Direttiva sulle pratiche colturali e di uso del suolo per il territorio montano e collinare del bacino del torrente Samoggia
La seguente direttiva“Direttiva sulle pratiche colturali e di uso del suolo per il territorio montano e collinare del bacino” recepisce le destinazioni d’uso dei suoli previste dalla Carta del Sistema Rurale e Forestale definite sia sulla base dei limiti e le attitudini dei suoli, sia su base morfologica (destinazioni conservative per unità colturali con pendenze medie maggiore del 30%); e definisce le pratiche colturali e le sistemazioni idrauliche agrarie da attuare nelle diverse zone, al fine di rendere compatibile l’attività agricola con le caratteristiche fragilità del territorio.
La direttiva, unitamente alla cartografia e alle norme, costituisce quindi il punto di riferimento per la pianificazione dei territori extraurbani, per l’attuazione di politiche territoriali rispettose delle potenzialità d’uso e delle vulnerabilità ambientali ovvero per una organica gestione del suolo e pertanto, per il raggiungimento di tali obiettivi, le azioni di politica agricola che prevedono incentivi a sostegno delle attività agro-silvo-pastorali dovranno essere coerenti con gli obiettivi, attitudini e limitazioni definiti nelle Norme e dovranno attenersi ai contenuti specifici previsti nella direttiva.
A corredo della direttiva sono state inoltre allegate le definizioni della terminologia usata e le specifiche tecnico-costruttive delle opere di regimazione idraulico-agrarie previste.
Di seguito vengono riportate le pratiche colturali e di uso del suolo cui attenersi per una corretta gestione del suolo finalizzata alla tutela dal dissesto idrogeologico e dall’erosione idrica del suolo nel territorio collinare e montano.
Unità colturali con pendenza maggiore del 30%
Nelle unità colturali con pendenza media maggiore del 30% sono consigliati i seguenti usi del suolo e pratiche colturali:
- usi forestali;
- messa a riposo dei terreni;
- colture speciali, che prevedano l’impiego di tecniche di coltivazione a minor impatto rispetto a quelle delle normali colture (ad esempio colture officinali, colture a perdere finalizzate all’alimentazione della fauna selvatica);
- praticoltura estensiva, prato e seminativo in rotazione con ampia presenza di foraggere;
- fascia di rispetto dalle sedi stradali della viabilità pubblica o di uso pubblico, mantenuta a terreno saldo e di larghezza non inferiore a 3 metri
- fascia di rispetto dalle incisioni fluviali, mantenuta a terreno saldo e di larghezza non inferiore a 1 metro
- rete di regimazione idraulico-agraria permanente:
- fossi di guardia, da realizzarsi a monte dei terreni messi a coltura o comunque in prossimità del limite tra diversi usi del suolo, (incolti, agricoli, forestali) collegati a fossi collettori naturali o artificiali, con profondità superiore a quella delle lavorazioni, lunghezza indicativamente non superiore a 150 metri e pendenza indicativamente compresa tra 1-3%, in alternativa i fossi di guardia possono essere sostituiti da strade-fosso;
- fossi collettori artificiali, disposti lungo le linee di massima pendenza, opportunamente dimensionati in funzione della porta idrica. In relazione al rischio di erosione idrica, si consiglia la messa in opera di idonei presidi antierosivi.
Zona 1 - ambito forestale di collina e montagna stabile
Destinazione d’uso dei suoli: sono ammessi usi del suolo di tipo conservativo per la salvaguardia e il raggiungimento di condizioni di equilibrio biofisico.
Sottozona 1a): U.I.E. in cui le limitazioni d’uso dei suoli sono dovute prevalentemente al rischio di erosione connesso alle caratteristiche intrinseche dei suoli e alla pendenza delle unità colturali.
In questa sottozona sono consigliati i seguenti usi del suolo e pratiche colturali:
- usi forestali;
- messa a riposo dei terreni;
- colture speciali, che prevedono l’impiego di tecniche di coltivazione a minor impatto rispetto a quelle delle normali colture (ad esempio colture officinali, colture a perdere finalizzate all’alimentazione della fauna selvatica);
- praticoltura estensiva, prato e seminativo in rotazione con ampia presenza di foraggere;
- fascia di rispetto dalle sedi stradali della viabilità pubblica o di uso pubblico, mantenuta a terreno saldo e di larghezza non inferiore a 3 metri;
- fascia di rispetto dalle incisioni fluviali, mantenuta a terreno saldo e di larghezza non inferiore a 1 metro;
- rete di regimazione idraulico-agraria permanente:
- fossi di guardia, da realizzarsi a monte dei terreni messi a coltura o comunque in prossimità del limite tra diversi usi del suolo, (incolti, agricoli, forestali) collegati a fossi collettori naturali o artificiali, con profondità superiore a quella delle lavorazioni, lunghezza indicativamente non superiore a 150 metri e pendenza indicativamente compresa tra 1-3%, in alternativa i fossi di guardia possono essere sostituiti da strade-fosso;
- fossi collettori artificiali, disposti lungo le linee di massima pendenza, opportunamente dimensionati in funzione della porta idrica. In relazione al rischio di erosione idrica, si consiglia la messa in opera di idonei presidi antierosivi.
Sottozona 1b): U.I.E. con limitazioni d’uso dei suoli come la sottozona 1a) , con presenza di fenomeni di dissesto attivi o di riattivazione storica:
Aree interessate da movimenti di massa attivi e/o di riattivazione storica:
- vale quanto previsto nelle norme di piano dall’art.13 comma 1 lettera h.
Aree non coinvolte da fenomeni di dissesto:
- sistemazioni e pratiche colturali previste per la sottozona 1a.
Zona 2 - ambito agricolo di collina e montagna stabile
Destinazione d’uso dei suoli: sono ammessi tutti i tipi di colture con l’adozione di adeguate opere di regimazione idraulica e pratiche colturali finalizzate al contenimento dell’erosione di suoli.
Sottozona 2a): U.I.E. con limitazioni dovute a erosione idrica e a movimenti gravitativi superficiali imputabili alle caratteristiche intrinseche dei suoli, alla pendenza, alla inadeguatezza degli assetti colturali e delle regimazioni idraulico-agrarie.
In questa sottozona nelle unità colturali con pendenza media inferiore al 30% sono consigliate le seguenti sistemazioni e pratiche colturali:
- profondità di lavorazione, massimo 30 cm;
- lunghezza appezzamenti, indicativamente non superiore a 60 metri, da ottenere mediante sistemazioni a fosse livellari e/o con strade-fosso;
- fascia di rispetto dalle sedi stradali della viabilità pubblica o di uso pubblico, mantenuta a terreno saldo e di larghezza non inferiore a 3 metri;
- fascia di rispetto dalle incisioni fluviali, mantenuta a terreno saldo e di larghezza non inferiore a 1 metro;
- rete di regimazione idraulico-agraria permanente:
- fossi di guardia, da realizzarsi a monte dei terreni messi a coltura, o comunque in prossimità del limite tra diversi usi del suolo, (incolti, agricoli, forestali) collegati a fossi collettori naturali o artificiali, con profondità superiore a quella delle lavorazioni, lunghezza indicativamente non superiore a 150 metri e pendenza indicativamente compresa tra 1-3%, in alternativa possono essere sostituiti da strade-fosso;
- fosse livellari, disposte trasversalmente alle linee di massima pendenza e collegate ai fossi collettori naturali o artificiali, realizzate a profondità superiore a quella delle lavorazioni, con lunghezza indicativamente non superiore a 150 metri e pendenza indicativamente compresa tra 1-3%; in alternativa possono essere sostituite da strade-fosso;
- fossi collettori artificiali, disposti lungo le linee di massima pendenza, opportunamente dimensionate in funzione della porta idrica. In relazione al rischio di erosione idrica si consiglia la messa in opera di idonei presidi antierosivi.
Colture annuali:
- rete di regimazione idraulico-agraria temporanea:
- lavorazioni in traverso;
- solchi acquai, obliqui, profondità non superiore a quella di lavorazione, pendenza indicativamente compresa tra 1-3%, opportunamente distanziati in ragione della pendenza dell’unità colturale e della loro lunghezza e comunque con interasse non superiori a 30 metri, collegati alle fosse livellari o ai fossi collettori naturali ed artificiali.
Colture arboree:
- impianti e lavorazioni in traverso, in alternativa a rittochino con lavorazioni lungo la fila e inerbimento nell’interfila.
Sottozona 2b): U.I.E. con limitazioni dovute a movimenti di massa attivi o di riattivazione storica la cui origine è da ricollegare a sfavorevoli assetti geologico-strutturali:
Aree interessate da movimenti di massa attivi e/o di riattivazione storica:
- vale quanto previsto nelle norme di piano dall’art.13 comma 1 lettera h.
Aree non coinvolte da fenomeni di dissesto:
- sistemazioni e pratiche colturali previste per la sottozona 2a.
Zona 3 - ambito del margine appenninico
Destinazioni d’uso dei suoli: sono ammessi tutti i tipi di usi del suolo.
Sottozona 3a): nelle unità colturali con pendenza media inferiore al 30% non sono previste specifiche limitazioni agli usi agricoli e forestali.
Sottozona 3b): U.I.E. con limitazioni dovute a localizzati movimenti massa attivi o di riattivazione storica la cui origine è da ricollegare a sfavorevoli assetti geologico-strutturali:
Aree interessate da movimenti di massa attivi e/o di riattivazione storica:
- vale quanto previsto nelle norme di piano dall’art.13 comma 1 lettera h.
Aree non coinvolte da fenomeni di dissesto:
- sistemazioni e pratiche colturali previste per la sottozona 3a.
Zona 4 - ambito di collina e montagna instabile
Sottozone 4a e 4c): U.I.E. con forti limitazioni agli usi agricoli e forestali dovute all’elevata presenza di movimenti massa attivi o quiescenti la cui origine è da ricollegare principalmente alle scadenti caratteristiche geomeccaniche delle rocce.
Destinazione d’uso dei suoli: sono ammessi usi del suolo di tipo conservativo finalizzati al raggiungimento di condizioni di stabilità geomorfologica;
In queste sottozone sono consigliati i seguenti usi del suolo e pratiche colturali:
- messa a riposo dei terreni agricoli;
- colture speciali, ad esempio colture officinali e colture a perdere per l'alimentazione della fauna selvatica e impiego di tecniche di coltivazione a minor impatto rispetto a quelle delle normali colture;
- praticoltura estensiva;
- prato e/o seminativo in rotazione con ampia presenza di foraggere;
- fascia di rispetto dalle sedi stradali della viabilità pubblica o di uso pubblico, mantenuta a terreno saldo e di larghezza non inferiore a 3 metri;
- fascia di rispetto dalle incisioni fluviali mantenuta a terreno saldo e di larghezza non inferiore a 1 metro;
- rete di regimazione idraulico-agraria permanente:
- fossi di guardia, da realizzarsi a monte dei terreni messi a coltura, o comunque in prossimità del limite tra diversi usi del suolo, (incolti, agricoli, forestali) collegati a fossi collettori naturali o artificiali, con profondità superiore a quella delle lavorazioni, lunghezza indicativamente non superiore a 150 metri e pendenza indicativamente compresa tra 1-3%, in alternativa possono essere sostituiti da strade-fosso;
- fossi collettori artificiali, disposti lungo le linee di massima pendenza. opportunamente dimensionate in funzione della porta idrica. In relazione al rischio di erosione idrica, è consigliata la messa in opera di idonei presidi antierosivi.
Sottozona 4b): U.I.E. con limitazioni dovute ad un elevato rischio di movimenti di massa superficiali e profondi.
Destinazione d’uso dei suoli: sono ammessi tutti i tipi di colture con l’ausilio di opere di regimazione delle acque superficiali e profonde e con interventi di sistemazione e consolidamento finalizzati alla stabilizzazione dei versanti.
In questa sottozona nelle unità colturali con pendenza media inferiore al 30% sono consigliate le seguenti sistemazioni e pratiche colturali:
- profondità di lavorazione, massimo 30 cm;
- lunghezza appezzamenti, non superiore a 60-metri, da ottenere mediante sistemazioni a fosse livellari, e/o con strade-fosso;
- fascia di rispetto dalle sedi stradali della viabilità pubblica o di uso pubblico, mantenuta a terreno saldo e di larghezza non inferiore a 3 metri;
- fascia di rispetto dalle incisioni fluviali mantenuta a terreno saldo e di larghezza non inferiore a 1 metro;
- rete di regimazione idraulico-agraria permanente:
- fossi di guardia, da realizzarsi a monte dei terreni messi a coltura o comunque in prossimità del limite tra diversi usi del suolo, (incolti, agricoli, forestali) collegati a fossi collettori naturali o artificiali, con profondità superiore a quella delle lavorazioni, lunghezza indicativamente non superiore a 150 metri e pendenza indicativamente compresa tra 1-3%, in alternativa possono essere sostituiti da strade-fosso;
- fosse livellari, disposte trasversalmente alle linee di massima pendenza e collegate ai fossi collettori naturali o artificiali, realizzate a profondità superiore a quella delle lavorazioni, con lunghezza indicativamente non superiore a 150 metri e pendenza indicativamente compresa tra 1-3%; in alternativa possono essere sostituite da strade-fosso;
- fossi collettori artificiali, disposti lungo le linee di massima pendenza, opportunamente dimensionate in funzione della porta idrica. In relazione al rischio di erosione idrica, è consigliata la messa in opera di idonei presidi antierosivi.
Colture annuali
- Lavorazioni a rittochino.
Colture arboree
- Impianti e lavorazioni a rittochino, drenaggi sotterranei, collegati al reticolo di scolo naturale o artificiale (fossi collettori), messa a dimora delle piante mediante scavo puntuale (buche senza scasso su terreno sodo).
Zona 5 - ambito del calanco e del degrado
Destinazione d’uso dei suoli: territori da destinare al mantenimento dell’ambiente naturale, a finalità di tipo naturalistico- ricreativo , al ripascimento lapideo degli alvei, alla naturale evoluzione.
Sottozona 5a): U.I.E. fortemente degradate interessate da fenomeni erosivi in rapida e progressiva evoluzione geomorfologica che hanno raggiunto la massima espansione (formazioni calanchive).
In questi territori sono consigliate i seguenti usi del solo:
- messa a riposo dei terreni;
- mantenimento dell’ambiente naturale con finalità naturalistiche.
Sottozona 5b): U.I.E. con forti limitazioni agli usi agroforestali causate da diffusi e severi processi e forme di erosione inattive e/o in progressiva attenuazione e/o regressione.
In questi territori sono consigliati i seguenti usi del suolo:
- la messa a riposo dei terreni;
- impianti con essenze arbustive ed arboree ai fini di protezione dal dissesto e dall’erosione;
- colture speciali, ad esempio colture officinali e colture a perdere per l'alimentazione della fauna selvatica e colture con impiego di tecniche di coltivazione a minor impatto rispetto a quelle delle normali colture.