Kilauea, Isole Hawaii
Attività continua: da Gennaio 1983.
Ottobre 2002: una grande quantità di lava è giunta al mare tramite 2 "delta lavici", trasportata in cavità sotterranee.
Soufriere Hills, Isola di Montserrat (Piccole Antille)
Attività continua: da molti mesi.
Ottobre 2002: fuoruscita di piccole colate piroclastiche, frane di blocchi incandescenti ed intense cadute di ceneri sui centri abitati, rendendo necessaria l'evacuazione della popolazione.
Colima, Messico
Attività continua: da Novembre 1998.
Ottobre 2002: una colonna di cenere si è alzata per oltre 5 Km di altezza dalla sommità del vulcano.
Stromboli, Arcipelago delle Eolie (Italia)
Attività continua: da circa 2.000 anni, attività di lancio intermittente di scorie e lapilli.
Villarica, Ande meridionali (Cile)
Attività continua: da almeno cinque secoli perennemente in eruzione con effusioni laviche, emissioni di fontane di lava e più sporadiche esplosioni freatomagmatiche.
Ottobre 2002: persistente attività di lancio di tipo stromboliano.
Veniaminof, Alaska
Attività continua: da molti anni.
Ottobre 2002: riprese satellitari hanno rivelato la presenza di un'eruzione.
Etna,Italia
Ripresa dell'attività: 27 Ottobre.
Effetti: il vulcano ha emesso una grande nube eruttiva carica di cenere, sollevatasi fino oltre 14 Km di altezza.
Tungurahua, Ecuador
Ripresa dell'attività: 2 Ottobre 2002.
Effetti: una grande eruzione, preceduta da uno sciame di 200 piccoli terremoti registrato il giorno precedente.
Nyragongo, Repubblica del Congo
Ripresa dell'attività: tra metà Settembre e fine ottobre 2002
Effetti: eruzioni stromboliane particolarmente intense, durante le quali si è verificato il parziale collasso delle pareti interne del cratere centrale.
Shiveluch, Penisola di Kamchatka
Ripresa attività: fine di Settembre 2002.
Effetti: forti esplosioni di ceneri e gas i cui prodotti hanno raggiunto altezze di 4,5 Km e sono state accompagnate da intensi terremoti, continui per il mese di Ottobre 2002.
Lewotobi, Isola di Flores (Indonesia)
Ripresa dell'attività: 12 Ottobre 2002.
Effetti: forte esplosione con ricadute di ceneri fino a 5 Km di distanza, in seguito alla quale è stato decretato lo stato di massima allerta per la popolazione.
Karangetang, Isola di Siau (Indonesia)
Ripresa dell'attività: Settembre 2002.
Effetti: forte attività eruttiva che è perdurata fino al 21 Ottobre.
Ruang,Isole Sangihe (Indonesia)
Ripresa attività: 21 al 27 Ottobre 2002.
Effetti: alte colonne di cenere, che, rimesse in movimento dalle piogge, hanno formato colate di fango.
Tangkubanparahu, Isola di Giava (Indonesia)
Ripresa dell'attività: Dal 9 Settembre al 6 Ottobre 2002.
Effetti: numerose esplosioni con emissione di nubi cineritiche.
Caldera di Rabaul, Papua Nuova Guinea
Ripresa dell'attività: 20 Ottobre 2002.
Effetti: uno dei due coni piroclastici di cui è formato ha prodotto una forte eruzione esplosiva con una densa e scura colonna di cenere che ha superato i 3 Km di altezza; altre piccole esplosioni si sono verificate nei giorni successivi e, per misura precauzionale, è stato chiuso l'aeroporto di Tokua.
Manam, Papua Nuova Guinea
Ripresa dell'attività: 31 Ottobre 2002.
Effetti: un pilota civile ha visto alzarsi fino a tre Km di altezza una nube eruttiva carica di cenere.
Guagua Pichincha, Ecuador
Ripresa dell'attività: 11 Ottobre 2002.
Effetti: forte esplosione accompagnata da terremoti fino al 17 Ottobre.
Mauna Loa, Isole Hawaii
Quando: 7 Ottobre 2002.
Manifestazioni: piccolo terremoto, seguito da tremori vulcanici durati parecchi minuti.
Pago, Papua Nuova Guinea
Quando: Ottobre 2002.
Manifestazioni: gli strumenti misuravano un sensibile rigonfiamento del cono del vulcano, consigliando l'evacuazione di circa 15.000 residenti.
Popocatepetl, Messico
Quando: 22 Ottobre 2002.
Manifestazioni: numerose emissioni di gas e vapori.
Tongkoko, Isola di Sulawesi (Indonesia)
Quando: il 7 ed il 14 Ottobre 2002.
Manifestazioni: numerosi terremoti di origine profonda.
Mayon, Isola di Luzon (Filippine)
Quando: 2002.
Manifestazioni: aumento nella sismicità e nelle emissioni gassose che, in data 29 Ottobre, hanno fatto registrare il picco considerevole di 2.670 tonn/giorno di anidride solforica, riconfermando il divieto di accesso alla zona di pericolo già in vigore dall'inizio dell'anno.
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