Approfondimento 56 – L'evoluzione dell'uomo

La nostra specie, Homo sapiens sapiens, appartiene al Regno degli Animali ed in particolare al gruppo dei Primati. Siamo Scimmie, intelligenti, ma ugualmente soggette alle regole dell'evoluzione naturale.

I parenti più lontani

Nel Giurassico, in un mondo dominato dai Rettili, comparvero i primi Mammiferi, piccoli e poco specializzati. Già nel Cretacico erano presenti alcuni gruppi adattati ad ambienti diversi. Tra essi si trovano anche i più antichi Primati (le Scimmie). Il più antico conosciuto è stato chiamato Purgatorius, risale a circa 70 milioni di anni fa, ed era simile ad un topo. I resti indicano che era vegetariano, quadrupede e con poco spazio disponibile per il cervello nel cranio (detta capacità cranica). 

Sono stati ritrovati diversi resti di Primati estinti, ma per scoprire "l'antenato" più probabile dei nostri antenati, si deve cercare in sedimenti miocenici (di 14 milioni di anni fa) del Kenya. Il Kenyapiteco si muoveva come i Gorilla attuali, aveva robusti denti con cui spezzava semi, ossa e radici, e la loro disposizione ha permesso ai paleontologi di legarlo agli Australopiteci, nostri antenati.

I parenti un po' più vicini

Attualmente la famiglia degli Ominidi comprende solo la nostra specie, Homo sapiens sapiens. Nell'antichità erano presenti molte altre specie, che si sono succedute fino a noi.

Il più antico Ominide è stato battezzato Ardipithecus ramidus, è datato 4,5 milioni di anni (Pliocene), era probabilmente bipede, con una dentatura simile a quella degli Scimpanzé. Per questo motivo gli studiosi ritengono che potesse essere il primo vero Ominide successivo alla separazione dalla linea evolutiva delle altre Scimmie antropomorfe.

I primi antropologi ritenevano che i nostri antenati dovessero essere innanzi tutto molto intelligenti ed eventualmente bipedi. Le loro supposizioni sono state smentite dai fossili: i nostri più antichi antenati erano tutti bipedi, e con una modesta capacità cranica.

I resti fossili sono stati classificati in 2 specie, appartenenti al genere estinto degli Australopiteci.

Gli Australopiteci "minuti" sono rappresentati da 2 specie:

- Australopithecus afarensis, risalente a 4-3 milioni di anni fa (Pliocene), ritrovato nel Triangolo di Afar (Etiopia), alto appena 110-120 cm per circa 25 Kg di peso, si ritiene che questa specie sia la progenitrice del genere Homo;

- Australopithecus africanus, più recente (3-1,8 milioni di anni fa- Pliocene), ritrovato in Sud Africa, alto circa 125 cm per 25-30 Kg di peso.

Gli Australopiteci robusti sono rappresentati da 2 specie, molto simile tra loro, per cui descritte insieme.

Australopithecus robustus/ boisei: più recenti dei gracili (risalgono a circa 2,2-1,5 milioni di anni fa, quindi Pliocene-Pleistocene) hanno convissuto con i primi Homo sia in Sud Africa, sia nella Rift Valley. La loro corporatura era più massiccia: potevano essere alti fino a 150 cm e pesare anche 50 kg.

Il genere Homo

La prima vera specie "umana", Homo habilis, visse in Africa per un milione di anni (da 2,2 a 1 milione di anni fa, Pliocene-Pleistocene). Si può immaginare che tra i primi Homo habilis e gli ultimi ci fossero delle differenze notevoli. Questi primi uomini erano bipedi, con una faccia "scimmiesca" e con una capacità cranica pari ad un piccolo melone. La cosa più sorprendente è che sono i primi ad utilizzare e progettare oggetti: i chopper (ciottoli scheggiati, antichi di 2 milioni di anni). 

Successivi ad Homo habilis sono i resti di Homo erectus (da 1 milione a 300 mila anni fa, Pleistocene). I resti indicano un corpo più tozzo e robusto, con una capacità cranica maggiore. Homo erectus è il primo Uomo che si sposta dall'Africa, colonizzando nuove aree. Si ritrovano scheletri nel Vicino Oriente, poi in Europa ed in Asia. Anche a questa specie è attribuita la capacità di costruire utensili (migliori dei precedenti). Inoltre sono stati trovati i resti di accampamenti e le impronte lasciate dall'utilizzo volontario del fuoco

I primi Homo sapiens arcaici sono successivi agli H. erectus (da 300 a 100 mila anni fa), hanno una capacità cranica maggiore ed un aspetto meno "scimmiesco". I più antichi si ritrovano in Africa, poi anche nel Vicino Oriente, in Europa ed in Asia (come gli Homo erectus). Le tecniche di scheggiatura delle pietre per creare utensili sono simili a quelle di H. erectus, poi migliorano.

Un caso particolare della storia evolutiva del genere Homo è l'Uomo di Neandertal. I suoi resti si ritrovano tra 80 e 25 mila anni fa, solamente in Europa e nel Vicino Oriente. Le ossa mostrano una corporatura molto robusta: si pensa che in media fosse alto 170 cm e la sua capacità cranica è superiore di circa 100 cm3 alla nostra. Le scoperte più spettacolari sono legate alle sepolture volontarie dei morti, adornati di ciondoli, conchiglie, fiori (di cui si trovano i pollini fossili) e a volte anche di fossili. Pare quindi che con l'Uomo di Neandertal sia nato il gusto estetico e anche il culto dei morti.

L'Uomo di Neandertal sembra essere un tipo di Homo sapiens arcaico, rimasto "intrappolato" in Europa e nel Vicino Oriente in un periodo di massima espansione dei ghiacciai. Sarebbero così spiegate anche le sue caratteristiche fisiche, prova di una maggiore forza.

Mentre l'Uomo di Neandertal prospera in Europa, in Africa inizia a svilupparsi una nuova specie: Homo sapiens moderno (da 100 a 10 mila anni fa). Essa ha una maggiore intelligenza e caratteristiche fisiche moderne (il suo corpo è identico al nostro, anche se la sua capacità cranica è leggermente inferiore). Anche questa specie si sposta dall'Africa al Vicino Oriente, e poi in Europa ed in Asia. Il suo incontro con l'Uomo di Neandertal ne causa l'estinzione; sono state fatte diverse ipotesi ma nessuna con prove a favore definitive.

Qualunque cosa sia successa, Homo sapiens moderno si evolve, mentre i Neandertaliani si estinguono. 

E finalmente, a partire da 10 mila anni fa, compare la nostra specie: Homo sapiens sapiens. Dalla nostra comparsa in Africa abbiamo colonizzato tutti i continenti, arrivando anche in America e in Oceania.

Abbiamo iniziato a creare statuine votive, bellissimi dipinti rupestri, oggetti in metallo e villaggi, abbiamo iniziato a coltivare alcune specie vegetali e ad allevare il bestiame, abbiamo costruito città, ed in una di queste (nella Mezzaluna fertile) circa 3000 anni fa è terminata la Preistoria, con l'invenzione della scrittura. 

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