13. Il Quaternario

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Il Periodo Quaternario (1,8 milioni di anni fa-Attuale), fa parte dell'era Cenozoica. E' il periodo caratterizzato dall'espansione dei ghiacciai, che avanzarono e si ritirarono ripetutamente nel corso del Pleistocene. L'evento più importante è la comparsa della specie Homo Sapiens.

Il Quaternario (fig. 1) è l'ultimo Periodo dell'Era Cenozoica, in cui noi stiamo tuttora vivendo. Iniziò circa 1,8 milioni di anni fa con l'Epoca chiamata Pleistocene (che terminò circa 10000 anni fa) e continua con l'Epoca detta Olocene.  

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Fig. 1 - Suddivisione del Quaternario.

1. PALEOGEOGRAFIA 

Nel Quaternario la paleogeografia mondiale non subì grossi cambiamenti, continuando i movimenti che si erano instaurati nei Periodi precedenti. La storia "recente" del nostro pianeta è invece caratterizzata dall'espansione dei ghiacciai, che avanzarono e si ritirarono ripetutamente nel corso del Pleistocene. Negli ultimi 1,8 milioni di anni, infatti, si sono verificate almeno cinque grandi glaciazioni (Donau, Gunz, Mindel, Riss e Würm). Durante tali fasi la formazione di quantità di ghiaccio molto ingenti sottraeva acqua agli oceani, provocando l' abbassamento del livello del mare e lasciando emerse vaste aree continentali. Nelle fasi interglaciali (ovvero quelle intermedie tra due glaciazioni) più calde, il ritiro dei ghiacci determinava l'aumento del livello medio del mare.  

Durante l'ultima fase glaciale, il Würm, terminata circa 12.000 anni fa, e che ha raggiunto il suo apice circa 19.500 anni fa, il livello del mare si è abbassato fino a 120 m sotto il livello attuale, originando un grande cambiamento della geografia delle coste e l'emersione di vaste porzioni di piattaforma continentale, nonché la creazione di un ponte fra l'Asia ed il Nord America ("il corridoio di Bering"), responsabile, fra l'altro, di migrazioni di animali fra i due continenti e del popolamento umano del Nord America. 

In Italia, la Sardegna rimase collegata alla Corsica e molte isole del Tirreno si ritrovarono attaccate alla terraferma. L'abbassamento del livello del Mar Adriatico determinò un'enorme espansione della pianura padana, le cui coste si vennero a trovare a sud di Ancona (fig. 2).  

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Fig. 2 - L'Italia pleistocenica.

2. PALEOCLIMATOLOGIA

Il clima del Quaternario oscillò tra due estremi: nelle rocce si può osservare una successione di cicli glaciali - interglaciali praticamente ininterrotta sino a circa 10000 anni fa, con durata assai superiore dei primi rispetto ai secondi. I cicli furono di 100 000 anni, con fasi glaciali di 90000 anni e fasi interglaciali di 10000.

Durante l'ultimo ciclo glaciale, ad esempio, la calotta artica (fig. 3) era presente dalla Finlandia alla Penisola Scandinava sino alla Scozia e, man mano che si era accresciuta, la massa di ghiaccio aveva ricoperto la pianura polacca e quella russa, parte della Danimarca e il Nord della Gran Bretagna e dell'Irlanda.

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Fig. 3 - Calotta artica.

I principali massicci montuosi del continente erano anch'essi ricoperti da una coltre di ghiaccio praticamente continua. In particolare la regione alpina era occupata da una fitta rete di ghiacciai vallivi che, verso sud, andavano a sfociare in zona di pianura, contribuendo, durante il ritiro dei ghiacci, alla formazione di estesi depositi ad arco (gli anfiteatri morenici [approfondimento 55]). Alcuni esempi sono gli anfiteatri morenici così caratteristici del paesaggio collinare odierno lungo il limite nord della Pianura Padana.

Al temine dell'ultima glaciazione, coincidente con l'inizio dell'Olocene, gli oceani si innalzarono ed il clima si fece più mite.

3. EVOLUZIONE DELLA VITA

Le variazioni climatiche connesse alle alternanze di periodi freddi e periodi caldi ebbero forti influenze sulla flora e sulla fauna. Durante le fasi glaciali i continenti si coprirono di tundre, steppe e di foreste di tipo nordico, mentre boschi e foreste temperate si spostavano verso l'Equatore e gli attuali deserti conoscevano periodi di intensa piovosità. Nelle fasi interglaciali, invece, le attuali regioni temperate si coprivano di vegetazione subtropicale. La stessa situazione si ebbe anche per gli animali, sia terrestri sia marini. 

I periodi caldi sono caratterizzati da fossili di organismi tipici di ambienti tropicali e mari caldi; questi organismi invadevano le regioni settentrionali della Terra, dove la vita animale era principalmente costituita da ippopotami (Hippopotamus amphibius), rinoceronti (Rhinoceros meridionalis) ed elefanti (Elephas antiquus), mentre le acque si popolavano delle forme calde dei Molluschi quali Strombus bubonius e Mytilus senegalensis, che arrivavano direttamente dalle coste orientali dell'Africa.

Al contrario, durante i momenti freddi si assisteva sulle terre emerse ad uno spostamento verso Sud di animali tipicamente nordici: oltre a forme attuali come alci, cervi, renne, vi erano anche forme oggi estinte come rinoceronti lanosi (Coelodonta antiquitatis), orsi delle caverne (Ursus spelaeus), mammut (Elephas primigenius) e cervi giganti (Megaloceros euryceros); negli stessi intervalli anche i mari si popolarono di forme "fredde" come il mollusco Arctica islandica.

L'altro grande avvenimento che ha caratterizzato il Quaternario è stata la comparsa della specie Homo sapiens [approfondimento 56] tra le specie animali. L'Uomo è riuscito a sopravvivere ai numerosi eventi glaciali grazie alla sua capacità di adattamento e alle sue invenzioni tecnologiche. Il definitivo ritiro dei ghiacci, che terminò circa 10.000 anni fa, ha infine predisposto l'ambiente e il territorio all'insediamento dell'uomo e alla sua colonizzazione.