Il ‘Subnational global climate leadership memorandum of understanding', protocollo internazionale per il controllo delle emissioni in atmosfera, noto come Under2Mou, è stato stilato in preparazione della XXI Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico (Cop21) di Parigi del 2015. Alla base del documento, una dichiarazione di intenti specifica che impegna Paesi, Regioni e territori che lo hanno sottoscritto: “Il cambiamento climatico pone sfide e pericoli per l’ambiente e le economie sia a livello globale sia a livello locale, aumentando il verificarsi di eventi meteorologici estremi, minacciando le risorse naturali, spesso creando impatti sulla salute umana e provocando attraverso la migrazione forzata di intere popolazioni pesanti squilibri sociali ed economici. In questo panorama, decisivo è l’impegno complessivo, prima di tutto internazionale, nello stabilire regole comuni, ma anche e soprattutto l’impegno di ciascun paese e ciascun livello di governo del territorio, dalle regioni alle municipalità”.

Al protocollo, firmato dalla Regione Emilia-Romagna (delibera di Giunta regionale n. 1629 del 29/10/2015) e dallo Stato della California nel 2015, hanno aderito finora 220 governi sub-nazionali (rappresentanti di circa 43 Paesi e 6 continenti), che rappresentano oltre 1,3 miliardi di persone e quasi il 40% dell'economia globale e che si sono impegnati entro il 2050 a ridurre le proprie emissioni dall’80 al 90% rispetto al valore del 1990, oppure contenerle sotto le due tonnellate pro-capite. I Paesi che hanno sottoscritto l'"Under2 MoU" costituiscono la "Under2 Coalition"

Fra le strategie individuate, la necessità di sviluppare metriche comuni, migliorare la resilienza delle infrastrutture e dei sistemi naturali, contenere il riscaldamento globale a meno di 2 gradi centigradi (emissione annua pro capite pari a meno di 2 tonnellate metriche entro il 2015), condividere informazioni ed esperienze per la riprogettazione della fornitura e della rete elettrica, puntare ad un’ampia adozione di veicoli e relative infrastrutture ad emissioni zero, promuovere tecnologie per ridurre i rifiuti o convertirli in materie prime secondarie o in energia, condividere buone pratiche. 

I firmatari inoltre si impegnano a condividere modelli innovativi per il finanziamento e il supporto dell’adattamento climatico, comprese partnership pubblico-privato, fondi di resilienza e approcci competitivi.

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