Rientra l’allerta smog in regione

Da giovedì 22 febbraio nessuna misura emergenziale in Emilia-Romagna. nell'articolo il riassunto delle ultime 4 settimane.

Rientra l'allerta smog nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Bologna, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini (vai al bollettino del 21 febbraio 2024).

Le limitazioni alla circolazione per i veicoli  diesel euro 5 nei comuni PAIR e gli altri provvedimenti emergenziali in tutti i comuni di pianura non saranno più attivi a partire da giovedì 22 febbraio 2024.

Da 4 settimane eventi acuti di inquinamento di PM10

Da 4 settimane l’Emilia-Romagna è interessata da eventi acuti di inquinamento di PM10 a causa del perdurare di condizioni meteorologiche favorevoli all’accumulo degli inquinanti. 

Il periodo è stato infatti caratterizzato dalla prevalenza di condizioni di stabilità, legate all’estensione di un’ampia circolazione anticiclonica, dall’Atlantico sino all’Europa sud occidentale, che hanno fatto sì che gli inquinanti emessi si siano accumulati progressivamente in prossimità del suolo, raggiungendo concentrazioni anche molto elevate. I valori hanno superato i 100 microgrammi per metro cubo (µg/m3) in diverse giornate, con un picco sino a 119 µg/m3 registrato a Piacenza, 104 µg/ma Parma, 108 µg/ma Reggio Emilia il 19 gennaio; 111 µg/m3 a Modena il 17 gennaio; 93 µg/ma Bologna (San Lazzaro di Savena) il 18 febbraio; 91 µg/m3 a Ferrara il 5 febbraio; 90 µg/ma Ravenna il 25 e 26 gennaio; 102 µg/m3 a Forlì-Cesena (Savignano sul Rubicone) e 108 µg/m3 a Rimini il 26 gennaio.

Il perdurare delle condizioni di stabilità e la conseguente mancanza di rimescolamento dei bassi strati dell’atmosfera comporta una stagnazione degli inquinanti nei bassi strati e la formazione di nuovi inquinanti di natura secondaria (derivanti da reazioni chimico-fisiche in atmosfera). Tale situazione viene aggravata dalla presenza di fenomeni di inversione termica, tipica delle situazioni invernali, contraddistinta dalla presenza di aria più fredda vicino al suolo e di aria più calda in quota, che comporta ulteriormente il ristagno di umidità e inquinanti, con il conseguente peggioramento della qualità dell’aria e la formazione di nebbie.

Questa situazione non è eccezionale di per sé, ma la sua intensità e persistenza sono state particolarmente elevate e hanno fatto sì che i livelli di inquinamento (in particolare le polveri PM10 e PM2.5) raggiungessero valori molto elevati raramente osservati negli ultimi anni. In passato si sono osservati valori di concentrazione di PM10 anche oltre il doppio rispetto ai picchi attuali.

Per la giornata di venerdì è previsto l’arrivo di una perturbazione che dovrebbe contribuire a migliorare la situazione di stagnazione degli inquinanti. Per tale motivo oggi è stato emesso un bollettino verde ed è rientrata l’allerta dei giorni precedenti. Il bollettino aggiornato, con le indicazioni sulle misure strutturali ed emergenziali, è online sul sito di Arpae

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ultima modifica 2024-02-22T09:27:00+02:00
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