Quali sono i possibili riferimenti per la definizione dei criteri sociali?

A livello europeo, uno dei riferimenti principali è la guida alla considerazione degli aspetti sociali negli appalti pubblici, pubblicata dalla Commissione europea a gennaio 2021 (seconda revisione), che definisce gli appalti pubblici socialmente responsabili come quelle operazioni di appalto che tengono conto di uno o più dei seguenti aspetti sociali: l’opportunità di lavoro, il miglioramento del livello di competenze e la riqualificazione della forza lavoro, condizioni di lavoro dignitose, l’inclusione sociale, la parità di genere e la non discriminazione, l’accessibilità, una progettazione adeguata per tutti, il commercio etico, nonché cercare di conseguire un rispetto più ampio degli standard sociali.

Anche sul piano normativo nazionale, il legislatore ha disciplinato l’integrazione tra criteri ambientali e criteri sociali con l’approvazione di uno dei regolamenti attuativi del PANGPP (Piano d'azione nazionale per il Green Public Procurement), il Decreto Ministeriale del 6 giugno 2012 “Guida per l'integrazione degli aspetti sociali negli appalti pubblici” dedicato all’introduzione di criteri propriamente sociali (tutela del lavoro, inclusione sociale, ecc.) nel sistema degli appalti pubblici. Lo strumento indicato nel suddetto Regolamento ministeriale è quello di avviare un dialogo strutturato tra le amministrazioni aggiudicatrici e i relativi fornitori, ossia un flusso informativo con i soggetti economici che deve attivarsi già dalla volontà di inserire nel bando specifici criteri sociali, per proseguire con la definizione e l’inserimento delle relative clausole, la sottoscrizione di una dichiarazione di conformità a standard sociali minimi (da allegare al capitolato e al contratto di fornitura), il monitoraggio della conformità agli standard sociali minimi in fase di esecuzione e soprattutto con il controllo dell’effettiva applicazione delle clausole sociali. Scarica la Guida per l’integrazione degli aspetti sociali negli appalti pubblici adottata con DM 6 giugno 2012.