Introduzione
Nella giornata internazionale delle foreste vale la pena richiamare i dati relativi ai boschi dell’Emilia-Romagna, un vero e proprio capitale naturale che deve essere gestito in maniera oculata.
Le foreste dell’Emilia-Romagna si estendono infatti su una superficie di circa 640.000 ettari, equivalenti al 28% dell’intero territorio regionale (solo il 4% delle foreste è però localizzato nelle zone di pianura, storicamente soggette a trasformazioni fin dai tempi della colonizzazione romana), con formazioni a prevalenza di latifoglie (610.000 ha) con una piccola parte a conifere. Domina il governo a ceduo (350.000 ha) sulle fustaie (108.000 ha), mentre l’arboricoltura (in gran parte pioppeti) si estende su poco più di 6.000.
Questi vasti boschi, la cui estensione è pressoché raddoppiata, dal dopoguerra ad oggi, soprattutto a causa dell’abbandono dell’agricoltura nelle zone di alta collina e montagna, forniscono una molteplicità di servizi ecosistemici che, da un paio di anni a questa parte, è possibile anche certificare e quantificare economicamente.
Proprio sulla gestione sostenibile dei boschi sono indirizzate alcune azioni strategiche della Regione Emilia-Romagna, che mirano ad attività rispettose degli aspetti ambientali, sociali ed economici. Nel programma di mandato sono infatti ben evidenziate le sfide da affrontare e gli obiettivi che ci si pone, rafforzando l’operato della precedente giunta, al fine di ridare voce ad un mondo per troppo tempo sottovalutato. E valorizzare un prodotto nobile come il legno, che costituisce una risorsa preziosa che deve assolutamente essere valorizzata nell’ambito di una rinnovata filiera produttiva.
Ultimo aggiornamento: 21-03-2025, 13:27