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Introduzione

Si lavora senza sosta a Boccassuolo di Palagano, sull'Appennino modenese, per limitare una frana di due chilometri che si è staccata dal Monte Cantiere lo scorso 1^ aprile. La frana sta scendendo verso valle con una velocità stimata tra i 60 e i 70 metri al giorno. Il fronte, largo tra i 100 e i 300 metri, ha causato danni a due strade comunali, oltre al ponte del Rio della Lezza, coinvolgendo anche una linea elettrica di media tensione, mentre sono oggetto di monitoraggio una linea elettrica di alta tensione, sistemi idrici e di scolo delle acque. Al momento non si segnalano danni alle abitazioni, né persone sfollate: le ordinanze di evacuazione emesse dal Comune di Palagano riguardano seconde case, disabitate, in via precauzionale. Tuttavia, è in corso una costante valutazione del rischio, anche in relazione alla possibilità di isolamento per alcune abitazioni e attività agricole della zona.

La Regione Emilia-Romagna, tramite l’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, ha già disposto un primo stanziamento urgente dell’importo di 200mila euro per interventi mirati a limitare l’allargamento del fronte franoso e contenere il movimento di fango e detriti, che si sta riversando verso valle, incanalando il deflusso dell'acqua a salvaguardia dell’abitato e delle infrastrutture strategiche. Sul posto sono attualmente al lavoro 30 operatori tra tecnici della Protezione civile, tecnici comunali e delle ditte specializzare incaricate. È stato inoltre attivato il monitoraggio tecnico con il coinvolgimento dell’Università di Modena e Reggio Emilia, in convenzione con l’Agenzia regionale per la sicurezza del territorio e la Protezione civile, per costruire lo scenario dell’evento, che è in costante evoluzione.

Il Centro operativo comunale è costantemente aperto per fare il punto della situazione, monitorare l’evoluzione della frana e coordinare le prossime azioni, anche in vista del perdurare delle condizioni meteo avverse.

La frana di Palagano

L’area interessata dal movimento franoso è situata in una zona dell’Appennino modenese già nota per la sua fragilità idrogeologica e per precedenti episodi franosi rilevanti, in particolare tra il 1938 e il 1939.

La frana attuale si è riattivata circa quindici giorni fa, con il distacco di un nuovo corpo che, pur insistendo nella stessa area, non corrisponde esattamente ai movimenti del passato. Il distacco ha avuto origine nei pressi della sommità del monte Cantiere, a circa 1.400 metri di altitudine, e si sta progressivamente sviluppando verso valle.

Attualmente, il corpo di frana ha una lunghezza di circa due chilometri e una larghezza variabile tra i 100 e i 300 metri, con una stima preliminare di circa 2 milioni di metri cubi di materiale in movimento.

Ultimo aggiornamento: 17-04-2025, 16:55