Approfondimento 53 – La formazione dell'Himalaya

Tra le creazioni più maestose e visibili della tettonica a zolle c'è sicuramente l'imponente catena dell'Himalaya (fig. 1), che si estende per circa 2900 km lungo il confine tra l'India e il Tibet.

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Fig. 1 - Immagine della catena dell'Himalaya.

Circa 40 milioni di anni fa, il braccio oceanico della Tetide, che aveva separato i continenti settentrionali da quelli meridionali a partire dal tardo Giurassico, fu schiacciato nella sua porzione orientale dal sopraggiungere dell'India che, dopo essersi staccata dal Gondwana durante l'Era Mesozoica, arrivò in prossimità delle coste asiatiche alla velocità di circa 9 metri/100 anni (una velocità notevole, se si pensa che a muoversi era un blocco continentale!). 

Lo scontro tra i due blocchi continentali fu terribile (fig. 2): essendo di identica densità, le due placche non potevano però infilarsi l'una al di sotto dell'altra, e così l'India continuò ad "incastrarsi" nel continente asiatico alla velocità di 5 cm l'anno, accatastando come un gigantesco bulldozer l'enorme pila di sedimenti accumulati nel segmento oceanico della Tetide, ormai scomparso.

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Fig. 2 - Schema di collisione tra i blocchi continentali indiano ed eurasiatico e formazione della catena dell'Himalaya.

Questi sedimenti, insieme a relitti di crosta oceanica della Tetide, furono innalzati a quasi 9000 m (fig. 3) dalla colossale spinta dell'India contro il continente asiatico, che è continuata nelle decine di milioni di anni successivi e che a tutt'oggi è responsabile dei terribili terremoti che scuotono quelle regioni della Terra, oltre che della formazione delle vette più inavvicinabili del Pianeta. 

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Fig. 3 - Sezione schematica della catena himalayana.

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