Istituzione delle Autorità di Bacino

La legge 18 maggio 1989 n. 183 ha dettato le “Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo” e ha previsto la riorganizzazione delle competenze degli organi centrali dello stato e delle amministrazioni locali in materia di difesa del suolo, istituendo le Autorità di Bacino e assegnando loro il compito di assicurare la difesa del suolo, il risanamento delle acque, la fruizione e la gestione del patrimonio idrico e la tutela degli aspetti ambientali nell’ambito dell’ecosistema unitario del bacino idrografico, nonché compiti di pianificazione e programmazione per il territorio di competenza.

La delimitazione di tali Bacini idrografici è avvenuta non su base amministrativa, ma con criteri geomorfologici e ambientali.

In base a tali criteri, con la L. 183/89 tutto il territorio nazionale è stato suddiviso in bacini idrografici, i quali hanno tre gradi di rilievo territoriale: bacini di rilievo nazionale; bacini di rilievo interregionale; bacini di rilievo regionale.

La medesima legge demanda alle Regioni le funzioni amministrative e di costituzione delle Autorità di bacino di rilievo interregionale e regionale, in Emilia-Romagna oltre all' Autorità Nazionale di bacino del Po abbiamo:

Con il Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 “Norme in materia ambientale”, attuativo della delega di cui alla L. 15.12.2004 n. 308 per il riordino, il coordinamento e l'integrazione della legislazione in materia ambientale, si è aperta una lunga fase di trasformazione durante la quale, attraverso il D.Lgs 284/2006 prima e poi il D.L. 208/2008 convertito nella L. 27 febbraio 2009 n. 13, la normativa ha compiuto un percorso che ha visto prima la soppressione delle Autorità di bacino con la previsione delle Autorità di bacino Distrettuali, poi la proroga della attività delle Autorità di bacino "nelle more della costituzione dei distretti idrografici e della eventuale revisione della disciplina normativa " di cui al D.Lgs 152/2006.

Il D. Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. all’art. 64 individua i distretti idrografici e i bacini afferenti alle Autorità Marecchia – Conca, Reno e Regionali Romagnoli vengono inserite nel Distretto Idrografico dell'Appennino Settentrionale.

Con la Legge Regionale ER 13 giugno 2008 n.9 “Disposizioni urgenti in materia di VAS e norme urgenti per l’applicazione del dLgs 3 aprile 2006 n. 152” la Regione Emilia-Romagna al comma 3,”operatività delle autorità di bacino” dispone senza soluzione di continuità, per garantire l'incolumità pubblica e la sicurezza territoriale, il proseguimento dell'attività amministrativa delle Autorità di bacino che operano sul territorio, previa intesa, per le Autorità interregionali, con le altre Regioni interessate, fino alla nomina degli organi delle Autorità di bacino distrettuali di cui all'articolo 63 del D.Lgs. n. 152 del 2006.

Con la legge 221 del 28/12/2015 (collegato ambientale alla Legge di Stabilità 2016), unitamente alle AdB Regionali Romagnoli e Marecchia-Conca, è stato inserito nel Distretto Padano, ed è in fase di avvalimento.

Alle Autorità di bacino competono la pianificazione e la programmazione per il governo unitario del territorio del bacino idrografico attraverso lo strumento del Piano di bacino.

Il Piano di bacino ha valore di piano territoriale di settore ed è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d'uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione del suolo e la corretta utilizzazione delle acque, sulla base delle caratteristiche fisiche ed ambientali del territorio interessato (L. 183/1989, art. 17, comma 1).