Valutazioni ambientali e promozione sviluppo sostenibile

Stato dell'arte e prospettive evolutive in Emilia-Romagna

Nuovi indirizzi comunitari per la transizione verso un’economia più sostenibile e rispettosa dell’ambiente

La Regione Emilia-Romagna con il supporto tecnico di ART-ER e di Arpae, ha organizzato un webinarevento.pngStato dell'arte e prospettive evolutive delle certificazioni ambientali in Emilia-Romagna”, che si è tenuto il 1 dicembre 2020.

L'evento ha focalizzato l'attenzione sull'analisi dello stato di diffusione e sulle prospettive future delle certificazioni ambientali, alla luce di questa situazione straordinaria e dei nuovi indirizzi comunitari per la transizione verso un’economia più sostenibile e rispettosa dell’ambiente.

Il webinar è partito dall'analisi delle azioni proposte dalla nuova strategia europea Green new Deal e dall’introduzione di criteri e obiettivi ambientali minimi in materia di appalti pubblici verdi per poi analizzare l'impatto della pandemia sull'andamento delle certificazioni. Diverse aziende private hanno portato le proprie testimonianze sulle scelte operate per il conseguimento delle certificazioni ambientali. Si è cercato inoltre di fare chiarezza sulla proliferazione di eco-etichette che spesso confonde i consumatori e sulla necessità di regolamentazione per contrastare il greenwashing.

Green New Deal

La Strategia europea Green new Deal con il Piano d’azione per l’economia circolare promuove la diffusione di prodotti ecosostenibili certificati per ridurre il rischio di greenwashing e l’introduzione di criteri e obiettivi minimi obbligatori settoriali in materia di appalti pubblici verdi (GPP). Le indicazioni contenute nel Piano sono state avallate dal Parlamento europeo, come si legge nella risoluzione “Verso un mercato unico più sostenibile per le imprese e i consumatori” del 25 novembre, allo scopo di introdurre nel mercato modelli innovativi di consumo e produzioni più sostenibili che tengano conto della scarsità di risorse, dell’aumento dei rifiuti e della crisi causata dalla pandemia Covid-19, che ha dimostrato la necessità di istituire nuovi modelli di produzione più resilienti.

L'impatto della pandemia sulle certificazioni 

Dalle analisi presentate è emersa la resilienza delle certificazioni al tempo della pandemia; i trend mostrano per l’Italia  43% di nuove registrazioni EMAS  in più rispetto agli altri Stati europei ad aprile 2020;  + 25% delle licenze Ecolabel per un totale di 10.903 di prodotti certificati a novembre 2020. Questi risultati garantiscono al nostro Paese il secondo posto nelle classifiche europee per entrambi gli strumenti (per approfondire (pdf2.84 MB)).

In linea con le tendenze nazionali, le dinamiche evolutive per la regione Emilia-Romagna, a luglio 2020,  mostrano incrementi nelle certificazioni di prodotto (+38% Ecolabel, +13% FSC), in particolare  in quei settori come i servizi di pulizia (+700% Ecolabel) e le costruzioni (+17% EPD) per i quali le certificazioni costituiscono requisiti necessari per partecipare ai bandi di gara delle pubbliche amministrazioni. (per approfondire (pdf1.47 MB))

Criteri ambientali minimi (CAM)

I Criteri Ambientali Minimi, difatti, stanno rappresentando un driver per lo sviluppo delle certificazioni ambientali: EMAS, richiesta per la qualificazione dei fornitori, Ecolabel per rispondere ai requisiti tecnici dei bandi pubblici, e non solo. Stiamo assistendo ad una vera e propria riconversione di tutto il sistema della produzione; a livello legislativo si sta operando per favorire l’adeguamento delle imprese e delle produzioni italiane ai criteri ambientali minimi richiesti anche per poter usufruire dell’ ecobonus 110% nelle ristrutturazioni.  (per approfondire (pdf3.2 MB))

La testimonianza delle imprese

A testimonianza che il Green Public Procurement rappresenta uno strumento strategico per il diffondersi di prodotti ecosostenibili, sono state messe in evidenza le scelte operate dalle imprese presenti all’incontro che hanno conseguito la certificazione di prodotto anche per accedere ai bandi pubblici (Ecolabel servizi di pulizie di Green Leaf Coopservice (per approfondire (pdf1.37 MB)) e EPD materiali da costruzione di Wienerberger Italia).

La spinta alla qualificazione ambientale per le imprese è dettata fondamentalmente dalla competizione sui mercati nazionali ed internazionali. Da una parte la domanda pubblica, dall’altra le politiche aziendali di marketing inducono le imprese ad intraprendere il percorso della sostenibilità. E’ il caso del Consorzio tutela dell’aceto balsamico di Modena (per approfondire (pdf1.09 MB)) che ha vinto il bando sul nuovo marchio ambientale Made green in Italy del Ministero dell’Ambiente (MATTM) che introduce un nuovo concetto di prestazione ambientale basato sull’impronta ambientale di prodotto (PEF). Ulteriore esempio è il nuovo progetto EMAS di sviluppo industriale compatibile con l’ambiente presentato da Cabot Italiana per il distretto chimico di Ravenna, scelta messa in campo per far fronte alle forti pressioni normative che impongono il raggiungimento di restrittivi obiettivi di riduzione delle emissioni, soprattutto per quei settori maggiormente inquinanti.

Eco-etichette

In questo contesto di transizione verso la circular economy un ruolo determinante è affidato ai consumatori, sempre più attenti e preoccupati per l’ambiente, nonostante l’effetto pandemico (90% degli italiani), alla ricerca di informazioni ambientali (37%) e che iniziano a riconoscere le eco-etichette, ritenute affidabili e credibili (75%). Ma resta la confusione generata dal proliferare di eco-etichette, che va regolamentata con le politiche per contrastare il greenwashing come auspicato dal Green deal europeo. Tali elementi sono emersi dall’indagine condotta sui cittadini-consumatori dall’Istituto Superiore del Sant’Anna di Pisa (per approfondire (pdf1.04 MB)).

La Regione Emilia-Romagna si impegna a continuare su questo percorso di sostenibilità, già delineato con le politiche di acquisti verdi regionali, per dare maggiore forza a strumenti già consolidati e aprire l’ingresso a nuovi strumenti come il  green procurement.

La diffusione delle certificazioni ambientali, oltre all’effetto traino del Green Public Procurement (GPP),  è sostenuta dalla valorizzazione delle stesse nella normativa regionale, attraverso agevolazioni per le aziende certificate sottoposte ad AIA (riduzione della frequenza dei controlli e dei termini di riesame dell’autorizzazione).

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ultima modifica 2020-12-09T09:42:56+02:00
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