Valutazioni ambientali e promozione sviluppo sostenibile

Come possono essere utilizzate le etichette ambientali o label nel GPP?

Le eco-etichette nascono dall’esigenza di fornire ai consumatori, pubblici e privati, informazioni chiare, trasparenti e immediate sulle prestazioni ambientali di un prodotto o di un servizio.

Le etichette di prodotto esistenti si suddividono in obbligatorie e volontarie. Nel caso delle etichettature obbligatorie, la scelta di informare ed essere valutati su particolari caratteristiche ambientali del prodotto è una scelta obbligata per le imprese (es. etichette energetiche elettrodomestici), mentre nel caso di sistemi di eco-etichettatura ad adesione volontaria le imprese possono decidere se optare o meno per l’ottenimento di una determinata ecoetichetta.

Secondo la norma ISO 14020, le eco-etichette di natura volontaria si possono classificare in tre tipologie:

  • Etichette ambientali Tipo I - ISO 14024
  • Autodichiarazioni ambientali Tipo II - ISO 14021
  • Dichiarazioni Ambientali di Prodotto ISO Tipo III - ISO 14025

Le etichette ambientali di Tipo I sono assegnate da organismi di parte terza, pubblici o privati, e si basano su criteri sviluppati tenendo conto delle fasi del ciclo di vita del prodotto e che fissano dei valori soglia da rispettare. Gli schemi di eco-etichettatura che rientrano in tale categoria rispettano una serie di principi: sono volontari, prevedono procedure di definizione e di operatività trasparenti, prevedono la consultazione delle parti interessate, sono accessibili a tutti i potenziali richiedenti, sono sviluppati su basi scientifiche. Proprio per la loro natura, questi schemi sono quelli che più facilmente e direttamente si prestano all'utilizzo nell'ambito delle procedure d'appalto pubblico. Rientrano tra le etichette di Tipo I l'Ecolabel Europeo, il marchio ufficiale dell'Unione Europea disciplinato dal Regolamento CE 1980/2000.

Le etichette di Tipo II sono basate su asserzioni ambientali autodichiarate e non esistono criteri o prestazioni minime di riferimento, viene richiesta la verifica di una parte terza. Le Dichiarazioni Ambientali di Prodotto o EPD o DAP, ISO Tipo III, si basano su un'analisi del ciclo di vita (LCA) e seguono specifici protocolli chiamati PCR (Product Category Rules) che forniscono regole e requisiti discussi e condivisi fra i vari stakeholder, per rendere confrontabili tra loro i dati e le informazioni relative a una data categoria merceologica.

Un ruolo importante è riconosciuto a questo strumento nell’ambito delle procedure di acquisto: il Piano di Azione Nazionale (PAN ) GPP individua le etichette quali strumenti conoscitivi che garantiscono informazioni sul ciclo di vita sulla base delle quali è possibile selezionare e individuare le caratteristiche ecologiche dei beni e servizi acquistati. I criteri ambientali previsti da etichette di tipo I possono essere infatti utilizzati come requisiti ambientali, se attinenti l’oggetto dell’appalto e il possesso dell’etichetta come mezzo di prova. Le indicazioni riguardanti le etichette possono dare informazioni circa le categorie di prodotti o servizi maggiormente acquistate, per esempio le etichette forestali (FSC e PEFC), l’Ecolabel, il Nordic Swan ed il Blauer Engel sono indicate, quale mezzo di prova opportuno, dai CAM adottati dal Ministero dell’Ambiente per la categoria merceologica “carta da copia o carta grafica”.

Per approfondire: toolkit (pdf1.57 MB)

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ultima modifica 2020-02-04T15:55:37+02:00
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