Approfondimento 10 – Le eruzioni vulcaniche effusive sottomarine

Lo scorrimento delle colate basaltiche sul fondo degli oceani è ostacolato dall'enorme peso della colonna d'acqua sovrastante e dall'espansione esplosiva dell'acqua al contatto con la lava incandescente.

Il primo dei due ostacoli provoca la frammentazione delle colate basaltiche sottomarine in innumerevoli corpi tondeggianti od ellissoidali accatastati quando ancora erano caldi, quindi plasticamente modellati gli uni agli altri, cui si dà il nome di "lave a cuscini" (fig. 1).

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Fig. 1 - In una eruzione basaltica sottomarina si formano lave a cuscino (pillows).

Il primo dei due ostacoli provoca la frammentazione delle colate basaltiche sottomarine in innumerevoli corpi tondeggianti od ellissoidali accatastati quando ancora erano caldi, quindi plasticamente modellati gli uni agli altri, cui si dà il nome di "lave a cuscini" (fig. 1).

Il contatto esplosivo magma-acqua porta in altri casi alla trasformazione istantanea della lava in ammassi di granuli vetrosi che racchiudono, qua e là, resti di frammenti lavici ridotti a scaglie, blocchi ed anche porzioni di "cuscini". I depositi vulcanici sottomarini di questo tipo sono conosciuti come jaloclastiti (fig. 2).

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Fig. 2 - Il materiale brecciato interposto tra i cuscini è detto "jaloclastite".

Una situazione molto simile a quella delle eruzioni laviche sottomarine si verifica per quelle eruzioni che avvengono al disotto di calotte glaciali, che esercitano analoga funzione di ostacolo alla libera effusione delle colate laviche.

L'esempio più interessante di eruzioni subglaciali in atto ai nostri giorni sono quelle che periodicamente si manifestano sotto la coltre glaciale del Vatnajokull in Islanda, ai piedi della quale il calore liberato dal magma sottostante provoca disastrose alluvioni fangose.

Per capire ciò che sta succedendo sotto la calotta glaciale del Vatnajokull possiamo rivolgerci, sempre in Islanda, ad un vulcano subglaciale ormai estinto e liberato dalla coltre glaciale che lo ricopriva, il Monte Herdubreid. Questo vulcano, silente da almeno 10.000 anni, si presenta come un rilievo tabulare, alto circa 1700 metri, composto da un grande ammasso di "lave a cuscini" nella parte inferiore, ricoperto superiormente da una coltre altrettanto spessa di jaloclastiti. Le "lave a cuscini" si sono formate nella prima fase di attività del vulcano, quando la fuoruscita della lava veniva contrastata dalla sovrastante calotta di ghiaccio. Le successive eruzioni fondevano la calotta stessa e la lava, reagendo con l'acqua di fusione, si trasformava in quell'aggregato di schegge e granuli vetrosi che abbiamo già conosciuto nelle eruzioni sottomarine col nome di jaloclastite.

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