Parchi, foreste e Natura 2000

Saga o stregona dentellata o cavalletta gigante europea

Saga o stregona dentellata o cavalletta gigante europea (foto: N.Spring)Ordine: Orthoptera - Famiglia: Tettigoniidae

Saga pedo (Pallas, 1771)

Geonemia: Specie mediterranea ad ampia distribuzione sibirico-europea, estendendosi su tutto il Mediterraneo, l’Europa e l’Asia centro-settentrionale, fino alla Cina. In Italia è presente in poche aree delle Alpi e nella penisola, in Sardegna ed in Sicilia ma numerose segnalazioni sono vecchie di alcuni decenni.

Caratteri distintivi: è la cavalletta più grande in Europa, è quindi di grandi dimensioni e le femmine possono raggiungere gli 8 cm di lunghezza, ai quali si aggiungono i circa 4 cm dell'ovopositore a forma di sciabola. La colorazione è di solito verde, ma anche bruna, con strisce laterali bianco-rosa abbastanza nette. Ha testa allungata, vertice del capo stretto con antenne lunghe e sottilissime, occhi grandi. Le ali sono assenti, è quindi attera. Le zampe sono invece molto sviluppate e slanciate e le due paia anteriori munite di robuste formazioni spinose. Ha l’addome lungo e piuttosto sottile.

Habitat: La specie colonizza ambienti più o meno aperti con vegetazione erbacea e cespugli, quindi è tipica di garighe mediterranee e submediterranee. Normalmente è diffusa a basse quote e solo raramente raggiunge la media collina.

Biologia: Specie con attività crepuscolare e notturna, quindi è molto elusiva oltre ad essere molto mimetica. Non è molto agile né molto vivace e sosta sul terreno o sui cespugli, spostandosi con una certa lentezza, deambulando o saltando, ma le sue capacità saltatorie sono molto ridotte nonostante la lunghezza delle zampe posteriori. In primavera i giovani (dette neanidi e morfologicamente simili all’adulto) escono dalle uova deposte nel terreno e dopo aver compiuto ben nove mute si trasformano nella forma adulta a partire dalla fine di giugno. è una specie eminentemente predatrice e si nutre principalmente di altri ortotteri (cavallette e locuste) che cattura grazie alle lunghe e forti zampe anteriori raptatorie, munite di spine.

Distribuzione e status in regione: Nota in Emilia-Romagna per le province di Piacenza e Parma ed anche per la Repubblica di San Marino. Nelle aree dove è presente è molto localizzata e le popolazioni sono esigue e quantomeno vulnerabili.

Note tassonomiche: Non mostra significative variazioni.

Curiosità : è peculiare anche per la riproduzione in quanto è specie partenogenetica obbligata e in natura non è mai stato catturato o osservato un maschio. Quindi tutti gli esemplari che si incontrano sono femmine e le uova vengono così deposte senza essere fecondate. Questa strategia riproduttiva sembra unica tra gli ortotteri ed è invece molto diffusa in altri insetti come i fasmidi o in altri gruppi come nei crostacei.

Interesse conservazionistico: Inclusa nell’Allegato IV della Direttiva Habitat 92/43/CEE (Council Directive 2006/105/EC) e citata tra le entità protette dalla Convenzione di Berna (appendice II). Inclusa tra le specie particolarmente protette della Legge Regionale 15/2006 “Disposizioni per la tutela della fauna minore in Emilia-Romagna”. Indicata come vulnerabile dalla IUCN (Baillie & Groombridge, 1996) e in pericolo e come specie bioindicatrice da Ruffo & Stoch (2005). Specie molto rara e con popolazioni esigue.

Fattori di minaccia: Le principali minacce derivano dalla naturale successione vegetazionale che in molte aree porta all’instaurarsi del bosco che soffoca la prateria con arbusti. L’eccessiva afforestazione, l’uso improprio del suolo per mano dell’uomo e gli incendi sono altre cause di contrazione dell’areale della saga.

Misure per la conservazione: La saga per le grandi dimensioni è un’ideale specie bandiera, “flagship species”. Per tutelarla occorre salvaguardare le aree in cui vive e quindi istituire delle aree naturali protette dove preservare la vegetazione prativo-arbustiva con interventi gestionali mirati, tra i quali è consigliato il pascolo condotto con metodi tradizionali.

Revisione e aggiornamento nel 2010 a cura del Servizio parchi e risorse forestali in collaborazione con R.Fabbri.

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ultima modifica 2012-11-02T12:51:00+01:00
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