Per “fauna minore” si intende quel complesso di specie animali di piccole dimensioni (il termine “minore”, in effetti, non ha alcun significato sistematico o biologico) quali anfibi, rettili, pesci, insetti, ma anche piccoli mammiferi.

Insetti come le farfalle, le libellule e i coleotteri, i crostacei come i nostri gamberi e i granchi di fiume, i rospi, le rane, i tritoni e le salamandre, i piccoli mammiferi come i toporagni, i moscardini e le arvicole, i pipistrelli e tantissime altre specie compongono il ricchissimo mosaico della fauna che popola sia i grandi ecosistemi, come le foreste appenniniche o le paludi del Delta del Po, sia i piccoli biotopi dietro casa come i maceri e le risorgive, le siepi e i filari alberati, i prati e i pascoli.

Alcune di queste specie sono di interesse comunitario e protette secondo la direttiva Habitat.

La Regione Emilia-Romagna tutela tutte le  specie della fauna minore con la legge regionale n. 15/2006 (PDF - 41.9 KB) con l’obiettivo di garantire forme adeguate di tutela e conservazione per tutti questi animali che svolgono un ruolo fondamentale negli ecosistemi. La legge prevede il divieto di cattura e l’uccisione intenzionale delle specie, di danneggiamento o distruzione di uova, nidi, siti e habitat di riproduzione. Inoltre, è vietato il rilascio in natura di organismi alloctoni, in grado di predare o esercitare una qualsiasi forma di competizione nei confronti delle specie native della fauna minore. L'elenco regionale delle specie (PDF - 168.7 KB) di pesci, anfibi, rettili, mammiferi, insetti ed altri invertebrati da sottoporre a particolare protezione è stato approvato nel luglio 2009 con il Programma per il Sistema della Aree protette e dei siti di Rete Natura 2000. Lo scopo principale delle liste di specie in pericolo è quello di sollecitare interventi sull'ambiente per il recupero delle popolazioni minacciate.

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