristiche

Il Lago Pratignano. Foto Guglielmo Stagni, Mostra e Catalogo Biodiversità in Emilia-Romagna 2003Il sito si estende sul lato settentrionale del crinale dell'Appennino tosco-emiliano, dal Passo dei Tre Termini, in coincidenza con il confine provinciale con Bologna, al Monte Maiore, e comprende la parte modenese della dorsale che dal Monte Spigolino si allunga verso Nord, fino ed oltre il Lago Pratignano, il contrafforte che da Cima Tauffi arriva a Monte Lancio, il contrafforte che dal Libro Aperto arriva al Cimone, la montagna più alta dell’Appennino settentrionale, e di qui si allunga verso Ovest fino all’Alpicella del Cimone. Il sito è caratterizzato prevalentemente da faggete cedue, pascoli, praterie di alta quota, brughiere, vegetazione casmofitica, ghiaioni, laghetti e torbiere di origine glaciale. I crinali e le cime più alte emergono dalla sottostante fascia boscata con pareti rocciose e pendii rivestiti da praterie e brughiere a mirtillo. I rilievi maggiori ospitano ridotte popolazioni di specie a diffusione più nordica, qui al limite meridionale della distribuzione italiana e, in certi casi, europea. I vaccinieti rappresentano la vegetazione naturale più stabile a queste quote e sono formati da bassi arbusti di Mirtillo nero e Falso mirtillo accompagnati da Rosa alpina e Ginepro nano. Il sito include anche i laghi Scaffaiolo e Pratignano che giacciono all’interno di piccole conche allungate sotto i crinali e che debbono la loro origine ad un ampio sdoppiamento della linea di cresta probabilmente dovuto a movimenti franosi. Il Pratignano in particolare rappresenta un fenomeno pressochè unico per l'Appennino di lago-torbiera con ambienti umidi stratificati e cumuli di sfagni di tipo nordico, relittuali, isolati dall'espansione della tundra dai quali originano.  Il sito è quasi completamente incluso (99%) nel Parco Regionale dell'Alto Appennino Modenese e comprende quasi totalmente l'area demaniale denominata "Capanna Tassoni" (circa 790 ha su 812 ha).

Habitat e specie di maggiore interesse

Habitat Natura 2000.  Ben 26 habitat di interesse comunitario, dei quali 5 prioritari, coprono poco meno del 50% della superficie del sito, con una gamma molto ampia, vista l'elevata escursione altitudinale, di tipi forestali e supraforestali, prativi e di brughiera, rocciosi e di torbiera:  formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) con stupenda fioritura di orchidee, formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane (e delle zone submontane dell'Europa continentale), torbiere alte attive, ghiaioni dell’Europa centrale calcarei, pavimenti calcarei, foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae), laghi eutrofici naturali con vegetazione di Magnopotamion o Hydrocharition, lande secche europee, lande alpine boreali, formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli, formazioni erbose calcicole alpine e subalpine, praterie con Molinia su terreni calcarei, torbosi o argillo-limosi (Molinion caeruleae), bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie igrofile, praterie magre da fieno a bassa altitudine (Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis), praterie montane da fieno, torbiere di transizione e instabili, ghiaioni silicei dei piani montano fino a nivale (Androsacetalia alpinae e Galeopsietalia ladani), ghiaioni del Mediterraneo occidentale e termofili, pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica, pareti rocciose silicee con vegetazione casmofitica, prati pionieri su cime rocciose, faggete e foreste di Castanea sativa.
Specie vegetali. Tra le specie rare e/o minacciate figurano Coeloglossum viride, Armeria marginata, Empetrum hermaphroditum, Globularia incanescens, Leucanthemum ceratophylloides, Saxifraga etrusca, Murbeckiella zanonii, Lycopodium clavatum, Geranium argenteum, Salix herbacea , Gentiana nivalis, Rhododendron ferrugineum, Drosera rotundifolia, Triglochin palustre, Viola palustris, Swertia perennis, Limosella aquatica.
Mammiferi. Presente il Lupo (specie prioritaria di interesse comunitario). Tra i Mammiferi di interesse conservazionistico vi sono l'Arvicola delle nevi Chionomys nivalis e l’Arvicola di Fatio Microtus multiplex presenti in regione esclusivamente nella fascia altomontana appenninica, in stazioni isolate che rappresentano il margine meridionale dell'areale di distribuzione, e la Puzzola, carnivoro legato agli ambienti forestali.
Rana temporaria. Foto Ivano Togni, Mostra e Catalogo Biodiversità in Emilia-Romagna 2003Uccelli. Il sito ospita una ricca avifauna tipica dell’alto Appennino con almeno 7 specie di interesse comunitario, sei delle quali nidificanti (Succiacapre, Averla piccola, Tottavilla, Aquila reale - una coppia, e Falco pecchiaiolo). Tra le specie nidificanti rare e/o minacciate a livello regionale figurano Astore, Culbianco, Codirossone, Beccafico, Luì verde.     Anfibi. Oltre al Tritone crestato Triturus carnifex (specie di interesse comunitario) sono presenti le specie tipiche dell’alto appennino (Tritone alpestre Triturus alpestris, Salamandra pezzata Salamandra salamandra, Geotritone Speleomantes italicus, Rana appenninica Rana italica e Rana temporaria Rana temporaria).
Rettili. Nessuna specie di interesse comunitario. Degna di nota la presenza del Colubro d'Esculapio (Zamenis longissimus).
Pesci. Segnalate 5 specie di interesse comunitario (Barbo Barbus plebejus, Barbo canino Barbus meridionalis, Lasca Chondrostoma genei, Vairone Leuciscus souffia e Scazzone Cottus gobio) e il Ghiozzo padano Padogobius martensii.
Invertebrati. Segnalate 6 specie di interesse comunitario. Oltre al Gambero di fiume Austropotamobius pallipes sono presenti 5 specie di Insetti: i Lepidotteri eteroceri Euplagia quadripunctaria (specie prioritaria) ed Eriogaster catax, e i Coleotteri Rosalia alpina (specie prioritaria), Lucanus cervus, Cerambix cerdo legati agli ambienti forestali e con resti di alberi marcescenti. Tra gli Insetti di interesse conservazionistico figurano il Lepidottero Parnassius apollo, specie relitta di alta quota, ed il Coleottero Carabus italicus italicus.

Per saperne di più

Parco regionale Alto Appennino Modenese

Flora del Modenese

Cartografia

Carta di dettaglio (pdf5.02 MB)

Inquadramento territoriale

Azioni sul documento

ultima modifica 2022-09-08T16:25:56+01:00
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