La Regione per il G20: intervista alla Dott.ssa Federica Matteoli, la FAO e il cambiamento climatico

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Benvenuta a Federica Matteoli, una laurea in giurisprudenza un master in cooperazione internazionale, un dottorato di ricerca in scienze gestione nei cambiamenti climatici. Ha più di 15 anni di esperienza in questo settore e altri settori, in diverse agenzie internazionali come l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, ovvero la FAO, la Banca mondiale e diverse altre agenzie governative. Ha fatto parte, fin dalla sua creazione, dell'unità di facilitazione dell'Alleanza Globale per l'Agricoltura intelligente, per il clima di cui è membro anche la Regione Emilia Romagna.
Qui Matteoli, posso farle una domanda a lei che è molto competente, ci può illustrare brevemente il ruolo della FAO nel contesto del settore agroalimentare con particolare riferimento ai cambiamenti climatici e l'agricoltura?

La FAO stima che quasi  690 milioni di persone hanno sofferto la fame nel 2019, e sicuramente molti di più nel 2020 e 2021. La risposta al cambiamento climatico di oggi determinerà il modo in cui nutriremo le generazioni future domani e trasformando i loro settori agricoli, i paesi hanno la possibilità di raggiungere la sicurezza alimentare per tutti. Allo stesso tempo però all'agricoltura e noi comprendiamo nell'agricoltura anche la silvicoltura, la pesca e l'allevamento, incamera circa un quinto delle emissioni mondiali di gas serra. Questo deve assolutamente essere ridotto entro 2030. Per raggiungere l'obiettivo di limitare l'aumento di due gradi centigradi delle temperature globali, così evitare conseguenze irreversibili. Però per affrontare queste sfide la strategia della FAO è di assistere i paesi, le parti interessati, nella risposta alle sfide del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e anche nel degrado ambientale mantenendo la sostenibilità alimentare e agricola in cima all'agenda dei paesi. Questo supporto si concentra nell'aiutare paesi nella progettazione di piani nazionali di adattamento o di azioni di mitigazione appropriate a livello nazionale e supporta le azioni per il clima che i paesi sono impegnati pubblicamente a realizzare. La FAO da oltre un decennio lavora con i paesi per aumentare gli investimenti climatici per i settori agricoli per investire nel settore agricolo nel contesto del cambiamento climatico assolutamente importante. Li aiuta sfruttando le partnership con il Global Environmental Facility e più recentemente con il Green Climate Fund, per aiutare appunto i paesi a costruire dei percorsi di sviluppo resilienti ai cambiamenti climatici. L' obiettivo comunque e di adattare e migliorare la produzione dei piccoli proprietari in modo sostenibile. Infatti la FAO lavora in stretta collaborazione anche con UNFCCC altri attori a livello internazionale e nazionale per sostenere lo sviluppo e l'attuazione del Koronivia Joint Work on Agricolture, fornendo supporto tecnico per adattare e mitigare i cambiamenti climatici. La FAO ha anche integrato questi strumenti approcci in quadri più ampi come l'agricoltura intelligente per il clima e la promozione di politiche e azioni per la riduzione del rischio di catastrofi.

Quindi è un mix di interventi trasversale in sé, ma di capire la sostenibilità però è sempre al centro. 

Esatto la sostenibilità è sempre al centro, in agricoltura specialmente perché il cambiamento climatico può sembrare un problema del futuro in realtà ha già un forte impatto sugli agricoltori, in moltissimi paesi, non sono quelli in via di sviluppo, anche quelli come il nostro. Questi impatti sono diversi ad esempio può portare a una siccità e colpisca un rapporto economicamente importante per una regione, fa portare anche inondazioni che colpiscono il bestiame in un'altra regione. Quindi trovare le soluzioni che funzionano un processo che va contestualizzato e dipende dalle circostanze socio economiche locali. Insomma, è importante capire che molte persone in tutto il mondo si affidano all'agricoltura per il proprio sostentamento e che in molti paesi il settore agricolo contribuisce con una parte portante del PIL, quindi abbiamo bisogno soluzioni che aiutino gli agricoltori adattarsi ai rischi climatici attuali e futuri, ridurre le emissioni di gas serra e allo stesso tempo fornire un reddito dignitoso in modo che possano svolgere il loro ruolo nel garantire la sicurezza alimentare. La FAO sta costruendo insieme agli agricoltori ai governi queste riflessioni, strumenti. Su tutti questi problemi, attraverso degli approcci, appunto come l'agricoltura intelligente per il clima e la agro - ecologia che sono rispettosi appunto del clima. Inoltre però bisogna fare uno step in più, la comunità internazionale ha riconosciuto che la sostenibilità in agricoltura va oltre la produzione, dobbiamo pensare in termini di sistemi alimentari, riconoscendo che dobbiamo tenere in considerazione anche non solo la produzione ma anche per esempio i consumi, i trasporti la FAO sta appunto pensando in modo più olistico. Perché sistema il alimentare sostenibile non passa solo attraverso lo sviluppo di tecniche mirate all'agricoltura ma passa anche attraverso lo sviluppo di politiche, che sono appunto mirate all'agricoltura, alla conservazione delle risorse naturali, all diversità ai saperi locali uniti alla ricerca e all'innovazione.

La Regione Emilia Romagna per fortuna ha appena varato il Patto per il Clima e per il Lavoro insomma mette mettendo assieme questi aspetti che sta, molto chiaramente, elencando.
La ringraziamo moltissimo, Matteoli, per questo contributo importante.

Prego, grazie a voi.

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