A Granaglione nasce il primo Centro nazionale per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale dell’Emilia-Romagna

Un riconoscimento unico per la nostra Regione. In programma progetti scientifici e azioni per promuovere sviluppo, sostenibilità ambientale, economica e sociale dell’Appennino

L’Accademia Nazionale di Agricoltura e la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna annunciano che il Ministero della Transizione Ecologica, di concerto con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali – con Decreto del 31/3/2022 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18/6/2022 – ha riconosciuto al Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione la valenza di Centro nazionale per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale.

I Centri perseguono l’approvvigionamento e la conservazione di specie e provenienze forestali importanti per la salvaguardia della biodiversità di una zona omogenea dal punto di vista ecologico nonché degli ecosistemi forestali presenti, curando specifiche attività di studio e modalità di conservazione del germoplasma forestale di importanza scientifica e di riferimento nazionale.

Il Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione

Di circa 10 ettari, si trova a Granaglione, in località Alto Reno Terme sull’Appennino Tosco-Emiliano e, al suo interno, vanta l’eccezionale raccolta del germoplasma del castagno rappresentata dalla varietà di 14 tipi di castagno da frutto e 4 da legno, un unicum a livello nazionale, al quale si aggiunge la parte monumentale. Il castagneto è interamente recintato, con strutture per l’accoglienza, servizi igienici, locali attrezzati per consumare pasti al sacco in ambiente naturale e dotato di una xiloteca che espone 30 essenze arboree autoctone, completa di testi in italiano, inglese e in braille.

Le attività in corso: tutela ambientale, produzione vivaistica e informazione sul sequestro del carbonio

Il nuovo Centro nazionale per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale conferma, dunque, l’importanza del Castagneto di Granaglione e delle attività sviluppate in questi anni. Tra quelle già in atto da tempo: il mantenimento del castagneto tradizionale, la conservazione della collezione di germoplasma da frutto (presente in 400 piante) e da legno (presente in 150 piante), il mantenimento del castagneto da frutto per la produzione di farina di castagna, birra e miele, la tutela del castagneto monumentale. A queste si aggiungono il recupero dei fabbricati preesistenti nel castagneto, come lo storico essiccatoio tradizionale, utilizzato per essiccare le castagne destinate alla produzione di birra, e il restauro del vicino complesso edilizio, sede ora della xiloteca.

A queste attività si aggiunge l’innovativo progetto di ricerca avanzata denominato “Castagni parlanti” o “Treetalker”, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e messo a punto dal prof. Riccardo Valentini (nel panel dei vincitori del “Premio Nobel per la pace” 2007), tramite l’applicazione su 48 castagni di sensori che raccolgono e trasferiscono dati importanti: parametri ambientali e biologici sulla crescita dell’albero, la misura accurata dell’acqua prelevata dal suolo, la misura della quantità di CO2 assorbita e sequestrata dalla pianta, la valutazione del colore delle foglie e lo stato di stabilità dell’albero stesso. I dati raccolti ed elaborati permettono, così, di progettare una efficiente gestione forestale su ampia scala, della quale beneficia l’intero sistema ambientale circostante.

Le attività future condotte in convenzione con l’Università di Bologna

I nuovi progetti sono principalmente rivolti alla promozione e alla valorizzazione della produzione castanicola da frutto e da legno in collaborazione con l’Università di Bologna, grazie al Protocollo di collaborazione che l’Accademia Nazionale di Agricoltura ha firmato con il DISTAL (Dipartimento di Scienze e Tecnologia Agro-Alimentari), per la promozione di attività di ricerca scientifica dedicate allo studio della castanicoltura.

Tutti questi progetti, oltre alla loro valenza scientifica, intendono facilitare lo sviluppo di una intera filiera del castagno che potrebbe essere utilizzato per realizzare prodotti differenti e commerciabili (alimentari e cosmetici, zootecnici nonché industriali con il legno da opera), con l’obiettivo finale di indurre effetti positivi sull’economia della montagna, attraverso la valorizzazione delle sue risorse naturali in modo circolare.

Fonte: comunicato stampa dell'Accademia Nazione di Agricoltura

Azioni sul documento

ultima modifica 2022-10-07T18:02:56+02:00
Questa pagina ti è stata utile?

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina