Superficie: 194 ettari
Province e Comuni interessati: RAVENNA (Cervia)

Il sito ricade quasi interamente nel Parco regionale Delta del Po  

Formulario

Formulario Natura 2000 del sito IT4070008 (PDF - 158.9 KB)  

Enti gestori

Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità - Delta del Po  

Strumenti di gestione

Misure Specifiche di Conservazione (PDF - 3.6 MB)

Misure Specifiche di Conservazione - Quadro conoscitivo (PDF - 14.8 MB)

Descrizione e caratteristiche

Pineta adulta. Foto Nicola Merloni, Mostra e Catalogo Biodiversità in Emilia-Romagna 2003

La Pineta di Cervia è il lembo relitto più meridionale, ridotto e in parte degradato, della grande e storica pineta a pino domestico (Pinus pinea) che un tempo si estendeva ininterrottamente a Nord e a Sud della città di Ravenna. Introdotta su vasta scala dall’epoca tardo romana a quella napoleonica su antichi cordoni dunali, la pineta costiera ha subìto negli ultimi due secoli drastiche riduzioni e manomissioni. La Pineta di Cervia è oggi stretta tra il centro turistico di Milano Marittima sul lato a mare e coltivi o spazi ricreativi sul lato a monte fino al Canale immissario delle vicine Saline di Cervia, a Sud del quale la pineta è chiusa tra l’abitato e la ferrovia. Il sito comprende anche un prolungamento verso il mare nell’area dell’ex colonia Varese e, al di là dalla ferrovia, il Parco delle Terme gestito a verde urbano. Il sito risulta in massima parte incluso nella stazione Pineta di Classe e Salina di Cervia del Parco Regionale Delta del Po ed è per metà sottoposto a vincolo idrogeologico. Le ridotte dimensioni e la contiguità con aree fortemente urbanizzate, in una delle zone più turistiche della regione, determinano una elevatissima pressione antropica sul sito. Sotto la copertura, a tratti continua ma sempre lieve dei pini (oltre al Pino domestico c’è qualche Pino marittimo, specie un tempo impiegata con funzione protettiva antivento della pineta stessa), si trovano radure con resti allineati e discontinui di antiche dune consolidate, con macchie di sclerofille mediterranee (Leccio in particolare) e brometi aridi di retroduna, oppure arbusteti dei Prunetalia con Ginepro, boscaglie termofile e gruppi arborei localmente mesofili di Farnia, Roverella e Frassino ossifillo con bordure prative dei Molinietalia nelle bassure a falda superficiale. Sedici habitat di interesse comunitario, tra i quali cinque prioritari, coprono quasi il 90% della superficie del sito, con particolare rilievo per i tipi dunali (6) tra i quali quello dominante e prioritario di pineta mediterranea su duna.  

Orchidea Ophrys apifera. Foto Stefano Bassi, archivio personale

Vegetazione

Secondo i rilievi compiuti per la redazione della carta della vegetazione della stazione Pineta di Classe e Salina di Cervia del Parco Regionale del Delta del Po, oltre alla pineta considerata come fustaia d’impianto quasi sempre compresente nel piano vegetativo superiore, le comunità vegetali principali presenti nel sito sono: arbusteti, siepi e macchie con Prunus spinosa, Crataegus monogyna, Ligustrum vulgare, Cornus sanguinea, Coronilla emerus, Rhamnus catharticus e Rosa sp.pl., che precedono dinamicamente i boschi o che ne rappresentano stadi di degradazione; lembi residuali di vegetazione arbustiva a Juniperus communis e Hippophae rhamnoides ssp. fluviatilis insediata endemicamente per l’alto Adriatico su dune arretrate; formazioni arboree a prevalenza di Farnia (Quercus robur), Roverella (Quercus pubescens) e Fraxinus oxycarpa con specie termofile e specie mesofile secondo un modello climacico padano; macchie di sempreverdi xerofili, dominati dal Leccio (Quercus ilex) e caratterizzati inoltre da Phillyrea angustifolia, Rhamnus alaternus, Asparagus acutifolius, Clematis flammula, Rubia peregrina, Ruscus aculeatus, Osyris alba, Rosa sempervirens e Cistus incanus, comunità a carattere relitto e impoverito di specie mediterranee; prati umidi, anche con erbe alte e giunchi, dominati da Molinia arundinacea con Genista tinctoria, Lythrum salicaria, Succisa pratensis, Thalictrum simplex e T. flavum su suoli che risentono dell'influsso di falda superficiale, interessanti per la presenza di orchidee; pratelli aridi con Bromus erectus, Galium verum, Euphorbia cyparissias e Salvia pratensis su radure sabbiose e fasce retrodunali più o meno consolidate dove compaiono Fumana procumbens, Helianthemum apenninum, H. nummularium e Sanguisorba minor.  Floristicamente parlando, di grande interesse è la presenza della canna di Ravenna (Erianthus ravennae) e dell’Apocino veneto (Trachomitum venetum). Nei fossi della pineta c'è Samolus valerandi e, localizzatissima, Epipactis palustris. A proposito di orchidee, tra quelle ancora presenti si citano Cephalanthera longifolia, Orchis coriophora, Spiranthes spiralis, Ophrys apifera, O.insectifera, Epipactis microphylla, Aceras antropophorum, Orchis tridentata e Himantoglossum adriaticum. L’elenco floristico prodotto da Pietro Zangheri tra il 1926 e il 1959 conteneva tantissime specie, alcune delle quali oggi non più ritrovate, tuttavia l'aggiornamento 2010 (ARCA, RA) annovera ben 656 specie censite delle quali 34 rientranti nella lista delle specie target della flora d’interesse conservazionistico per la Regione Emilia-Romagna. E’ tra l'altro la pineta con più specie esotiche, fattore di minaccia non irrilevante.  

Cervo volante. Foto Matteo Poli, archivio personale

Fauna

L’avifauna nidificante in pineta comprende oltre all’Ortolano (Emberiza hortulana), anche Assiolo, Upupa, Torcicollo, Sterpazzola, Pigliamosche, Canapino. La comunità di Passeriformi migratori conta numerose specie tipiche degli ambienti di bosco e macchia. I mammiferi annoverano la presenza della Nottola (Nyctalus noctula), raro pipistrello forestale legato alla presenza di alberi di grandi dimensioni con cavità idonee all’insediamento delle colonie riproduttive. Le bassure umide ospitano Testuggine palustre (Emys orbicularis), Tritone crestato (Triturus carnifex) e Raganella (Hyla intermedia), nei canali vivono pesci tra i quali Nono (Aphanius fasciatus) e Spinarello (Gasterosteus aculeatus). E’ presente tra i rettili la mediterranea Luscengola (Chalcides chalcides) e il serpente Saettone (Elaphe longissima). Tra gli invertebrati, sono segnalati il Coleottero Cerambyx cerdo, legato agli ambienti forestali con querce, e il Lepidottero Lycaena dispar legato alla vegetazione erbacea di aree palustri. Tipico delle pinete, è presente anche il Coleottero forestale Polyfilla fullo.  

Per saperne di più

Parco regionale Delta del Po

Flora Pinete storiche Ravenna  

Cartografia

Carta di dettaglio (PDF - 3.0 MB)  

Inquadramento territoriale