Geologia, suoli e sismica

I dati per la carta geologica di superficie

La realizzazione della carta geologica di superficie richiede l’uso e l’interpretazione di altre tipologie di dati rispetto a quelli necessari per la carta geologica di sottosuolo.

puzzle_DATI_SUPERFICIE.pngL'Area Geologia, Suoli e Sismica, per la realizzazione della carta geologica di superficie dei nuovi fogli geologici, mette a disposizione: la carta dei suoli, le immagini da satellite, le immagini estratte dalla Carta storica (1853), dalla Carta Chiesa (1762), dal Volo RAF 44, dal Volo IGM 31/37, dal Volo GAI 54/55 e dalle ortofoto CGR2018 in RGB e in infrarosso. A questi si aggiungono i dati altimetrici, archeologici, pedologici e geochimici. Questi dati pregressi saranno integrati da quelli ricavati dalle indagini di nuova esecuzione, da alcune trivellate a mano opportunamente progettate e il rilevamento geomorfologico.

Le Università cureranno la progettazione ed esecuzione delle nuove indagini nei fogli 183, 184 e 185, mentre nel Foglio 186 l'attività sarà coordinata dalla Regione.

Questi dati sono a disposizione di tutti. Ecco di seguito una mappa per conoscerli e “scovarli”.

Un dato indispensabile per determinare la litologia dei terreni affioranti è quello che deriva dalle trivellate a mano effettuate durante il rilevamento pedologico della pianura emiliano-romagnola. Le trivellate manuali, spinte generalmente fino a 1.5 metri di profondità, riportano la descrizione della granulometria dei terreni e del quantitativo di CaCO3 presente nel primo sottosuolo, dato utile per definire l’età dei terreni. Queste informazioni sono sintetizzate nelle carte pedologiche.

A queste si aggiungono le oltre 41.000 osservazioni granulometriche dei terreni nel primo metro di sottosuolo acquisite in pianura in ambito agronomico dal Servizio Analisi e Consulenza Terreni “SACT”. Queste informazioni sono disponibili on line sia singolarmente.

 Un’informazione indispensabile per la cartografia geologica di superficie deriva dai dati archeologici che permettono di attribuire con accuratezza l’età dei terreni affioranti e presenti nel primo sottosuolo.

 Accanto ai dati puntuali, sono indispensabili le “immagini” del territorio studiato. La banca dati del Servizio Geologico contiene diverse “immagini”, spaziando da quelle satellitari, alle fotografie aree sino alla cartografia storica. Le immagini satellitari e le foto aeree opportunamente interpretate, permettono di fare osservazioni sia sulle forme del terreno (la geomorfologia) sia sulla distribuzione delle granulometrie dei terreni affioranti. Sono utili soprattutto le immagini prese in estate, meglio se in anni particolarmente siccitosi.

 Le carte topografiche a grande scala (1:5.000, 1:10.000 e 1:25.000) forniscono informazioni sulla geomorfologia attraverso l’analisi delle isoipse e, in modo indiretto, anche con lo studio della toponomastica che può “raccontare” molto di un territorio e della sua storia.

Le carte storiche permettono di ricostruire la storia di un territorio e le modificazioni nel tempo delle morfologie e del reticolo idrografico.

 

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ultima modifica 2023-03-28T15:36:20+02:00
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