Le aree carsiche gessose regionali candidate al riconoscimento di “Patrimonio mondiale ambientale dell’umanità"
Le “aree carsiche gessose” sono un fenomeno, unico, di straordinario valore non solo geologico, ma anche biologico, archeologico, storico e culturale. Ora è candidato al riconoscimento di “Patrimonio mondiale ambientale dell’umanità Unesco”, e la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato la proposta di candidatura del “Carsismo nelle Evaporiti e grotte dell’Appennino settentrionale” alla World Heritage List. La Proposta insieme al relativo Dossier, verrà inviata al ministero della Transizione ecologica che dovrà condividerlo e, quindi, trasmetterlo all’Unesco.
Sette i siti interessati nelle province di Reggio Emilia, Bologna, Rimini e Ravenna: Alta Valle Secchia, Bassa Collina Reggiana, Gessi di Zola Predosa, Gessi Bolognesi, Vena del Gesso Romagnola, Evaporiti di San Leo, Gessi della Romagna Orientale.
Il punto di arrivo di un lungo percorso che vede la Regione capofila del progetto, ma che coinvolge numerosi Enti locali – tra Comuni, Unioni di Comuni e Province - oltre a diversi Enti Parco e che ha visto le Federazione Speleologica dell’Emilia-Romagna come primo proponente fin dal 2016.
Luoghi già ora ampiamente riconosciuti e protetti anche dal punto di vista ambientale: un’area dall’estensione di 3.680 ettari (che diventano 8.348 considerando anche le fasce “tampone”) che è tutelata da leggi regionali, nazionali e internazionali.
Ma dal cui riconoscimento come bene Patrimonio mondiale dell’Umanità potrà derivare un’ulteriore, importante opportunità di valorizzazione.