4 milioni e mezzo di alberi in più, è la svolta “green” dell’Emilia-Romagna

Quattro milioni e mezzo di alberi in più nei prossimi cinque anni, uno per ciascuno dei suoi abitanti, per fare diventare l’Emilia-Romagna il“corridoio verde” d’Italia. È la scommessa “green” della Regione Emilia-Romagna comunicata ieri e che porterà a un aumento del 20 per cento del verde nelle città fino alla fine del 2024. In media ogni cittadino avrà 5 metri quadri di verde in più a partire dalle prime 500 mila piante che già quest’anno cresceranno nei giardini privati e delle scuole, in aree pubbliche e private e che si vanno ad aggiungere alle 200 mila annuali che già la Regione distribuiva tramite i propri vivai. 

Lo aveva promesso in campagna elettorale, il presidente Stefano Bonaccini, e sono già state costruite le condizioni per iniziare a farlo. Infatti, il prossimo 22 giugno apre il bando riservato ai vivai dell’Emilia-Romagna per la distribuzione gratuita degli alberi a cittadini, enti locali, istituti scolastici, associazioni e imprese. A sostenere l’intervento nel suo complesso, un maxi-finanziamento di 14,2 milioni di euro che la Regione si impegna a mettere in campo fino al 2024, con la prima tranche da 1,6 milioni di euro immediatamente disponibile. «Un progetto green che rientra nel programma di legislatura della Giunta regionale, un’iniziativa strategica che guarda già alla fase 3 del post emergenza Covid, puntando sulla natura come alleato fondamentale per abbattere le emissioni, tutelare il paesaggio, rendere più attrattivo il territorio e vincere la sfida del cambiamento climatico», fanno sapere dalla Regione. «Un’iniziativa strategica per rendere più belle e vivibili le nostre città e i nostri territori e quindi migliorare la qualità dell’aria e della vita di tutti i cittadini. Un ulteriore tassello che va arricchire il piano per una svolta green dell’economia e della società regionali», ha dichiarato il presidente Stefano Bonaccini. 

«Siamo soddisfatti che prenda avvio l’attuazione di un cavallo di battaglia del nostro programma elettorale, fatto proprio dal presidente Bonaccini e dalla coalizione di centro-sinistra. Siamo pronti a dare il nostro contributo alla definizione delle future fasi del programma», hanno, invece, detto Paolo Galletti e Silvia Zamboni, co-portavoce dei Verdi Emilia-Romagna 

I nuovi alberi contribuiranno a “tagliare” fino a 44 mila tonnellate all’anno di anidride carbonica, che è come spegnere quasi 26mila auto all’anno. «Complessivamente, 2,5 milioni di piante andranno a riqualificare il verde nelle città e in ambito rurale, altri 2 milioni di alberi permetteranno di realizzare boschi tematici, tra cui quello lungo l’asta del Po, per il quale stiamo già facendo il censimento di 650 ettari di demanio, insieme a piantumazioni lungo le piste ciclabili, in particolare nel tratto emiliano della ciclovia del Vento, e altre infrastrutture pubbliche», ha affermato Irene Priolo, assessora regionale all’Ambiente. 

Come è articolato il piano 

Per ogni area dell’Emilia-Romagna – pianura, costa, collina, montagna – è stato definito uno specifico elenco di essenze, per lo più autoctone, tra le quali si potranno scegliere quali mettere a dimora, ritirandole dai vivai. Tutti gli alberi, di alta qualità per assicurarne l’attecchimento, saranno geolocalizzati per seguirne la crescita uno per uno. 

Prende quindi il via un importante percorso di partecipazione aperto a tutti coloro che vorranno dare il proprio supporto alla piantumazione e promuovere attività di sensibilizzazione, anche in vista della Giornata nazionale dell’albero del 21 novembre. «Ci sono tutte le condizioni- osserva Priolo– per un’azione innovativa e trasversale, capace di arricchire la biodiversità e il paesaggio della nostra regione. A inizio settembre si potrà scegliere on line il logo dell’intero progetto. In anteprima, un evento internazionale si terrà il prossimo 21 settembre a Bobbio, comune piacentino proclamato borgo più bello d’Italia nel 2019, in occasione della decima edizione della Festa dell’albero promossa su scala locale». 

Fonte: Regione Emilia-Romagna

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