Geologia, suoli e sismica

Archivio storico delle frane

L'archivio storico dei movimenti franosi contiene la descrizione dei dati disponibili sul territorio regionale relativi ai dissesti verificatisi nel passato.

L’archivio storico delle frane della Regione Emilia-Romagna descrive circa 14.000 eventi di attivazione o riattivazione di movimenti franosi ricadenti nel territorio regionale, ricostruiti attingendo da varie fonti documentali.

Fra essi circa 7000 sono disponibili, con sufficiente livello di attendibilità, per consultazione nelle pagine web. I dati storici contenuti nell’Archivio ricoprono un periodo di tempo che si estende dal Medioevo sino ad oggi, con disponibilità di informazioni progressivamente crescente, e hanno lo scopo principale di ricostruire l’evoluzione dei fenomeni franosi nel passato fornendo le informazioni fondamentali sul dove, come e quando questi si sono verificati. Ciò contribuisce alla valutazione di possibili evoluzioni future delle frane, partendo dal presupposto che le cause innescanti rimangano le stesse rispetto al passato. L’Archivio storico integra pertanto la conoscenza sui fenomeni franosi ricadenti nel territorio regionale presenti nella Carta Inventario delle frane.

Per le frane più significative sono disponibili delle monografie sintetiche descrittive della storia evolutiva dei movimenti e del contesto geomorfologico e geologico.

Corpo reale del genio civile di Parma, planimetria di Carobbio anno 1932
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Fonti dei dati

La ricerca dei dati, avviata alla fine degli anni ’90 e tutt’ora in corso, è stata condotta sia come attività istituzionale del Servizio che nell’ambito di vari progetti Nazionali ed Internazionali.

Il reperimento delle fonti, l’analisi critica delle stesse, l’inserimento delle informazioni all’interno dei database nonché il continuo aggiornamento dei dati vengono effettuati internamente al Servizio e/o mediante stipula di specifici contratti e collaborazioni sia con le strutture regionali interne che con diversi enti ed istituti (Agenzia di Protezione Civile, Università degli Studi, CNR).

La raccolta dati è avvenuta sfruttando tutte le molteplici fonti documentali a disposizione tra cui:

  • pubblicazioni scientifiche e monografie di tipo storico e naturalistico;
  • documentazione tecnico-amministrativa (relazioni geologiche, relazioni di sopralluogo, relazioni di pronto intervento, ecc.) conservata presso archivi dedicati;
  • stampa periodica a diffusione locale e nazionale;
  • informazioni da web;
  • archivi storici precedenti;
  • segnalazioni di evento pervenute da enti pubblici.

La consistenza e l’attendibilità delle notizie reperite ed analizzate varia notevolmente in funzione del periodo storico osservato.

L’Archivio può essere suddiviso in periodi di tempo considerabili come omogenei da un punto di vista di ricchezza e tipologia di informazioni:

  • T1: < 1850 (contiene poche segnalazioni solo di eventi veramente importanti riportati in bibliografie dedicate);
  • T2: 1850 – 1900 (aumentano le informazioni storiche anche grazie alla presenza dei primi studi e delle prime riviste dedicate all’argomento);
  • T3: 1900 - 1950 (iniziano gli studi effettuati da parte di enti pubblici grazie all’emanazioni di leggi volte a prevenire e mitigare il dissesto, quali per esempio la Legge 445/1908);
  • T4: 1950 – 2005 (aumentano le informazioni provenienti da relazioni tecniche effettuate dai Geni Civili e dai Servizi Tecnici Regionali, principalmente legate alle attività di pronto intervento e al D.L.1010/1948);
  • T5: > 2005 (a seguito dell’istituzione dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile iniziano ad essere disponibili le segnalazioni sistematiche effettuate in occasione dell’evento da parte degli enti locali, dei Servizi tecnici di bacino regionali e delle stesse strutture tecniche della Agenzia, al fine di attingere ai capitoli di bilancio disponibili per l’Art. 10 della L.R. 01/2005). 

 

Accesso ai dati

dell’ Archivio storico delle frane e della Carta Inventario delle frane
con diverse modalità

 

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