Approfondimento 52 – La grande estinzione di fine Cretacico

L'estinzione di fine Cretacico (65 milioni di anni fa) è certamente quella maggiormente conosciuta. Con essa sparirono completamente i Dinosauri, dopo un lungo e pressoché incontrastato dominio.

In realtà i Dinosauri non furono gli unici organismi ad estinguersi, ma anzi molti iniziarono il loro declino già milioni di anni prima, come ad esempio le Ammoniti e altri Molluschi.

Per spiegare questo andamento (lenta diminuzione di organismi, seguita da una netta estinzione) sono state proposte molte ipotesi, anche se ormai i paleontologi si sono concentrati su due.

Ipotesi evolutiva-climatica

Se si osservano le popolazioni fossili degli organismi che si estinsero si può vedere che la loro situazione non era "drammatica". Se, per esempio, si studiano i Dinosauri, si può osservare che essi erano perfettamente adattati al loro ambiente, anzi in alcuni casi erano altamente specializzati. Pur non raggiungendo le dimensioni dei loro antenati erbivori giurassici, ne esistevano alcuni abbastanza grandi. Eppure, verso la fine del Cretacico, successe qualcosa che li decimò, e che li fece scomparire completamente 65 milioni di anni fa. Secondo molti studiosi, la situazione climatica cambiò bruscamente, per i movimenti tettonici che portarono alla formazione della corrente antartica. Inoltre lo sviluppo delle Angiosperme può essere stato un ulteriore problema, per animali altamente specializzati nella scelta del cibo (un po' come il panda attuale, che mangia solo germogli di bambù). 

Per gli altri organismi che si estinsero, la causa può essere stata l'innesco di condizioni climatiche molto diverse dalle precedenti, alle quali essi erano adattati.

Ipotesi catastrofica 

Secondo questa seconda ipotesi la causa unica dell'estinzione di fine Cretacico fu l'impatto di un enorme meteorite (fig. 1) sulla superficie terrestre. Questo impatto avrebbe causato una serie di conseguenze disastrose (una lunga notte perpetua, mesi di raffreddamento globale, un effetto serra ritardato ed una lunga serie di piogge acide) che avrebbero distrutto la fauna mesozoica.

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Fig. 1 - Ricostruzione del gigantesco impatto, una delle possibili cause dell'estinzione di fine Cretacico.

In effetti gli studiosi hanno trovato una serie di prove a favore dell'impatto meteoritico:

- è stato trovato nella Gola del Bottaccione in Umbria un livello di Iridio, elemento chimico estremamente raro sulla Terra, ma presente in alcuni tipi di meteoriti e in tutti i luoghi in cui c'è stato l'impatto di un meteorite;

- sono stati trovati cristalli di quarzo con "strutture da shock", microgranuli sferici e microdiamanti, tutte particelle che si possono formare solo a pressioni elevatissime.

Dopo queste scoperte gli studiosi sono andati alla ricerca del cratere, e nel Golfo del Messico, non lontano dalla penisola dello Yucatan, è stato trovato un cratere, detto CHICXULUB, di 200 Km di diametro, datato esattamente 65 milioni di anni. Poiché il cratere non è simmetrico, i paleontologi hanno ricostruito la traiettoria dell'asteroide: doveva provenire da sud-est, con un angolo di circa 20°-30° rispetto alla superficie.

Questa ricostruzione sembra confermata da dati paleontologici: negli Stati Uniti occidentali la flora subì un'enorme estinzione, circa il 75% della vegetazione scomparve, mentre flore analoghe australiane sono uscite illese dalla crisi. Sembra quindi corretto ritenere che l'impatto abbia provocato un'ondata di incendi attraverso l'America settentrionale, in direzione nord-est.

Come sempre, per spiegare fenomeni avvenuti decine di milioni di anni fa ci vuole cautela, perciò non si può dire se una di queste due teorie sia quella corretta.

Attualmente si ritiene più corretta la prima, perché riesce a spiegare meglio l'andamento dell'estinzione.

Non è certo possibile negare che un impatto meteoritico, 65 milioni di anni fa, avvenne nel Golfo del Messico. Probabilmente fu un duro colpo inferto ad un mondo già da qualche milione di anni in declino 

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