Parchi, foreste e Natura 2000

Assieme per la Natura

L'alluvione ha colpito anche alcune aree naturali del Parco del Delta del Po e l'eccellenza della Salina di Cervia: nasce un'associazione per sostenerla.

L’emergenza alluvione ha causato danni pesanti anche al patrimonio naturale tutelato dal Parco regionale del Delta del Po.

Se, da un lato, l’acqua dolce piovuta in maniera eccezionale è un beneficio per le zone umide d’acqua dolce, per le quali la carenza dell’acqua è, negli ultimi anni, un grave fattore di minaccia, dall’altro, per le valli salmastre e le saline l’impatto è stato devastante.
In pochi giorni il livello idrico in tutti i bacini confinati, come le Valli di Comacchio, i chiari limitrofi alla pineta nella Pialassa della Baiona, l’Ortazzo e la Salina di Cervia si è alzato di decine di centimetri, per effetto dell’acqua direttamente piovuta sulle aree umide e di quella convogliata da fiumi e canali. Ciò ha comportato, in particolare, la sommersione di centinaia di nidi di gabbiani e sterne di diverse specie, avocette, cavalieri d’Italia, fenicotteri. La stagione è ormai piuttosto avanzata e per molte di queste specie sarà difficile o impossibile effettuare le cosiddette “covate di sostituzione”.
Nei boschi e nelle altre zone emerse del Parco la massiccia presenza di acqua ha permesso di riattivare piccole raccolte d’acqua, asciutte da anni in periodo primaverile, a beneficio, in particolare, degli anfibi, che le ricercano per la riproduzione, ma ha anche causato l’inondazione di aree normalmente asciutte, con grave danno per i piccoli animali terrestri (invertebrati, rettili, piccoli uccelli che nidificano a terra, piccoli mammiferi), di cui è quasi impossibile stimare le ingenti perdite.

Le zone umide hanno, però, svolto l’importante ruolo di casse di espansione, alcune per la principale funzione a cui sono destinate, come le Valli di Argenta, altre con scelte eccezionali dettate dall’emergenza, come nel caso delle Saline di Cervia. Se vi fossero collegamenti idraulici tra esse e i fiumi, anche altri bacini avrebbero potuto svolgere questa importante funzione, come nel caso di Valle Mandriole, adiacente, ma non collegata, al fiume Lamone.
L’immissione delle acque del fiume Savio nella Salina di Cervia, oltre a danneggiare la nidificazione e gli habitat salati, tipici di quest’area, ne ha compromesso la produzione del sale per il 2023.
Si è, così, resa necessaria la nascita, in tempi veloci, dell’associazione “Assieme per la Salina” che promuoverà le iniziative charity. Fra i soci fondatori, oltre al Parco della Salina di Cervia, ci sono anche il Parco del Delta del Po e le Terme di Cervia.
L’Associazione tiene a battesimo la raccolta fondi dedicata alla ricostruzione ambientale ed economica della Salina. L’enorme massa di acqua che si è abbattuta sul Parco, infatti, verrà rimossa nei prossimi giorni.

Tutto il sale in aia si è sciolto e da subito ci siamo resi conto della gravità della situazione. Abbiamo perso tutto” sottolinea il Presidente del Parco della Salina di Cervia, Giuseppe Pomicetti, aggiungendo “per questo sarà fondamentale l’aiuto di tutti e di tutte”.

  • Per sostenere la raccolta fondi:
    IBAN: IT 27S0627023615CC0150308403
    Causale: Assieme per la Salina

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ultima modifica 2023-06-09T14:42:40+02:00
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