Geologia, suoli e sismica

L’acquifero freatico costiero dell’Emilia-Romagna

Le caratteristiche dell’acquifero freatico costiero spiegate dal Dott. Geol. Paolo Severi dell'Area Geologia suoli e sismica della Regione Emilia-Romagna

Devi accettare i cookie di youtube per vedere questo contenuto.

Chiudi questo pop-up e abilitali dalla pagina Privacy del sito alla voce Gestisci i cookie di questo sito.

Paolo Severi (Regione Emilia-Romagna) spiega le caratteristiche dell’acquifero freatico costiero. Il video è girato in spiaggia, durante una giornata dedicata al lavoro di monitoraggio dell’acquifero che ha sede nei depositi sabbiosi delle spiagge emiliano-romagnole.

Nel sottosuolo, presenta uno spessore che varia da pochi metri fino a circa 30 metri; arealmente, si estende per circa 120 km, da Goro (Fe) a nord, sino a Gabicce (Rn) a Sud. La sua larghezza si mantiene attorno ai 10 chilometri nella zona ferrarese e ravennate, per poi ridursi abbastanza bruscamente poco a nord di Cervia, e portarsi a circa un chilometro da Cesenatico fino al confine regionale con le Marche.

La ricarica di questo acquifero avviene verticalmente tramite le precipitazioni, la dispersione da corpi idrici superficiali (fiume e canali), e l’irrigazione; lateralmente dalle falde freatiche della pianura alluvionale e deltizia e dall’ingressione di acque marine dall’Adriatico. L’acquifero costiero prosegue verso mare, entrando direttamente a contatto con le acque dell’Adriatico.

Le acque marine, salate e dunque più pesanti delle acque dolci, tendono ad entrare naturalmente verso terra costituendo un cuneo di acque salate al di sotto delle acque dolci sovrastanti, si tratta della cosiddetta “ingressione del cuneo salino nelle falde”.

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina