La Regione individua nel riciclaggio la forma di gestione dei rifiuti prioritaria rispetto alle altre forme di recupero e attraverso il Piano punta: a massimizzare la valorizzazione, anche economica, del rifiuto; a favorire il riciclaggio di materia rispetto al recupero energetico in luoghi prossimi a quelli di produzione; a promuovere la realizzazione di impianti di recupero nelle aree in cui l’analisi dei flussi e dell’impiantistica esistente riveli delle carenze ovvero delle opportunità di sviluppo; a favorire gli acquisti verdi e l’utilizzo di prodotti di recupero.

Gli obiettivi di Piano specifici per il recupero di materia prevedono il riciclaggio ( di carta, metalli, plastica, legno, vetro e organico) per almeno il 65% in termini di peso rispetto al quantitativo totale delle stesse frazioni presenti nel rifiuto urbano, nonché l’incremento del recupero della frazione organica per la produzione di compost di qualità. La valorizzazione dei rifiuti ai fini del recupero di materia garantirà la massimizzazione dei quantitativi effettivamente recuperati, da attuare attraverso il miglioramento della raccolta e dei processi di recupero per ridurre la produzione di scarti da avviare a smaltimento.

Sarà assicurato anche il massimo contributo Conai o adeguati ricavi dalla vendita dei rifiuti a vantaggio dei Comuni che sostengono i costi della raccolta differenziata, la valorizzazione di specifiche tipologie di rifiuti quali la frazione organica, i rifiuti da spazzamento stradale, le scorie da incenerimento, i Raee (rifiuti apparecchiature elettriche ed elettroniche) e i pannolini. Lo sviluppo, sul territorio regionale, di sistemi virtuosi che, per le diverse filiere, dovranno favorire l’insediamento dell’industria del riciclo in località prossime a quelle delle aziende che ne utilizzano i prodotti, consentendo in tal modo di coniugare sviluppo economico e riduzione degli impatti ambientali legati al trasporto.

Recupero di energia e smaltimento
Le previsioni di riduzione della produzione dei rifiuti e di aumento della raccolta differenziata determinano una progressiva diminuzione della quantità di rifiuto indifferenziato residuo complessivamente gestito negli impianti di trattamento meccanico–biologico, di termovalorizzazione e nelle discariche. Non sarà quindi necessario realizzare nuovi impianti di smaltimento bensì prevedere il miglioramento dei livelli prestazionali di alcuni degli impianti già esistenti, con eventuali adeguamenti dovuti alle modifiche normative introdotte, e la progressiva dismissione di altri.

Previste quindi la progressiva chiusura delle discariche e la progressiva riduzione del conferimento dei Rub (rifiuti urbani biodegradabili) in discarica. Residuale diventerà l’utilizzo degli inceneritori e termovalorizzatori per lo smaltimento finale dei rifiuti urbani indifferenziati e non ulteriormente recuperabili prodotti nel territorio regionale, nel rispetto del principio di prossimità.

Inoltre si prevede anche: il recupero energetico (biogas) dal trattamento dei rifiuti organici; l’ottimizzazione dinamica dei flussi dei rifiuti contestuale all’evoluzione nel tempo del sistema degli impianti, riducendo al minimo la distanza tra produzione e trattamento dei rifiuti; la valorizzazione energetica delle frazioni non riciclabili ad alto potere calorifico; un’equa distribuzione dei carichi ambientali sull’ambito territoriale ottimale coincidente con l’intero territorio regionale; l'autosufficienza nella gestione dei rifiuti urbani e speciali prodotti sul solo territorio regionale.