Dalla visione alla proposta della Regione Emilia-Romagna
La Regione Emilia-Romagna ha investito nella MSP perché le risorse marine, gli ambienti costieri e le attività ad essi collegate sono strategici per la crescita sistemica, e sostenibile del territorio.
Oltre al turismo costiero, con le filiere collegate, che rappresenta il settore di riferimento attuale e futuro per l’economia costiera e marittima, la Regione Emilia-Romagna ha voluto riconoscere il ruolo strategico, da un punto di vista economico e sociale, di altri settori quali la portualità commerciale e crocieristica navale, l’energia, la pesca e l’acquacoltura. Essi richiedono spazi di sviluppo e soluzioni per affrontare le criticità legate alla loro coesistenza, agli aspetti ambientali, ai cambiamenti climatici e per consentire uno sviluppo sistemico armonico e sostenibile.
La delibera di Giunta n. 277/2021 contiene la visione e la proposta della Regione Emilia-Romagna alla pianificazione dell’area marittima “Mare Adriatico” per le aree antistati le coste regionali (A3 e parte di A7).
La visione
La visione trova articolazione in alcuni obiettivi specifici (OS) di pianificazione che tengono conto, in modo integrato, del sistema degli usi in essere, delle tendenze attese, nonché delle caratteristiche e delle criticità ambientali dell’area marittima. Gli obiettivi specifici riguardano, in modo singolo o combinato, i seguenti temi/settori prioritari della pianificazione dello spazio marittimo:
- Turismo costiero
- Difesa delle coste
- Energia
- Pesca e acquacoltura
- Protezione ambientale
- Trasporti e portualità
- Usi militari
La proposta
La proposta della Regione Emilia-Romagna suddivide lo spazio marittimo in Unità di Pianificazione (UP) ovvero in aree alle quali vengono assegnate specifiche vocazioni d’uso, con l’obiettivo di regolarne e indirizzarne il funzionamento e l’evoluzione (allegato 2 alla Delibera 277/2021). Le Unità di Pianificazione sono definite sulla base degli usi del mare attuali, le tendenze, le esigenze di conservazione e miglioramento delle condizioni ambientali, le norme e i piani in essere. La metodologia di elaborazione, che ricalca i criteri adottati internazionalmente, è stata approvata dal Comitato Tecnico ad aprile 2020, su proposta del polo scientifico.
A ciascuna UP è stata assegnato un attributo tipologico così caratterizzato:
G = Uso GenericoAree in cui sono tendenzialmente consentiti tutti gli usi, con meccanismi di regolazione specifica e reciproca definiti o da definire nell’ambito delle norme nazionali ed internazionali o dei piani di settore, in modo da garantire la sicurezza, ridurre gli impatti ambientali e favorire la coesistenza fra gli usi.
P = Uso PrioritarioAree per le quali il Piano fornisce indicazioni di priorità d’uso e di sviluppo, indicando anche gli altri usi da garantire o consentire attraverso regolazioni reciproche e con l’uso prioritario identificato
L = Uso LimitatoAree per le quali viene indicato un uso prevalente, con altri usi che possono essere presenti, con o senza specifiche limitazioni, se e in quanto compatibili con l’uso prevalente.
R = Uso RiservatoAree riservate ad uno specifico uso. Altri usi sono consentiti esclusivamente per le esigenze dell’uso riservato o salvo deroghe e concessioni da parte del soggetto responsabile o gestore dell’uso riservato.
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