Nell’elegante portico rinascimentale di Santa Maria dei Servi, all’angolo tra Strada Maggiore e Via Guerrazzi, facciamo la conoscenza di due rocce abbastanza diffuse a Bologna: il Calcare nodulare veronese e il calcare d’Istria.  

Il Calcare nodulare veronese è noto anche come Rosso ammonitico per il tipico colore e la comune presenza di fossili di ammoniti. E’ una pietra di aspetto nodulare, con noduli di dimensioni da millimetriche a centimetriche, con colore caratterizzato da alternanze di colore rosato e rosso cupo. La variazione di colore è dovuta alla maggiore o minore presenza di ossidi di ferro. Questa roccia si depose in un ambiente di mare molto profondo nel Giurassico, circa tra 200 e 175 milioni di anni fa.  Si cava in diverse località della provincia di Verona (S. Ambrogio di Valpolicella, Caprino Veronese, Monte, ecc.). Nella città è presente in molte pavimentazioni, come ad esempio nel portico del Pavaglione e nelle facciate delle principali chiese del centro storico.

Tomba di un glossatore in Piazza S.Domenico

Con il nome Calcare d’Istria si indicano numerosi tipi di calcari fossiliferi, formati da spoglie calcaree di animali e vegetali deposti in ambienti marini durante il Cretaceo (da circa 145 a 65 milioni di anni fa). Il colore è in genere bianco e talora grigio o bruno chiaro. Questa pietra, diffusa a Bologna e in tutta l’Italia settentrionale, viene cavata fin dai tempi dei romani. Sono in Pietra d’Istria molte parti di monumenti bolognesi: le formelle della Basilica di San Petronio, le colonnine delle tombe dei Glossatori, il rosone della Chiesa di San Domenico, parte della facciata di S. Giacomo Maggiore.

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