Risparmiare energia con la pubblica illuminazione
Le dieci azioni "sprint" della norma per risparmiare energia nella pubblica illuminazione
Nella difficile situazione mondiale in cui ci troviamo, caratterizzata da numerose e gravi emergenze sociali ed ambientali, grande rilievo assume ogni possibile forma di risparmio energetico. Per i comuni, anche una corretta gestione della pubblica illuminazione può costituire un grande aiuto, in quanto diverse azioni immediate di risparmio energetico sono già previste e promosse dalle normative vigenti (CAM 27/9/2017 (PDF - 3.2 MB) e CAM 28/3/2018 (PDF - 3.1 MB) e DGR 1732/2015 (PDF - 1.3 MB) ). Grande aiuto in tal senso costituisce anche il Piano della Luce, fondamentale base conoscitiva e strumento di gestione/pianificazione della luce, su quale basare azioni concrete.
Le 10 azioni "sprint" già previste dalla norma per risparmiare energia grazie alla illuminazione pubblica sono:
Le norme definiscono i valori ottimali di luminanza/illuminamento delle strade e delle zone attigue. L'uso di sorgenti e potenze ottimali al tipo di strada /situazione da illuminare costituisce una grande potenzialità di risparmio energetico, in quanto troppo spesso le strade sono sovra illuminate. La tolleranza ammessa è solo del 20% in eccesso.
RIDURRE le POTENZE
I riduttori di potenza sono obbligatori per gli impianti nuovi. Ove presenti, occorre ridurre almeno del 30% la potenza degli impianti, nelle strade e negli orari stabiliti dai comuni, in base a specifiche analisi studio.
Gli orologi astronomici, che permettono di regolare gli orari di accensione e spegnimenti degli impianti sono obbligatori negli impianti nuovi. La norma, da poco modificata, prevede che siano seguiti gli orari ufficiali di alba e tramonto con una differenza preferibilmente non superiore a 20 minuti e un totale di ore di funzionamento annuo garantito di 4000 ore.
Negli impianti sportivi deve essere ottimizzato l'uso della luce, regolandola in base al tipo di attività e spegnendola una volta che le stesse sono terminate. Non è consentito quindi tenerle accese tutta la notte se le strutture non sono usate.
Possono essere illuminati solo strutture dotate di dichiarazione di interesse o tutelati dagli strumenti di pianificazione urbanistica. Non superare comunque i valori indicati come ottimali, che sono 30 lux per l'illuminazione diffusa e 5 lux per quella d'accento.
AMBITI PER ATTIVITA' PRODUTTIVE
Questi ambiti sono definiti dal comune. In essi occorre illuminare la parte pubblica in maniera corretta e a norma, e per le attività private, assicurarsi che venga diminuita la potenza dopo le ore 23 (24 in ora legale) e lo spegnimento dopo l'orario di fine attività.
Devono essere spente entro le ore 23 , con eccezione delle insegne delle attività che rimangono aperte oltre questo orario, il cui spegnimento è posticipato alla chiusura. Non devono superare i valori di luminanza prevista dalla norma.
ILLUMINAZIONE DI USO TEMPORANEO
Per definizione di legge, l'illuminazione di uso temporaneo non deve rimanere accesa oltre 2 ore al giorno e per oltre 15 giorni consecutivi. Non può essere ripetuta per oltre due eventi all'anno.
L'illuminazione dei cantieri segue le norme di settore in materia di sicurezza. Non deve mai abbagliare o essere fastidiosa. La necessità di rimanere accesa tutta la notte deve essere dichiarata dal "coordinatore per la sicurezza", e nel caso va ridotta del 50% di potenza terminate le attività.
I valori di illuminamento ottimale sono quelli delle piste ciclabili o posti pedonali. va ridotta la potenza (opportunamente calcolata) dopo le ore 23 (24 in ora legale) e spenti solo dopo la chiusura.