Le Zone Vulnerabili da Nitrati (ZVN) sono aree che scaricano in acque inquinate o a rischio d’inquinamento da nitrati di origine agricola. La loro identificazione è stabilita dalla Direttiva 91/676/CEE (Direttiva Nitrati), che detta anche i criteri per la loro delimitazione, sulla base della concentrazione di nitrati nelle acque superficiali e sotterranee e del grado di trofia delle acque superficiali interne e marino-costiere.

Le ZVN designate in Emilia-Romagna sono indicate nella DGR n. 309 del 08/03/2021: nella fascia pedecollinare la vulnerabilità ai nitrati è riferita alle acque sotterranee; il territorio della provincia di Ferrara presenta, invece, una vulnerabilità all’inquinamento da nitrati delle acque superficiali, che può manifestarsi con il fenomeno dell’eutrofizzazione. Inoltre, sono assimilate alle ZVN le zone di rispetto delle captazioni e derivazioni dell’acqua destinata al consumo umano e le fasce fluviali A e B delimitate nelle tavole grafiche del Piano di stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) dell’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po.

La Direttiva Nitrati prevede anche che, per prevenire e contenere il rischio di inquinamento da nitrati di origine agricola, in queste zone venga applicato un Programma d'azione Nitrati, che contiene una serie di misure obbligatorie per la gestione e l’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e dei fertilizzanti. Il Programma d’Azione Nitrati della Regione Emilia-Romagna è contenuto nel Regolamento regionale n. 2/2024 “REGOLAMENTO REGIONALE IN MATERIA DI UTILIZZAZIONE AGRONOMICA DEGLI EFFLUENTI DI ALLEVAMENTO, DEL DIGESTATO E DELLE ACQUE REFLUE”, che contiene anche la disciplina per l’utilizzazione agronomica nelle Zone Non Vulnerabili ai Nitrati. Nel regolamento sono specificate le norme da seguire nella fertilizzazione, in funzione della tipologia di materiale (effluente, digestato, acque reflue) e della collocazione territoriale dell’azienda in Zona Vulnerabile ai Nitrati o in Zona Ordinaria. La corretta utilizzazione agronomica di questi materiali, infatti, e soprattutto degli effluenti zootecnici, consente di sfruttare una risorsa utile a mantenere la fertilità del suolo, evitando il rischio di inquinamento delle acque superficiali e sotterranee. Gli effluenti di origine zootecnica e il digestato devono essere distribuiti razionalmente, conseguendo un sostanziale equilibrio tra l’azoto che si intende apportare al terreno ed il fabbisogno delle colture. In questo modo si evita che i nutrienti in eccesso eventualmente apportati al suolo, siano fonte di contaminazione delle acque.

Anche l’andamento delle precipitazioni e le condizioni del suolo possono influenzare la possibile diffusione dei nitrati dal suolo alle acque. Per questo motivo il regolamento regionale prevede dei periodi di divieto della distribuzione degli effluenti e degli altri fertilizzanti azotati; inoltre, da novembre a febbraio, la distribuzione al campo è soggetta a limitazioni in funzione dell'andamento meteo e occorre fare riferimento al Bollettino Nitrati. Questo bollettino, redatto nei mesi di novembre, gennaio e febbraio, viene emesso ogni lunedì, mercoledì e venerdì e stabilisce la possibilità o meno di distribuire i fertilizzanti azotati, in considerazione della tipologia dei diversi materiali, delle previsioni delle precipitazioni, della stima del deficit idrico nei terreni e tiene conto delle limitazioni relative alla qualità dell'aria (D.G.R. n. 33 del 13/01/2021). Queste ultime sono finalizzate a limitare le emissioni in atmosfera di sostanze volatili azotate, che concorrono alla formazione del particolato atmosferico (le cosiddette “polveri sottili”).

Il Regolamento disciplina anche le modalità di stoccaggio, che sono finalizzate a garantire il rispetto delle disposizioni igienico-sanitarie, la protezione dell’ambiente e la corretta gestione agronomica degli effluenti stessi e del digestato, rendendoli disponibili nelle condizioni e nei periodi più idonei sotto il profilo agronomico.

La Regione Emilia-Romagna, tramite l’Area Tutela e Gestione Acqua, si occupa di:

  1. aggiornare ogni quattro anni il Regolamento regionale contenente la disciplina per l’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, del digestato e delle acque reflue, in collaborazione con la Direzione Generale Agricoltura, Caccia e Pesca;
  2. rispondere a quesiti inerenti all’applicazione del Regolamento, in collaborazione con la Direzione Generale Agricoltura, Caccia e Pesca e il Settore Tutela dell'ambiente ed economia circolare;
  3. predisporre, in collaborazione con la Direzione Generale Agricoltura, Caccia e Pesca e sulla base dei dati fornititi da ARPAE, il Bollettino nitrati, con le indicazioni sui possibili periodi di spandimento;
  4. individuare la rete per il monitoraggio della concentrazione dei nitrati nelle acque superficiali e sotterranee e attuare il programma di monitoraggio;
  5. predisporre il Report quadriennale, previsto dall’art. 10 della Dir 91/676/CEE, sull’applicazione della direttiva stessa nel territorio regionale;
  6. mantenere i rapporti con i Ministeri competenti;
  7. monitorare lo stato di avanzamento delle misure inerenti alla materia specifica contenute nei Piani di Gestione delle Acque distrettuali vigenti (PdG) elaborati ai sensi della Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE (DQA).

Norme e documenti

Direttiva 91/676/CEE

DM 25/02/2016

Regolamento regionale 2/2024 (PDF - 2,3 MB)


Per approfondire

Spandimenti e bollettini nitrati - ARPAE Emilia-Romagna

Effluenti e nitrati - Regione Emilia-Romagna - Agricoltura, Caccia, Pesca