Introduzione
Pubblicato sulla rivista “Science of the Total Environment” uno studio applicativo preliminare sugli effetti delle precipitazioni intense sull’aumento del cromo totale disciolto, risultato della somma di Cr (VI) e Cr (III), nelle acque sorgive alimentate da acquiferi ultramafici.
Lo studio è il risultato di una collaborazione multidisciplinare che ha visto coinvolte per la Regione Emilia-Romagna, l’Area Geologia Suoli e Sismica e il Servizio Idro-Meteo-Clima dell’Agenzia Prevenzione Ambiente Energia (ARPAE), insieme ai ricercatori delle Università di Parma, di Roma e di Bologna e l’azienda Montagna 2000 che gestisce il servizio idrico integrato locale.
Lo studio ha dimostrato come la concentrazione di cromo totale disciolto sia aumentata significativamente in risposta alle forti piogge, superando, in una sorgente, il valore guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) per l'acqua potabile (fino a 80 μg/L) e, in tutte le sorgenti, l'obiettivo posto dall'Unione Europea per il 2036 (25 μg/L).
Attualmente, gli sforzi locali per affrontare il problema del cromo totale disciolto nelle acque sotterranee si concentrano con successo sul Cr(VI), con un trattamento condotto prima che l'acqua venga immessa nella rete dell'acquedotto. Queste misure comprendono la miscelazione con acqua contenente livelli trascurabili di Cr(VI) o il trattamento dell'acqua mediante rimozione del Cr(VI) con una resina chelante. L'aumento di Cr(III) nelle acque sotterranee, durante e dopo forti eventi piovosi, potrebbe essere considerato innocuo, come evidenziato in questo studio, rispetto alla natura nociva del Cr(VI) (O.M.S., 2022). Tuttavia nella letteratura scientifica il Cr(III) è considerato sia come un oligoelemento essenziale sia come un elemento potenzialmente rischioso per la salute.
Lo studio non si è limitato a dimostrare che un aumento del cromo totale negli acquiferi ultramafici può essere innescato da condizioni climatiche, quali le piogge intense dopo periodi di siccità, ma ha anche ipotizzato la combinazione sinergica dei fattori dal quale esso dipende. Alla luce delle proiezioni dei modelli climatici, che indicano un aumento degli eventi estremi in futuro, gli autori propongono di intensificare la frequenza nei campionamenti per dettagliare le analisi e di predisporre un monitoraggio a lungo termine per monitorare le variazioni delle concentrazioni di Cr(VI) e Cr(III) nell'acqua potabile.
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Ultimo aggiornamento: 19-12-2024, 10:26