Geologia, suoli e sismica

L'Area Geologia suoli e sismica supporta le politiche regionali collegate all’ambiente e alla pianificazione territoriale, soprattutto attraverso la produzione di sistemi informativi territoriali e di cartografie geologiche, pedologiche e geo-tematiche. Nel campo della riduzione del rischio sismico e del monitoraggio strategico di alcuni rischi naturali come mareggiate e frane, si pone l'obiettivo di mitigarne gli impatti sul territorio e sulla popolazione. Inoltre lavora per identificare e studiare le risorse naturali come acque, suoli, energia geotermica, risorse minerali

Le dune costiere dell’Emilia-Romagna

Online il rapporto tecnico sullo stato aggiornato al 2019 e la nuova classificazione

Le dune costiere svolgono servizi ecosistemici essenziali per la sopravvivenza del litorale emiliano-romagnolo: da un lato ospitano habitat preziosissimi e selettivi per la conservazione delle specie vegetali e animali, dall’altro sono una difesa naturale contro i fenomeni di ingressione marina e di erosione costiera.

Nel contesto del cambiamento climatico in cui viviamo, è fondamentale preservare tali morfologie proteggendole dal degrado e dall’impatto antropico e, ove possibile, ripristinando i tratti che sono stati smantellati dall’azione dell’uomo. Per supportare queste azioni, si è elaborata una nuova cartografia e classificazione delle Dune Costiere dell’Emilia-Romagna, avvalendosi anche del supporto conoscitivo del Consorzio Futuro in Ricerca dell’Università di Ferrara.

Il rapporto tecnico descrive lo stato delle dune dell’Emilia-Romagna come si presentava nel 2019 e mostra la loro evoluzione rispetto al 2004.

Le dune costiere dell’Emilia-Romagna

In Emilia-Romagna. le dune sono presenti lungo circa il 35% del totale dello sviluppo lineare della costa tra Cattolica e il Po di Volano, concentrate nel litorale ravennate e ferrarese sono praticamente assenti in quello riminese.

La maggior parte delle dune sono stabilizzate dalla vegetazione e solo una piccola percentuale risulta attiva. Le quote più frequenti sono inferiori ai 2 metri, i valori massimi della cresta sono tra 4 e 5 metri, fino 8-9 m a Lido degli Scacchi. L’ampiezza varia da 0 a 200 metri, ma essa può aumentare notevolmente (fino a oltre 500 m, come nel caso di Foce Bevano) se si considerano i complessi di duna antica con i quali la duna recente è spesso confinante. La continuità massima della duna è stata misurata tra Foce Bevano e foce del Savio e supera il chilometro.

La tendenza recente, ricostruita grazie al confronto tra diversi modelli digitali del terreno (DTM) disponibili dal 2004, evidenzia che negli ultimi 15 anni sono andati persi circa 10 ettari, la maggior parte di quali nella porzione di duna attiva.

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ultima modifica 2023-10-09T16:28:16+02:00
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