GIZC
Gestione Integrata Zone Costiere - (Delibera C.R. 20 gennaio 2005, n.645) Scenario Comunitario
In fondo pagina si può scaricare il testo completo della delibera del Consiglio Regionale di approvazione delle linee guida GIZC
La base della politica comunitaria in materia di zone costiere si concretizza in modo organico già nel V° Programma d’Azione comunitario in materia ambientale, in risposta ad una richiesta del Consiglio Europeo di definire una strategia globale per la gestione integrata delle zone costiere, nella consapevolezza dell’unicità di tale patrimonio ambientale, della insostituibilità delle sue risorse ecologiche, culturali ed economiche e della estrema fragilità che lo caratterizza, quale interfaccia naturale fra terra e mare.
Dal 1996 al 1999 la Commissione Europea ha realizzato un Programma Dimostrativo sulla Gestione Integrata delle Zone Costiere, progettato intorno ad una serie di 35 progetti dimostrativi e 6 studi tematici, finalizzato ad identificare e promuovere misure volte al rimedio delle situazioni di degrado e al miglioramento delle condizioni generali delle zone costiere europee.
Nel 2000, sulla base delle esperienze e dei risultati del Programma Dimostrativo, la Commissione ha adottato due documenti che costituiscono ad oggi i principali riferimenti dell’azione comunitaria in materia:
- “Gestione Integrata delle Zone Costiere: una strategia per l’Europa” - Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo (COM/00/547 del 27 settembre 2000).
- “Proposta per una Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa all’attuazione della gestione integrata delle zone costiere in Europa” (COM/00/545 dell’8 settembre 2000). Tale Raccomandazione è stata successivamente adottata dal Consiglio e dal Parlamento Europeo il 30 maggio 2002 (2002/413/CE) e pubblicata sulla GUCE n. L 148/24 del 6/6/2002.
La necessità e le modalità di attuazione della gestione integrata sono fissate nei principi di base dell’azione comunitaria indicati nella Raccomandazione.
“È di fondamentale importanza attuare una gestione delle zone costiere sostenibile a livello ambientale, equa a livello economico, responsabile a livello sociale, sensibile a livello culturale, per tutelare l’integrità di questa importante risorsa…”
“…la gestione integrata delle zone costiere richiede azioni strategiche, coordinate e concertate a livello locale e regionale, indirizzate e sostenute da un apposito quadro di riferimento a livello nazionale…”.
“La Comunità favorisce una gestione integrata su scala più ampia mediante strumenti orizzontali.”
Tale Raccomandazione, inoltre, nel fare propri e proporre i principi di buona gestione già definiti nella Comunicazione COM/00/547, invita gli Stati Membri, tenuto conto della strategia per lo sviluppo sostenibile nonché della decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio che istituisce il VI° Programma d’azione ambientale, a dotarsi di una strategia nazionale, o di più strategie, per la gestione integrata delle zone costiere, attraverso la cooperazione con le autorità regionali ed interregionali nonché con i paesi vicini, inclusi i paesi terzi che fanno capo al medesimo mare regionale.
I principi indicati suggeriscono un approccio strategico e una serie di linee guida per una buona gestione delle zone costiere: adottare una prospettiva globale (tematica e geografica) e di lungo periodo che contempli l’interdipendenza e la diversità dei sistemi naturali e delle attività umane, definire una modalità di una gestione capace di adattarsi alle specifiche condizioni ed esigenze in modo graduale, comprendere e dare espressione alle specificità locali per poter rispondere alle loro necessità concrete con soluzioni mirate e misure flessibili; intraprendere azioni rispettose dei processi naturali e rendere le attività umane più responsabili sul piano sociale e valide da un punto di vista economico a lungo termine; promuovere una pianificazione partecipata da parte dei vari soggetti interessati (partner economici e sociali, organizzazioni di cittadini e dei settori economici); sostenere e coinvolgere tutti gli organi amministrativi competenti con l’obiettivo di migliorare il coordinamento delle varie politiche esistenti; individuare e predisporre una serie di strumenti (normativi, economici, tecnologici, informativi, formativi) che permettano la concretizzazione dei suddetti principi in coerenza con gli obiettivi delle politiche settoriali, della pianificazione e della gestione.
Azioni intraprese a livello regionale
Il quadro di riferimento metodologico e di contenuto per l’azione regionale in materia di gestione integrata delle zone costiere è rappresentato dal Programma Triennale Regionale di Tutela Ambientale del 2001 (deliberazione del Consiglio Regionale n. 250 del 26 settembre 2001), denominato “Piano di Azione Ambientale per un futuro sostenibile”, contenente anche i riferimenti al contesto programmatico dell’Unione Europea in materia ambientale, e la deliberazione di Giunta Regionale n. 2794 del 10/12/2001 di approvazione delle linee di indirizzo per la gestione integrata delle zone costiere.
Il Piano di Azione individua tra i problemi ambientali della Regione anche quello relativo alla stabilità della Costa quale ambito caratterizzato da elevata fragilità e forti problematiche causate dalla presenza di fenomeni di erosione costiera e di rischio di ingressione marina, a fronte di un’elevata concentrazione di interessi e attività antropiche relative una molteplicità di settori di grande importanza per l’economia regionale che, nel tempo, hanno determinato tali condizioni di criticità.
La DGR 2794/2001 fissa i criteri e le linee di indirizzo per un approccio integrato e multisettoriale alla gestione delle zone costiere e individua linee di intervento rivolte a contrastare la forte diminuzione del trasporto solido dei fiumi, a contenere e governare l’antropizzazione e l’urbanizzazione della fascia costiera, a ripristinare le difese naturali intervenendo in modo sistemico per il mantenimento e la ricostruzione degli arenili ed a mantenere e ripristinare la continuità delle dune costiere.
Tale delibera prevede che la Regione si doti di un Piano per la Gestione Integrata della Costa da predisporre con il coinvolgimento degli Enti locali (Comuni e Province) interessati per territorio e dei vari settori regionali che operano su tematiche di diretto interesse per la zona costiera.
Gli organi attraverso i quali governare il processo sono indicati in:
- un Comitato Istituzionale, di riferimento per l’indirizzo strategico dell’attività di gestione integrata della costa, a cui partecipano la Regione, i 14 Comuni rivieraschi e le 4 Province competenti per territorio;
- un Comitato Intersettoriale di progetto, composto dai Direttori Generali dei settori regionali interessati, con il compito di indirizzo e verifica delle fasi di attività secondo un Piano operativo di dettaglio definito dal Comitato stesso. Le Direzioni Generali coinvolte sono: Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa; Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità; Attività Produttive; Commercio e Turismo; Agricoltura.
Il progetto di Piano per la Gestione Integrata Zone Costiere
Le attività per la predisposizione del progetto di Piano GIZC, iniziate nel corso del 2002 e conclusesi alla fine del 2003, sono state condotte attraverso 9 gruppi di lavoro, uno per ogni profilo tematico, con la partecipazione di esperti anche di altri enti ed istituti ed il supporto della Fondazione Cervia Ambiente.
Tali attività si sono articolate nelle seguenti 3 fasi di lavoro principali:
- la prima dedicata all’analisi di stato nei vari settori e rivolta all’individuazione e definizione delle problematiche specifiche e delle criticità relative ai diversi profili tematici, attraverso la raccolta, l’organizzazione e l’eventuale aggiornamento di dati e studi prodotti dai settori regionali e da altri enti ed istituti;
- la seconda dedicata all’analisi intersettoriale sulle pressioni e sulle interazioni fra le problematiche afferenti ai diversi profili tematici e alla definizione delle possibili integrazioni per l’implementazione di soluzioni di mitigazione, inversione di tendenza o superamento dei problemi;
- una terza fase dedicata alla definizione delle linee guida, per i diversi profili tematici, finalizzate ad attivare o rinforzare i processi di gestione della zona costiera e a porre le basi per la loro sostenibilità nel futuro; propria di questa fase è stata la definizione delle linee di intervento secondo azioni di carattere strutturale, azioni di supporto (assistenza, formazione, divulgazione), di monitoraggio e di studio.
I temi su cui si sono sviluppate le attività sopradescritte, definiti dal Comitato Intersettoriale e riferiti ad altrettanti settori regionali, riguardano i seguenti profili:
- Sistema fisico costiero, fattori di rischio e strategie di difesa
- Carichi inquinanti, gestione risorse idriche, monitoraggio
- Portualità, rifiuti da natanti, rischi da trasporto marittimo
- Valorizzazione habitat, biodiversità, paesaggio
- Turismo
- Pesca e acquicoltura
- Agricoltura
- Politiche energetiche
- Sistema insediativi e infrastrutturale (servizi e mobilità)
Il processo finalizzato alla definizione delle politiche regionali in materia di Gestione Integrata delle Zone Costiere, ha visto il completamento della sua fase progettuale alla fine del 2003 (cfr. Settimo Eurorapporto) con la produzione di un rapporto finale (31/12/2003) presentato, in prima istanza, il 20 aprile 2004 con il format di Linee Guida per i nove tematismi di riferimento.
La fase di consultazione, successivamente avviata, ha consentito una prima revisione e correzione, in termini di coerenza interna, degli indirizzi relativi ai nove tematismi di riferimento, attraverso i contributi apportati dai diversi soggetti del sistema (componenti i Comitati Istituzionale e Intersettoriale), nell'ambito di varie iniziative promosse dalla Regione Emilia-Romagna durante tutto il primo semestre del 2004.
La fase di consultazione e partecipazione dei vari portatori d'interesse è proseguita, nel secondo semestre del 2004, con l'apertura di un Forum di discussione e con lo svolgimento di un convegno conclusivo, a Cervia l'8 e il 9 ottobre 2004, promosso dalla Regione e dalla Fondazione Cervia Ambiente, che hanno condotto ad ulteriori integrazioni e affinamenti degli indirizzi contenuti nel documento Linee Guida.
Il documento così completato, è passato all'esame della Cabina di Regia del Piano Triennale Ambiente (approvazione della proposta di Linee Guida nella seduta dell'11 novembre 2004) e ha successivamente registrato il parere favorevole della Conferenza Regionale Autonomie Locali (seduta del 22 novembre 2004).
Il Consiglio Regionale, su proposta della Giunta Regionale (delibera n. 2406 del 29/11/2004) e preso atto delle modificazioni apportate alla stessa proposta di Giunta da parte della Commissione Consiliare "Territorio Ambiente e Infrastrutture", ha infine proceduto, con propria deliberazione n. 645 del 20 gennaio 2005 (PDF - 4.4 MB), all'approvazione delle Linee Guida per la Gestione Integrata delle Zone Costiere.
Completata anche la fase istituzionale, con l'approvazione da parte del Consiglio Regionale, si è avviata la fase più ambiziosa e delicata dell'intero processo, ovvero quella dell'attuazione delle Linee Guida, sia attraverso azioni dirette della Regione, sia attraverso gli strumenti di pianificazione di livello provinciale e comunale, processo quest'ultimo che necessita come conditio sine qua non l'assunzione da parte degli Enti Locali degli indirizzi scaturiti dal percorso progettuale, consultivo ed istituzionale sopra descritto. Nella propria delibera, il Consiglio Regionale (oggi Assemblea Legislativa) invita infatti "le Province ed i Comuni costieri, componenti il Comitato Istituzionale GIZC, a formalizzare la loro adesione alle Linee Guida GIZC mediante adozione e approvazione delle medesime con provvedimenti dei propri organi istituzionali".
Per quanto concerne l'attuazione attraverso la pianificazione territoriale, le Province si stanno impegnando a tenere conto delle Linee Guida quale riferimento per la definizione e la valutazione delle scelte di piano che coinvolgono i territori costieri. Ciò vale sia per i Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale (PTCP) sia per i Piani di settore.
Delibera del Consiglio Regionale 20 gennaio 2005, n.645
Delibera C.R. 645/2005 (PDF - 4.4 MB)
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