
Torrente Gelana (PR), morfologia a vaschette isolate o in serie (pool terrace)
Torrente Gelana (PR), morfologia a vaschette isolate o in serie (pool terrace)
Scarpata alla base di un terrazzo alluvionale, sorgente libera detta “Spugno”, dove il travertino è rivestito da muschio (Casola Val Senio, RA, foto G. Ercolessi).
I depositi di tarvertino generati, in condizioni di naturalità e con diverse fasi di accrescimento, dalla venuta a giorno delle acque della sorgente di San Cristoforo di Labante, ora captata. In primo piano, la cascata, ricoperta da felci e muschi
depositi formati nei fori di drenaggio di un muro di sostegno a lato di una strada. Il dato geologico che se ne ricava è una riprova della composizione carbonatica dei sedimenti, all’origine delle terre sostenute dal manufatto e interessate da filtrazione sotterranea
Questa modalità di deposizione consente la formazione di cavità interposti tra le varie superfici di accrescimento e prendono il nome di cavità primarie. Torrente Gelana (PR)
Particolare delle rocce in travertino, evidente il potere incrostante del precipitato in carbonato di calcio.
La parte più elevata e recente dei depositi di travertino, si evidenziano le superfici (inclinate verso valle) che marcano le fasi di accrescimento, governate dall’attività della cascata. Si distingue una parte “attiva” e rinverdita dalla vegetazione, la cui conservazione dipende dalla portata del corso d’acqua, a sua volta alimentato dallo scarico di “troppo pieno” della sorgente captata di San Cristoforo.
Ingresso di una cavità ipogea nei depositi di travertino di San Cristoforo di Labante, situata a quota inferiore rispetto a quella delle grotte più note e frequentate dai visitatori
Le Grotte di Labante, visione dal lato sud-occidentale
Le Grotte di Labante, esempio di “grotte primarie” indicate come le più grandi in ambito nazionale. Certo è che i locali depositi di travertino sono quelli volumetricamente più importanti della regione.
LPS nella Formazione Marnoso-arenacea, Valle del F. Santerno, Foto K. Ogata
Fontana nei pressi della chiesa parrocchiale di Santa Maria di Labante, ad est della località di San Cristoforo, sede dei depositi di travertino. La naturale ricchezza in calcio e bicarbonati delle acque sotterranee locali (gli acquedotti sono alimentati dalla sorgente di San Cristoforo, collegata alla genesi dei travertini “maggiori”) è all’origine anche di questi depositi di travertino di origine non naturale.
Cascate del Bucamante (MO), depositi di travertino nella parte medio-alta del corso d’acqua
fori di drenaggio di un muro di sostegno a lato di una strada
I depositi di tarvertino lungo l’alveo del T. Gelana (PR)
Alveo del rio Monti (versante sud del M. Pelpi, comune di Bedonia, PR). La linea tratteggiata di colore rosso evidenzia ammassi in rilievo di carbonato di calcio per precipitazione da acqua sorgiva (scope). Spesso questi depositi sono distribuiti lungo i versanti dei rii e torrenti associati a vegetazione rigogliosa tipo Muschi (Cratoneurion).
Sorgente Acquaretto, sensore per il monitoraggio in continuo (acquisizione ogni cinque minuti) del livello dell’acqua sorgiva. Attraverso una misura mensile di portata manuale permetterà la ricostruzione di una scala di deflusso per la conversione dei livelli in portate
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