Parchi, foreste e Natura 2000

Ninfa delle radure o Ninfa mediterranea

Ninfa delle radure o Ninfa mediterranea (foto: B.Fransen)Ordine: Lepidoptera - Famiglia: Satyridae

Coenonympha dorus (Esper, 1782)

Geonemia: La specie è distribuita nel Maghreb, in tutta la Spagna, nelle Francia meridionale e in Italia dove è localmente presente nelle Alpi Marittime, in Liguria e nell’Appennino centro-meridionale.

Caratteri distintivi: Apertura alare 23-33 mm. Ali anteriori del maschio marrone-arancio con una coppia di ocelli neri vicino al margine dell’apice alare, ali inferiori con un’ampia area di colore fulvo e una serie di ocelli prossimi al margine. Femmine di un colore fulvo più omogeneo con bordi delle ali anteriori marroni. Ocelli come nel maschio su entrambe le ali. Parte inferiore delle ali posteriori con falsi occhi più evidenti rispetto alla parte superiore e con la presenza di una banda biancastra molto ampia.

Habitat: Radure e margini di boschi mediterranei e montani, ad un’altitudine compresa tra i 100 e i 1700 m. Generalmente frequenta ambienti caldi e secchi quali aree con arbusti, zone con alberi radi e pendii rocciosi ricchi di graminacee.

Biologia: Una sola generazione annuale con sfarfallamento degli adulti da giugno ad agosto a seconda dell’altitudine. La larva evolve a spese di graminacee, soprattutto dei generi Agrostis e Festuca. Le uova sono deposte sulle foglie delle piante nutrici, anche se attaccate in modo piuttosto debole, per cui esse cadono facilmente a terra. Questo non costituisce un problema per le giovani larve che una volta uscite dall’uovo, non hanno alcuna difficoltà a trovare la pianta nutrice. Le larve svernano sul suolo nelle vicinanze della loro pianta ospite per poi impuparsi nella primavera successiva. Le crisalidi sono appese a testa in giù nella vegetazione bassa. Come in tutte le specie del genere Coenonympha, le crisalidi dei due sessi sono molto diverse, soprattutto in volume. I maschi infatti hanno una crisalide slanciata e alquanto sottile, mentre quella delle femmine è tipicamente globosa.

Distribuzione e status in regione: E’ conosciuta solamente per alcune stazioni, costituite da pochi individui, situate in provincia di Bologna, nella vallata del fiume Reno.

Note tassonomiche: Ha una grande variabilità e sono state descritte diverse sottospecie e forme. In regione è presente la sottospecie nominale con la forma aquilonia Higgins.

Curiosità : Gli ocelli, o più precisamente i falsi occhi, sono dei disegni presenti sulle ali di molte farfalle e servono a sviare l’attenzione dei predatori dalle parti vitali del loro corpo. Gli uccelli, ad esempio, tendono a dare la beccata dove sono posti questi disegni: la farfalla, nonostante le ali danneggiate, può tranquillamente sopravvivere e riprodursi.

Interesse conservazionistico: La specie non fa parte di nessuna lista rossa internazionale. La sua inclusione tra le specie particolarmente protette della Legge Regionale 15/2006 “Disposizioni per la tutela della fauna minore in Emilia-Romagna”, è avvenuta oltre che per l’areale disgiunto a livello europeo, anche per la sua estrema rarità e localizzazione in regione, dove è conosciuta per pochissime stazioni concentrate in un’area limitata della valle del fiume Reno. E’ vulnerabile in regione e considerata un bioindicatore.

Fattori di minaccia: I fattori di minaccia sono costituiti essenzialmente dalla chiusura degli ambienti di volo dovuta all’avanzare del bosco o a impianti di rimboschimento. Visto che gli habitat che questa specie frequenta sono costituiti da aree calde e secche, non va sottovalutato l’impatto che nel periodo estivo possono avere eventuali incendi della vegetazione.

Misure per la conservazione: Le località sono situate già in ambienti sottoposti a tutela per cui le misure di conservazioni si basano sostanzialmente sul mantenimento di ambienti aperti su cui vegetano le graminacee e al controllo di queste aree in funzione della prevenzione degli incendi.

Revisione e aggiornamento nel 2010 a cura del Servizio parchi e risorse forestali in collaborazione con R.Fabbri.

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ultima modifica 2012-10-16T12:46:00+02:00
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