Difesa del suolo. Nell’Appennino bolognese conclusi i lavori di consolidamento della frana di Brentese, nei pressi di Campeggio

Nel piccolo borgo in territorio di Monghidoro (Bo), è stato messo in sicurezza l’abitato minacciato da uno smottamento

Dopo quattro mesi di lavoro, ora l’abitato di Brentese è più sicuro. Nel piccolo centro dell’Appennino, in comune di Monghidoro (Bo), sono ultimati i lavori consolidamento della frana che minacciava la frazione, nei pressi di Campeggio.

Il dissesto si era attivato una decina di anni fa e, per fronteggiare i rischi che ne derivavano, è stato necessario procedere a realizzare una serie di opere di rinforzo. Nel luogo dell’intervento erano presenti, inoltre, nicchie secondarie e contropendenze che creavano zone di ristagno dell’acqua, dove proliferava una vegetazione tipica degli ambienti umidi e acquosi, come equiseti e giovani pioppi.

“Per affrontare le criticità idrogeologiche riscontrate, la Regione ha messo in campo un importante cantiere dal valore di 250mila euro- spiega Irene Priolo, vicepresidente con delega alla Protezione civile-. Si è puntato su un mix di interventi, con l’obiettivo di accrescere la sicurezza e tutelare la qualità della vita di chi risiede e lavora in quest’area della montagna emiliana”.

A progettare i lavori sono stati i tecnici dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile.

  

Le opere realizzate

Il cantiere svolto ha permesso di intervenire sulla regimazione delle acque di superficie creando una rete di scolo con fossi idonei a raccogliere le acque sorgive e piovane da conferire nel reticolo sottostante, a sua volta adeguato nelle dimensioni e ripulito dalla vegetazione infestante.

Per il drenaggio delle acque sotterranee sono state realizzate alcune trincee profonde, che consentono di abbassare le falde e stabilizzare il versante. Contestualmente è stato rimodellato tutto il corpo di frana eliminando contropendenze e zone di ristagno.

Da ultimo, si è costruita una struttura protettiva in legname e pietrame con l’impiego di tecniche di ingegneria naturalistica, per ottenere una maggiore protezione della scarpata laterale sulla sinistra del corpo di frana.
L’intervento è stato realizzato con risorse assegnate alla Regione dal Ministero dell’Ambiente, nell’ambito del Programma stralcio (annualità 2019) relativo agli interventi di manutenzione.

 

La frana di Brentese

L’attivazione della frana di Brentese - che ha interessato terreni agricoli, lambito l’area cortiliva delle case a monte e le condotte di gas e acqua - risale ai primi mesi del 2013. L’anno successivo la situazione si è ulteriormente aggravata con l’allargamento della nicchia che si è avvicinata alle abitazioni. Per questo sono stati realizzati interventi di privati, a protezione delle proprie abitazioni, e da parte di Hera, per ripristinare e allontanare le condotte. Nel periodo trascorso prima dei lavori, la frana è stata costantemente monitorata mediante sondaggi condotti attraverso strumenti di misura che hanno registrato movimenti a circa 7-8 metri in profondità nella parte di monte e a circa 4-5 metri nella parte di valle. Il monitoraggio ha peraltro permesso di verificare anche la falda idrica.

Tutte le informazioni sui lavori in corso in Emilia-Romagna per la sicurezza del territorio si trovano sul sito: https://www.regione.emilia-romagna.it/territoriosicuro

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ultima modifica 2023-05-26T15:30:49+02:00
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