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Licena azzurra del timo

Licena azzurra del timo(foto: D.Genoud)Ordine: Lepidoptera - Famiglia: Lycaenidae

Maculinea arion (Linnaeus, 1758)

Geonemia: La specie è ampiamente distribuita nella regione asiatico-europea dalla Spagna al Giappone, tra i 50 e i 2000 m; estinta in Inghilterra e assente nelle isole mediterranee ad eccezione della Corsica.

Caratteri distintivi: Apertura alare 30-45 mm. E’ uno dei più grandi licenidi italiani. La parte superiore delle ali è di un bel colore azzurro brillante con una serie di evidenti macchie nere situate sulle ali anteriori che la rendono inconfondibile. La femmina è generalmente più grande del maschio e presenta una riduzione della colorazione azzurra dovuta alla presenza di una soffusione nerastra, che, in alcune popolazioni alpine, copre gran parte delle ali.

Habitat: Solitamente legata ad ambienti xerici sia prativi sia arbustivi, soprattutto nella fascia collinare compresa tra i 200 e i 900 m, dove crescono abbondanti le sue piante nutrici, costituite da diverse specie di Thymus.

Biologia: Presenta una sola generazione annuale con sfarfallamento degli adulti in giugno-luglio. Le femmine depongono le uova sulle infiorescenze di timo prediligendo quelle isolate e particolarmente appariscenti. La larva si nutre degli organi interni del fiore e, dopo la terza ed ultima muta, si lascia cadere al suolo. Qui avviene un passaggio caratteristico a diverse specie di licenidi, ma che nel genere Maculinea assume una valenza fondamentale: l’adozione delle larve da parte delle formiche. Le larve infatti secernono un liquido prodotto da una particolare ghiandola posta nella regione anale che attira le formiche del genere Myrmica, in particolare M. sabuleti e M. scabrinodis. Queste riconoscono nella larva della Maculinea quella di una consimile e provvedono a trasportarla nel formicaio. Qui il bruco completa il suo sviluppo nutrendosi di uova, larve e ninfe delle formiche. Esso passa l’inverno in questo stadio per poi impuparsi nella primavera dell’anno successivo.

Distribuzione e status in regione: Distribuita in tutta la regione, anche se localizzata, tranne nella pianura.

Note tassonomiche: Le popolazioni presenti nella nostra regione sono riconducibili alla ssp. ligurica Wagner, caratterizzata da un forte sviluppo delle macchie scure sulle ali anteriori.

Curiosità:  I bruchi di Maculinea arion sono cannibali: quelli più avanti nello sviluppo divorano quelli più piccoli che eventualmente incontrano sulla medesima infiorescenza.

Interesse conservazionistico: La specie è inclusa nell’Allegato IV (specie di interesse comunitario che richiedono una particolare protezione) della Direttiva Habitat 92/43/CEE. E’ inclusa anche nell’Appendice II della Convenzione di Berna (specie strettamente protetta). Valutata con la sigla NT (prossima ad essere minacciata) nell’ambito della categoria LR (specie a basso rischio) dalla IUCN. In Balletto & Cassulo (1995) è valutata come in pericolo e ritenuta un bioindicatore. Inclusa tra le specie particolarmente protette della Legge Regionale 15/2006 “Disposizioni per la tutela della fauna minore in Emilia-Romagna” in quanto minacciata.

Fattori di minaccia: Le cause individuate sono legate principalmente alla mutazione e all’intensificazione delle tecniche agricole, soprattutto nei paesi del centro e nord Europa. Anche nella nostra regione si registrano dei mutamenti dell’uso del suolo, soprattutto in aree collinari, dovuti alla costruzione di insediamenti urbani, alla riconversione di incolti in aree coltivate o all’avanzare del bosco per l’abbandono dei pascoli. Questi fattori possono arrecare gravi danni alle popolazioni di Maculinea arion che molto spesso volano in habitat alquanto ristretti.

Misure per la conservazione: Il mantenimento di ambienti incolti e di pascoli, soprattutto nelle aree collinari della nostra regione, costituisce una primaria misura per la sua conservazione. Anche la protezione dei formicai è un’importante misura indiretta per la conservazione di questo splendido licenide.

Revisione e aggiornamento nel 2010 a cura del Servizio parchi e risorse forestali in collaborazione con R.Fabbri.

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ultima modifica 2012-10-16T11:49:00+01:00
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