Il 22 marzo è la Giornata Mondiale dell’Acqua

Priolo: "In questa ricorrenza istituita per celebrare l’acqua e richiamare l’attenzione sulla crisi idrica globale, non possiamo non pensare alla mancanza di precipitazioni significative da più di tre mesi, chiaro segnale delle conseguenze del cambiamento climatico"

La Giornata Mondiale dell'Acqua si celebra il 22 marzo di ogni anno in tutto il mondo. È una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1993, che intende dare valore e rilievo alle risorse idriche e alla loro vitale importanza. Annualmente viene proposto un nuovo tema specifico legato all’acqua. Uno degli obiettivi di questa giornata è anche contribuire all'obiettivo Sustainable Development Goal 6 on water and sanitation (SDG 6)che mira a garantire acqua potabile e servizi igienici sicuri per tutti, concentrandosi sulla gestione sostenibile delle risorse idriche, delle acque reflue e degli ecosistemi, e riconoscendo l'importanza di un ambiente sano e vivibile. Nell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, i Paesi si sono impegnati a seguire e rivedere i progressi verso gli obiettivi, utilizzando una serie di indicatori globali.

“In questa giornata istituita per celebrare l’acqua e richiamare l’attenzione sulla crisi idrica globale, - ha dichiarato Irene Priolo, assessore regionale all'ambiente, difesa del suolo e della costa, protezione civile - non possiamo non fare riferimento alla situazione anomala nella quale ci troviamo: non ci sono precipitazioni significative da più di tre mesi, e questo è un chiaro segnale delle conseguenze del cambiamento climatico.

In questo momento stiamo lavorando al Piano Aria 2030, che punta a contenere le cause dell’incremento della temperatura, che si integra con il Piano Energia e con il nuovo Piano di Tutela delle Acque che mira invece a prevenire i conflitti tra i diversi usi della risorsa idrica puntando su riuso, risparmio, efficienza della rete e stoccaggio.

Sono inoltre in arrivo 355 milioni dal Pnrr destinati a progetti strategici del settore irriguo, investimenti nella resilienza dell'agrosistema irriguo e in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento idrico. Perché l’acqua è una risorsa preziosa, il suo valore è molto più del suo prezzo: l’acqua ha un valore enorme e complesso da un punto di vista familiare, alimentare e culturale, per la salute, per l’istruzione e per la salvaguardia dell’integrità del nostro ambiente naturale”.

     

Qual è il tema del 2022?

Tema di quest’anno sono le acque sotterranee, chiamate per la loro natura acque “invisibili”, ma non per questo meno rilevanti all’interno del ciclo dell’acqua. A questo proposito, così si legge sul sito ufficiale delle Nazioni Unite dedicato alla Giornata Mondiale dell'Acqua: Le acque sotterranee non si vedono, ma il loro impatto è “visibile” ovunque. Lontana dalla vista, sotto i nostri piedi, la falda freatica è un tesoro nascosto che arricchisce la nostra vita. Quasi tutta l'acqua dolce liquida del mondo è sotterranea. Con l'aggravarsi del cambiamento climatico, le acque sotterranee diventeranno sempre più critiche. Dobbiamo lavorare insieme per gestire in modo sostenibile questa preziosa risorsa. Le acque sotterranee possono essere fuori dalla nostra visuale, ma non per questo devono essere lontane dai nostri pensieri.

    

Le acque sotterranee in Emilia-Romagna

In Emilia-Romagna si contano 135 corpi idrici sotterranei monitorati attraverso una specifica rete di 744 stazioni: 626 per il monitoraggio quantitativo, 597 per il monitoraggio chimico.

La complessa struttura dei corpi idrici sotterranei in Emilia-Romagna prevede numerosi acquiferi sovrapposti multistrato, le cui zone di ricarica sono collocate prevalentemente lungo il margine appenninico (conoidi alluvionali) e lungo quello padano più a nord. In profondità si distinguono 3 livelli di corpi idrici sovrapposti, che raggruppano diversi acquiferi sulla base delle pressioni antropiche e delle caratteristiche idrogeologiche del sottosuolo regionale: 1) un livello superficiale dello spessore medio di circa 10 m con caratteristiche freatiche e di ridotta potenzialità idrica; 2) un secondo livello sottostante al primo, detto confinato superiore; 3) un terzo e ultimo livello, detto confinato inferiore, ancora più profondo e per questo meno soggetto a pressioni antropiche.

Il report che raccoglie i risultati del monitoraggio eseguito nel sessennio 2014-19 e il conseguente stato chimico e quantitativo delle acque sotterranee evidenzia quanto segue:

  • il 78,5% dei corpi idrici sotterranei presenta uno stato chimico “buono” (rispetto al quadriennio 2010-2013 lo stato chimico risulta in miglioramento);
  • l’87,4% dei corpi idrici sotterranei presenta uno stato quantitativo “buono” (rispetto al quadriennio 2010-2013 lo stato quantitativo risulta in miglioramento);
  • il livello delle falde è un indicatore della sostenibilità dei prelievi idrici rispetto alla ricarica. Dopo la siccità del 2017, i livelli delle falde si sono parzialmente ricostituiti;
  • concentrazioni di nitrati oltre i limiti normativi si riscontrano nel 9,8% delle stazioni di monitoraggio ubicate in diverse conoidi alluvionali, in forma più estesa in quelle emiliane rispetto a quelle romagnole; sempre inferiori ai limiti, invece, nei corpi idrici montani;
  • non si riscontrano criticità da presenza di fitofarmaci, tranne nel 4,3% delle stazioni di monitoraggio, ubicate prevalentemente negli acquiferi freatici di pianura, per effetto delle pressioni antropiche dirette.

    

Focus Giornata Mondiale dell’Acqua 2022

   

Per saperne di più

Azioni sul documento

ultima modifica 2023-05-26T14:41:25+02:00
Questa pagina ti è stata utile?

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina