Il suolo è riconosciuto dalla Strategia Tematica per la Protezione del Suolo (COM 2006/231) come una risorsa sostanzialmente non rinnovabile, esso svolge numerose funzioni essenziali per le attività umane e la sopravvivenza degli ecosistemi; una delle principali minacce segnalate dalla Strategia Tematica è la sua degradazione per contaminazione.

Metalli pesanti

Il contenuto di metalli pesanti e metalloidi nei suoli è dovuto a fattori naturali e all’attività dell’uomo; negli orizzonti profondi il tenore rilevato è il risultato della composizione mineralogica e granulometrica dei sedimenti e della loro alterazione legata ai processi pedogenetici (contenuto di fondo naturale); nell’orizzonte più superficiale il tenore rilevato è la somma del contenuto naturale e dell‘apporto antropico legato a fonti diffuse di contaminazione (contenuto di fondo naturale-antropico). La conoscenza della distribuzione areale della concentrazione naturale e naturale-antropica dei metalli pesanti nei suoli permette di valutarne in modo realistico lo stato di contaminazione.

L'Area Geologia, Suoli e Sismica del Settore Difesa del Territorio (ex Servizio Geologico Sismico e dei Suoli) dal 2004 ha avviato uno studio sulla conoscenza del contenuto di alcuni metalli potenzialmente tossici (As, Cu, Cr, Ni, Pb, Sn, Zn) nei suoli agricoli della pianura emiliano-romagnola in collaborazione con l’Università degli Studi di Bologna e il CNR-IBE di Firenze (“Progetto Cartografia Pedogeochimica” a scala 1:250.000) che ha portato alla redazione della Carta del Fondo naturale o “Pedogeochimica”, della Carta delle anomalie geochimiche (quest’ultima contenuta solo nelle note illustrative) nel 2012 e della Carta del Fondo naturale-antropico nel 2013.

Ad oggi sono già state pubblicate la terza edizione della cartografia del fondo naturale (2024) e la seconda edizione del fondo naturale antropico nel 2019 ed è iniziato il campionamento per il completamento della carta del fondo naturale per la parte montana. Nella terza edizione della Carta del Fondo naturale è stata aggiunta la carta del Cobalto, mentre la Carta del Fondo naturale-antropico presenta anche il Cadmio.

Gli scopi di questa cartografia sono principalmente tre:

  • descrivere il contenuto in metalli pesanti dei suoli della pianura emiliano-romagnola;
  • fornire le basi per valutare l’impatto della gestione agronomica e ambientale nonché creare le premesse per corrette scelte di gestione territoriale
  • individuare le aree da sottoporre a indagini di maggior dettaglio

La metodologia utilizzata per la redazione della “Carta del Fondo naturale” e la “Carta del Fondo naturale-antropico” fa riferimento alla ISO DIN 19258:2005 “Soil quality - Guidance on the determination of background values”

Si è inoltre valutata la biodisponibilità dei metalli nel suolo, ossia frazione che può essere assorbita dai vegetali attraverso l'apparato radicale (frazione scambiabile) o ceduta alle acque di lisciviazione (frazione solubile).

Inquinanti organici

L’Area Geologia, Suoli e Sismica dal 2017 ha avviato, in collaborazione con l’Osservatorio Energia, Rifiuti e Siti Contaminati della Direzione Tecnica di ARPAE, il progetto “Acquisizione di un quadro conoscitivo dei livelli di fondo di alcune molecole organiche (diossine, furani, IPA, PCB) nei suoli della pianura emiliano-romagnola” volto ad acquisire ed implementare le conoscenze sulla qualità dei suoli della pianura regionale, con specifico riferimento al contenuto in molecole organiche (diossine, furani, IPA, PCB) nei suoli. Il progetto si concluderà nel 2024, ma è già uscito un rapporto sui risultati delle campagne 2017-2022.

Lo scopo del progetto è di identificare valori di riferimento dei microinquinanti organici nei suoli agricoli, legati a fonti diffuse di inquinamento così come definite dalla normativa ISO19258:2018.

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Norme e atti


Atlanti geochimici e siti webgis (libero accesso)


Cartografia interattiva

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A chi rivolgersi

Area Geologia, Suoli e Sismica