IT4020013 - ZSC - Belforte, Corchia, Alta Val Manubiola
Superficie: 1474 ettari
Province e Comuni interessati: PARMA (Berceto, Borgo Val di Taro)
Formulario
Formulario Natura 2000 del sito IT4020013 (171.84 KB)
Note esplicative al formulario (1.26 MB)
Enti gestori
Strumenti di gestione
Misure Specifiche di Conservazione (502.31 KB)
Misure Specifiche di Conservazione - Quadro conoscitivo (29.15 MB)
Descrizione e caratteristiche
Vasto sito appenninico localizzato in destra orografica della Val Taro, a valle del Passo della Cisa, è compreso tra il corso del Torrente Cogena sopra Belforte e la Val Manubiola di Corchia. L’area ha forma triangolare e si allarga verso valle intorno al contrafforte, quasi un altipiano, che scende dal Groppo delle Pietre (1300 m) fino al Monte Minara (1010 m), tutto in fascia montana (quasi sempre sopra i 600 m). Si tratta di monti geolitologicamente eterogenei, molto antichi, su letto di argille scagliose ingombre di basalti e brecce basaltiche alternate a filoni peridotitico-serpentinitici. Oltre a questi tipici affioramenti ofiolitici, è presente l’unico affioramento granitico della regione e sono ancora evidenti i segni delle miniere (pirite, rame) e della trascorsa attività estrattiva (permane il grande interesse mineralogico dell’area di Corchia). Il sito presenta un’abbondante (circa il 40%) copertura forestale (spontanea) di faggeti, querceti, ostrieti e (antropica) di castagneti. Estese praterie arido-acidofile (15%), arbusteti (10%) in prevalenza postcolturali e rocce (25%) diffuse in situazioni sommitali, ghiaioni e rupi, completano un paesaggio montano nel quale l’impronta dell’uomo è caratteristicamente evidente nei numerosi insediamenti di case di pietra presso Belforte e Corchia, frazioni d’origine antica, dall’aspetto medievale e in forte abbandono. La zona è remota, in parte nascosta, ma vicina e facilmente accessibile da Berceto e dalla Statale della Cisa. Due aziende faunistico-venatorie denominate "Belforte" e "Alta Val Manubiola", intersecano il sito rispettivamente per 713 e 622 ha, mentre il lato Nord confina con l'Oasi di protezione "Roccamurata" che include la ZSC "Groppo di Gorro". Sono presenti sedici habitat d’interesse comunitario dei quali tre prioritari: i tipi rocciosi, di prateria e forestali caratterizzano il sito e insieme a pochi ambienti ripariali e di torbiera ricoprono circa un terzo dell’intero sito.
Vegetazione
E’ presente l’intera seriazione altitudinale degli ambienti forestali, dai Querceti di Roverella collinari ai Laburno-Ostrieti, molto diffusi anche come Ostrieti in purezza, alle faggete montane localizzate dagli 800 m in su, nelle quali è interessante la localizzata presenza, anche in gruppetti numerosi, dell’Agrifoglio. Molto pregevole è la presenza di alcuni individui di Rovere in località San Bernardo e di Quercus crenata presso Corchia. Di interesse comunitario è la diffusione di castagneti, relativamente ridotti e frammentari, tuttavia presenti anche in alto, con selve castanili abbandonate, cedui di castagno più o meno invecchiati e castagneti da frutto ancora in attualità di coltura presso le frazioni citate. Mosaicati con praterie e bordure boschive, gli arbusteti con Ginepro ricoprono frammenti sparsi e di grande pregio, con la presenza di acidofile quali Polygala chamaebuxus e Calluna vulgaris. Praterie magre da fieno e formazioni erbose semiaride, in prevalenza acidofile, ospitano specie rare e protette, come anche le rupi a vegetazione erbacea pioniera. In attesa di checklist floristici ( e faunistici) approfonditi, si segnala in quest’ultimo ambiente la felce serpentinofita Asplenium cuneifolium. Nel Censimento della Flora protetta regionale (1996), all’interno dei quadranti corrispondenti al sito, sono registrate fino a 38 specie differenti. E' segnalata l'orchidea d'interesse comunitario Himantoglossum adriaticum.
Fauna
Per quanto riguarda l’avifauna, Succiacapre, Averla piccola, Tottavilla sono nidificanti comuni. L'Aquila reale è presente con una coppia, mentre il Falco pecchiaiolo nidifica irregolarmente. Non sono riportate informazioni su presenze di altri frequentatori abituali durante migrazioni o spostamenti. La presenza delle antiche miniere e il contesto forestale rendono plausibile la presenza dei seguenti chirotteri: Eptesicus serotinus, Hypsugo savii, Nyctalus leisleri, Myotis daubentoni, Pipistrellus pipistrellus, Rhinolophus ferrumequinum e R. hypposideros. Presenze di anfibi, rettili, pesci e invertebrati vanno confermate: il sito è potenzialmente adatto e certamente abitato o frequentato da specie di interesse comunitario o conservazionistico, come i coleotteri Lucanus cervus e Cerambix cerdo. Dal 2012 è rilevata la presenza del Gambero di fiume Austropotamobius pallipes