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Introduzione

Il 20 marzo scorso è entrato in vigore il nuovo Regolamento regionale sull’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, del digestato e delle acque reflue. Tale regolamento, pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Emilia-Romagna n. 83 del 19 marzo 2024 (Parte prima), aggiorna e sostituisce il precedente reg. n 3/2017, la cui revisione ha avuto inizio nel 2021, e nasce dalla collaborazione tra la Direzione Agricoltura, caccia e pesca e la Direzione Cura del territorio e dell'ambiente, con il coinvolgimento della Consulta agricola fin dalle prime fasi di aggiornamento.

L’obiettivo di proteggere le acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole è affidato alle Regioni, che dettano la disciplina sull’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, delle acque di vegetazione dei frantoi oleari e delle acque reflue di aziende agricole e piccole aziende agroalimentari, sulla base dei criteri e delle norme tecniche generali contenute nel DM. 25/2/2016, secondo quanto previsto dal “Testo unico dell’ambiente” (D.Lgs. 152/2006), in applicazione della “Direttiva nitrati” (Dir. 91/676/CEE). A livello regionale, la L.R. 4/2007 prevede che le disposizioni in materia siano contenute nel Regolamento regionale n. 2/2024, emanato con Decreto n. 31 del 15 marzo 2024.

Il Regolamento n. 2/2024 stabilisce, tra l’altro, misure differenziate per le Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (ZVN) e le Zone Ordinarie (ZO) relative a:
• periodi in cui è proibita l'applicazione al terreno di determinati tipi di fertilizzanti;
• capacità di stoccaggio degli effluenti;
• limitazione dell'applicazione al terreno dei fertilizzanti in funzione della vulnerabilità ai nitrati e delle condizioni meteo-climatiche, conformemente alla buona pratica agricola;
• limitazioni legate alle condizioni del suolo, al tipo e alla pendenza del suolo stesso;
• applicazione al terreno dei fertilizzanti, basata sull'equilibrio tra il fabbisogno di azoto delle colture e l'apporto di azoto proveniente dalla fertilizzazione;
• linee guida per il controllo delle aziende che effettuano utilizzazione agronomica degli effluenti.

La consultazione del pubblico è stata particolarmente partecipata: sono pervenute 146 osservazioni da 10 soggetti interessati, fra cui 3 organizzazioni professionali agricole (CIA, Confagricoltura, Coldiretti), ARPAE, singole aziende agricole e associazioni di professionisti. Tutte le osservazioni sono state valutate in sede tecnica ed hanno contribuito alla stesura del testo attuale, che ne recepisce circa due terzi: in particolare, il passaggio relativo ai limiti di concentrazione del fosforo e della salinità nei terreni oggetto di spandimento è stato aggiornato per bilanciare le esigenze ambientali con quelle dell’agricoltura.

Per approfondire:

Ultimo aggiornamento: 27-03-2024, 07:44